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agosto, 2007

Quanti buchi nella rete

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Inter, Roma, Milan e Juve si contenderanno lo scudetto. Ma dopo essersi litigate stelle, sponsor e diritti tv, ora devono riuscire a far quadrare i conti. Il match più difficile

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Parte un campionato strano, senza nuovi arrivi che facciano sognare e, dopo un avvio stagionale stentato dei nerazzurri, senza più neppure la certezza che l'Inter campione in carica si riproporrà nel ruolo di asfalta-rivali. L'acquisto più pagato è un minorenne che arriverà al Milan a gennaio, il brasiliano Alexandre Pato (costo: 22 milioni di euro), e che nessun tifoso del Milan aveva mai sentito nominare fino a qualche mese fa. Lo 'scontro' più acceso è stato quello messo in scena a giugno da Milan e Inter per accaparrarsi David Suazo: il centravanti dell'Honduras, pagato 14 milioni al Cagliari, che al pubblico nerazzurro di San Siro si è presentato scivolando goffamente, e ricordando la vecchia 'bufala' rossonera Luther Blissett, anziché volare verso la porta della Roma, che anche grazie agli errori sotto porta di Suazo ha vinto la Supercoppa italiana domenica 19 agosto.

La Roma, che ha ceduto proprio all'Inter il difensore rumeno Christian Chivu (per 16 milioni di euro) e ha condotto un'oculata campagna acquisti, si presenta così al via col vento in poppa e con il tradizionale fardello di debiti in via di alleggerimento. La Juventus, riemersa dal purgatorio della serie B e piena di facce nuove, ma non da Oscar dell'eccitazione mediatica (Almiron, Andrade, Iaquinta, Thiago), ondeggia dall'ottimismo della volontà alla consapevolezza di avere 'qualcosina in meno' delle storiche rivali. Il Milan-Gerovital, invece, di novità da schierare al pronti-via ha solo quella di Emerson, 32 anni (proseguendo nella sua linea 'largo ai maturi'), e l'unico problema che non avrà di certo sarà l'amalgama.

Il ritorno della Juventus nella massima serie, insieme ad altre due società dal largo seguito come Napoli e Genoa, contribuirà grandemente a far lievitare il giro d'affari della serie A. Secondo la società di ricerca Stage Up, l'incremento dei ricavi dell'insieme delle 20 compagini dovrebbe essere di oltre 270 milioni. Un balzo del 23 per cento che porterà il fatturato complessivo a sfiorare i 1.500 milioni di euro. Una somma simile a quella dei debiti che gravavano l'anno scorso sulla serie A e che non dovrebbero essere scesi di molto. In attesa che comincino le partite, l'Inter ha già messo le mani su uno scudetto. Quello delle perdite.
Il rosso sarà una costante anche per i bilanci della stagione che è appena cominciata: ma se non ci saranno sorprese da parte dei cugini rossoneri, che l'anno anno scorso ottennero un risicato utile vendendo ultrabene Andriy Schevchenko al Chelsea, il risultato netto negativo più eclatante sarà anche stavolta quello dei nerazzurri di Massimo Moratti. Il bilancio chiuso al 30 giugno scorso, fanno sapere da via Durini, sede della società campione d'Italia, sarà in linea con quello precedente. E nel 2005-2006 l'Inter aveva fatturato 210,45 milioni di euro e aveva perso 181,5 milioni di euro, cioè pari ai tre quarti delle perdite complessive delle squadre partecipanti al campionato 2005-2006, almeno secondo le elaborazioni del 'Sole 24 Ore'.

La Vecchia Signora proverà a riconquistare la leadership del fatturato, nonostante la scarsa capienza dello stadio e la tradizionale ritrosia all'abbonamento dei suoi suiveur. Torna la Juve con il suo bel forziere di tifosi (7 milioni, secondo Stage Up, nella popolazione tra i 14 e i 64 anni, seguita dal Milan con 4,8 milioni e dall'Inter con 4,3 milioni) e di ricavi: prima dell'annus horribilis trascorso tra i cadetti, che ha visto gli introiti precipitare, la Juventus aveva fatto il record di fatturato nel 2005-2006, con 252,7 milioni di euro. I bianconeri vantano pure lo sponsor più munifico: i trattori di casa Fiat, quelli col marchio New Holland, che sborsano 11 milioni per la stagione all'avvio, contro i 10 della società di scommesse Bwin, partner del Milan campione d'Europa e gli 8 milioni scarsi che la Pirelli versa all'Inter, di cui è partner da lungo tempo. Juve in cima anche alla graduatoria dei diritti televisivi: Sky, sulle cui spalle ricade il peso più grosso della spesa (in totale sgancia quest'anno 437 milioni), ne dà 75 ai bianconeri, 65 a Inter e Milan, 40 alla Roma.

Le quattro grandi si pappano quindi il 56 per cento dell'intero investimento della pay-tv satellitare
. D'altronde, il pallone tricolore è l'unico in cui i diritti tivù valgono ben più della metà del fatturato. Secondo alcune stime, comprendendo anche il digitale terrestre, il peso dei diritti in Italia è del 62 per cento, contro il 42 per cento dell'Inghilterra e il 27 per cento della Germania. Solo la situazione francese somiglia a quella italiana: ma vogliamo mettere la storia e il fascino del Manchester United o del Bayern Monaco con quelli del Lione pluricampione di Francia, che in Italia non se lo fila proprio nessuno? Alle spalle delle quattro regine si piazza il Napoli, che pur essendo una neopromossa incassa 35 milioni di euro da Sky e 5 milioni dal main-sponsor, l'acqua Lete. Dopo due anni di astinenza, ritrova lo sponsor commerciale anche la Roma, con Wind, pronta a versare 6 milioni a stagione per due anni e con un'opzione da 7 milioni per il terzo anno. Forse il Milan riesce a farsi dare più soldi dallo sponsor tecnico, l'Adidas (13-15 milioni di euro), rispetto a quello che la Nike gira a Juve (12) e Inter (poco meno della Juve). La squadra più costosa, per il colosso dell'Oregon, è tuttavia il Manchester United: circa 30 milioni di euro. Quando il Milan ha ridicolizzato con un 3-0 i Red Devils nella seminale di Champions League, nel maggio scorso, nessuno s'è ricordato che in Malaysia o a Shanghai si vendono più magliette di Rooney del Manchester United che del milanista Kakà.

Certo, non sarà la Juve a rimettere in sesto i conti del sistema pallone: il presidente Cobolli Gigli ha già annunciato che, a causa dei soldi spesi per rinforzare la squadra, l'esercizio 2007-2008 finirà sicuramente in rosso, dopo aver perso nella stagione precedente 36,5 milioni di euro, nonostante fossero usciti dall'organico pezzi pregiati e dagli stipendi d'oro come Zlatan Ibrahimovic e Patrick Vieira, finiti all'Inter, e di Lilian Thuram e Gianluca Zambrotta, approdati al Barcellona. Ma se c'è una cosa di cui tifosi delle grandi squadre non si preoccupano sono i conti: loro ai padroni delle squadre amate chiedono solo nuovi giocatori e vittorie. E poco importa, ad esempio, che all'Inter del 2005-2006 l'incidenza degli stipendi sui ricavi abbia pesato per il 70,8 per cento.

Tacciono intanto le Cassandre che evocavano per la stagione che sta per iniziare stadi sempre più vuoti: le quattro big stanno aumentando gli abbonamenti. Il Milan arriverà probabilmente a quota 45 mila (contro i 39.700 della passata stagione), l'Inter è in crescita del 10 per cento, la Juve ha quasi saturato il piccolo impianto torinese e la Roma pare avviata a un sensibile incremento.

L'avventura in Borsa di Juventus, Roma e Lazio non verrà ricordata come un esempio virtuoso da tramandare ai posteri. Le due milanesi da Piazza degli Affari se ne stanno a debita distanza e le voragini di bilancio le tamponano con la consueta generosità i patron Moratti e Silvio Berlusconi, anche se le due società, per far risparmiare qualche euro ai loro mecenati, hanno dato vita in passato a stucchevoli manfrine a colpi di cessioni incrociate di giocatori che non giocano mai, al solo scopo di procurarsi le famigerate plusvalenze.

I tifosi del Milan e dell'Inter preferiscono di gran lunga che di affari, tra le due squadre, proprio non ce ne siano. Gli appassionati rossoneri da sempre mal digeriscono le dichiarazioni di Berlusconi, quando l'ex premier sostiene di essere contento che la vittoria arrida ai nerazzurri se proprio il Milan non ce la fa. Meglio conservare il ricordo di frasi che hanno lasciato una traccia indelebile nel Guinness della Sportività. Come quando, correva l'estate del 1999, il vicepresidente dell'Inter Marco Tronchetti Provera ebbe a dire al 'Corriere della Sera' che, con l'acquisto di Bobo Vieri dalla Lazio, valutato 90 miliardi di vecchie lire, l'Inter aveva oscurato lo scudetto appena vinto dal Milan.

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