Tarantini risponde ai pm e fa molte ammissioni su droga ed escort: “Ma Berlusconi non sapeva che pagavo le ragazze”

La verità di Giampaolo “Giampi” Tarantini riempie ormai pagine e pagine di verbali. Verità pesante: con ammissioni sull’uso di droga e sul traffico di giovani donne. In gran segreto da una decina di giorni il giovane imprenditore barese, che per quasi un anno ha allietato le serate del presidente del Consiglio presentandogli ragazze immagine, molte amiche e qualche escort, sta rispondendo alle domande degli investigatori. Secondo quanto “L’espresso” è in grado di rivelare, Giampi è stato ascoltato per almeno due volte nell’ultima settimana di luglio. Durante gli interrogatori si è parlato un po’ di tutto: delle prostitute, della cocaina, delle feste, del suo rapporto con Silvio Berlusconi. Tarantini, che è indagato per droga, induzione alla prostituzione e una lunga serie di reati contro la pubblica amministrazione, fa molte ammissioni.

Su un punto però appare irremovibile. Il premier, sostiene, non sapeva che tra le ragazze da lui portate a Palazzo Grazioli, a villa La Certosa e nel centro benessere di Marc Mésseguè, vi fossero anche delle escort. Insomma, secondo lui, il Cavaliere sarebbe stato ingannato da Patrizia D’Addario, la prostituta di alto bordo che ha registrato i suoi incontri col premier. Nonché la conversazione con lo stesso Tarantini prima dell’ingresso a palazzo Grazioli, con tanto di dettagli sulle preferenze sessuali di Berlusconi. Di fronte alle migliaia di ore di intercettazioni telefoniche e ambientali Tarantini ha dunque deciso di collaborare, forse nella speranza di mettersi al riparo da eventuali richieste di arresto e per escludere ogni ruolo di rilievo di suo fratello Claudio nelle trattative con le pubbliche amministrazioni. Se poi la collaborazione sia totale o parziale lo si capirà più avanti. È probabile che l’indagine, condotta dal pubblico ministero Giuseppe Scelsi, venga interamente chiusa a inizio autunno.

A oggi, del resto, nonostante le interviste sui giornali, non è ancora del tutto chiaro cosa abbiano detto agli investigatori le altre ragazze ingaggiate da Giampi: Barbara Montereale, Terry De Niccolò e Lucia Rossini. Sempre più chiaro, invece, è quello che accadeva a Palazzo Grazioli quando il premier radunava la sua corte. Dai nastri registrati da Patrizia emerge come il presidente del Consiglio usasse farsi bello con le ospiti raccontando le proprie strategie politiche ed economiche. In occasione della prima visita della escort nella sua residenza romana, per esempio, Berlusconi spiega di essere riuscito a «fermare » una «decisione del Consiglio». Il riferimento è tutto per le riunioni del Consiglio europeo che proprio in quei giorni di ottobre 2008 discuteva il «pacchetto clima », ovvero il progetto di ridurre del 20 per cento, entro il 2020, le emissioni anidride carbonica. L’Italia però si opponeva e minacciava, con la Polonia e una serie di paesi dell’Est, di porre un veto, facendo andare su tutte le furie il presidente francese Nicolas Sarkozy.

Così nei nastri si sente il poco ecologista Berlusconi vantarsi della sua impresa in favore dell’effetto serra. Il premier dice di aver «fatto una grande cosa»: «Sono arrivato ieri sera dal Consiglio, dove ho fatto una battaglia campale, ma sono riuscito a trovare nove alleati su 27 e ho fermato la decisione sull’anidride carbonica. Sarebbe costata all’Europa un mare di soldi, a noi 25 miliardi di euro all’anno e, alla Fiat, 380 milioni». Poi si passa ad argomenti più seri. In sottofondo c’è il sonoro di un video: le immagini della folla che lo acclama. La gente viene intervistata e una signora dice del governo Prodi: «Ci stanno levando un mucchio di soldi e Silvio non ci ha levato niente». Berlusconi ironizza: «C’era una ragazzina che diceva: a me, Silvio, m’ha levato solo le mutandine». Ma quella scena, avverte il premier, poi è stata tagliata. Le cortigiane di Palazzo Grazioli ridono felici. L’Italia, e non solo quella, è in buone mani.