Pubblicità
Cultura
settembre, 2010

No rissa, no parti

Dopo i litigi fra chirurghi e fra ostetriche, il governo sta prendendo misure per proteggere le neomamme: si parla di un Daspo per i medici più violenti e dell'obbligo di una scacciacani da inserire nel corredino per sedare eventuali tafferugli durante il travaglio

Recenti e clamorosi fatti di cronaca hanno riportato in primo piano il problema della sicurezza nelle sale-parto italiane. E ora le future mamme si interrogano: in ospedale è più utile la presenza del compagno o quella di un bodyguard? Ci sono più rischi per Gianna Nannini, che partorirà un bimbo a 54 anni, o per Gianna Coronace, che lo partorirà a Vibo Valentia? Nella valigia per l'ospedale, oltre a vestaglia, ciabatte e corredino, è il caso di infilare anche una scacciacani? Le ecografie dell'ottavo mese mostrano che sempre più nascituri, invece di ciucciarsi il ditino, fanno le corna o si toccano per scaramanzia. Per fortuna possiamo contare sulla sensibilità del governo: il ministro della Salute Ferruccio Fazio non solo ha chiesto personalmente scusa alla neo-mamma messinese vittima di una squallida rissa fra ginecologi, ma le ha offerto centocinquanta dosi di vaccino anti-suina a prezzo scontato. Puerpera informata, mezza salvata: ecco le ultime novità dai padiglioni Maternità.

BULLI E PUPI
Ginecologi che fanno a pugni, zuffe tra ostetriche, faide tra ecografisti: forte dei successi ottenuti contro la violenza negli stadi, il ministero dell'Interno stroncherà la violenza nei reparti maternità con mezzi analoghi. A cominciare dal Dapa, ovvero il Divieto di Accesso ai Parti, misura analoga al Daspo in vigore per i tifosi: ogni volta che una partoriente si reca in clinica, i sanitari notoriamente rissosi avranno l'obbligo di presentarsi a un ufficio di polizia. In caso di episodi violenti, il feto potrà stabilire se è il caso di interrompere la nascita, e rigiocarla a porte chiuse, in sala parto neutra. Contro queste misure sta già montando la rabbia degli Ultras Forcipe Sud e dai Wild Placenta Boys. Dal giro di vite verrà escluso proprio l'ospedale di Messina, in cui si sta girando la prossima stagione di «Reparto Maternità», prossimamente in onda su Sky Sport: «La location ideale per un reality a misura di coppia,» spiegano i responsabili della rete, «lei si appassiona al parto, lui al wrestling fra medici.»

LA DOGLIA MATTA
Grazie al cielo il parto indolore è ormai una realtà in tutta Italia: le statistiche confermano che ostetriche, ginecologi e infermieri non soffrono minimamente durante i parti. Per le partorienti è un altro discorso: da noi l'anestesia epidurale è ancora un lusso riservato a una donna su dieci, e ha un'aura così proibita ed esclusiva che nelle toilettes dei locali di moda l'epidurale sta soppiantando la solita cocaina. In una clinica milanese una donna che soffriva per il travaglio si è vista somministrare dall'anestesista una copia del Giornale: «Se vuole qualcosa contro Travaglio qui c'è l'editoriale di Feltri». In compenso, grazie ai tagli alla Sanità che impediscono le riparazioni a tetti e tubature, nonché alle piogge autunnali, anche nelle strutture ospedaliere più vecchie sarà possibile partorire in acqua.

NO CESAREI? NO PARTI
L'Italia ha il record europeo per i parti chirurgici, che nel Sud sfiorano il 50 per cento, e nelle cliniche private addirittura l'80 per cento. Affarismo medico? Malasanità? Disinformazione? No, crisi degli alloggi: molti feti italiani, abituati al comfort gratuito di un monolocale con servizi, si rifiutano di abbandonarlo dopo i canonici nove mesi e sperano in una proroga dello sfratto. «Se non li sloggiassimo subito con il bisturi,» spiega un noto chirurgo, «rimarrebbero lì anche per anni. L'utero come loft non è grandissimo ed è un po' buio, d'accordo, ma è ben servito, con ristorante self service e piscina interna». A Roma, culla del taglio cesareo, così chiamato perché in certi casi viene ancora praticato da un Bruto, esistono altri tipi di nascite ispirate agli antichi imperatori: il parto neroniano (per accelerare l'espulsione si appicca il fuoco alla stanza), il parto Vespasiano (la gestante fa tutto da sola nella toilette) e il «Caracalla», con il personale sanitario al completo che canta l'Aida.

L'edicola

La pace al ribasso può segnare la fine dell'Europa

Esclusa dai negoziati, per contare deve essere davvero un’Unione di Stati con una sola voce

Pubblicità