“Arrivederci, Berlinguer” è la graphic novel dedicata a una delle figure politiche più amate e rispettate di sempre. Costruita con una doppia narrazione (da una parte la storia del leader comunista, dall'altra il diario personale dell'autrice), segue i cambiamenti della società italiana e l'iniziazione politica di un'intera generazione, strettamente legata alla vicenda politica e personale di Enrico Berlinguer.
«Giugno 1984. La mia prima manifestazione senza genitori. Ci sono milioni di persone. È un funerale». Inizia così il diario-racconto di Elettra Stamboulis, l’autrice della Graphic Novel di cui “l'Espresso” pubblica una selezione di tavole. Le sue strisce «incominciano dalla fine», racconta: dall’ultimo comizio pubblico di Berlinguer, a Padova, denso di significati («Compagni, lavorate tutti, strada per strada casa per casa, azienda per azienda»), si passa a un commovente ritratto dell’ultimo leader comunista, quindi alla caparbietà del presidente Sandro Pertini, che lo volle portare a Roma con l’aereo di Stato e infine il titolo a nove colonne dell’Unità che per l’oceanico funerale scriveva: «È morto».
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Tutto questo è l’inizio di un flash back, l’incipit di una storia che parte dal giugno del 1984, per scavare nell’immaginario collettivo della sinistra italiana e in quello personale di una generazione -i quarantenni di oggi- che hanno visto sgretolarsi le certezze di un futuro migliore.
«Parlare di Berlinguer era problematico», spiega l’ideatrice, Elettra Stamboulis: «perché lui era riservato. Violare questo suo pudore, la sua “sarditaggine” mi sembrava una violenza. Ma la sola sfera del personaggio pubblico non era sufficiente: era noiosa, per trattarla sarebbe stato meglio un saggio storico. Così ho pensato al fumetto, che permette invece di ricostruire graficamente il diario, con questa voce narrante, la mia, per raccontare come eravamo».
Una ragazza di 13 anni, mossa dalla passione, parte da Ravenna con il pullman del sindacato Cgil per andare fino a Roma. Destinazione: i funerali-massa, un rito di iniziazione, per i ragazzini che si affacciavano alla politica degli anni Ottanta.
«A me interessa raccontare la spaccatura che si apriva nel nostro immaginario in quegli anni», continua Stamboulis: «La rivista di cultura “Frigidaire” (quella di Andrea Pazienza) era fuori dal Pci, un alzata di scudi si sollevava contro i cartoni animati giapponesi, una parte della sinistra non riuscì a capire quello che stava succedendo. Il “più amato” invece era molto sensibile alle questioni delle cultura popolare, attento e capace a coglierne le sfumature. Da qui la spaccatura: i più vecchi pensavano che il nuovo che avanzava fosse “tutta merda”, mentre per noi era l'inizio del Punk».
Ogni capitolo della graphic novel viene aperto con un’immagine del diario, la storia diventa lineare, il viaggio all’indietro si muove verso il Craxismo, gli anni 70, i rapporti con Moro, la fine del compromesso storico. Tutti vissuti con gli occhi e raccontati con la voce di una bambina, che vede nel segretario sardo un gigante tra i grandi del secolo scorso: nel 1969 a Mosca, alla conferenza internazionale dei partiti comunisti, dichiara apertamente il dissenso dei comunisti italiani alla politica stalinista. Il Pci di Berlinguer non è solo il partito della classe operaia: deve candidarsi a guidare il Paese, ponendo fine alla “conventio ad excludendum” per cui i comunisti di fatto sono esclusi dal governo. Lui è il politico che per primo sollevò la questione morale (esplosa dieci anni dopo con Tangentopoli) e che portò il partito comunista italiano a conquistare lo storico traguardo del 34,4 per cento del 1976: un partito finalmente di massa, ma escluso ancora una volta dalla stanza dei bottoni.
«È vero che Berlinguer è oggi quasi un mito», ammettono gli autori: «Ma quando diventa segretario nel 1972 gli fanno pesare il fatto che non ha fatto la resistenza, la prima volta che va in Tv è una catastrofe, non buca lo schermo. Il nostro racconto è uno sguardo all’indietro sull’onestà, il rigore, il pudore, la riservatezza di quel piccolo-grande uomo». I suoi ragionamenti diventano grandi temi, un dibattito nazionale.
Nel 1981, in un’intervista a Eugenio Scalfari, Berlinguer accusa la classe politica italiana di corruzione, sollevando la cosiddetta questione morale. Denuncia l'occupazione da parte dei partiti delle strutture dello Stato, delle istituzioni, dei centri di cultura, delle Università, della Rai, e sottolinea il rischio che la rabbia dei cittadini si trasformi in rifiuto della politica. Dopo oltre trent’anni il tema è ancora drammaticamente attuale.
Per realizzare la graphic novel gli autori si sono affidati allo studio, alla memoria personale, agli inserti dell’Unità con le sue testimonianze. Il finale è amaro: racconta che quel progetto di futuro è finito. E che con gli eredi di oggi non ha nulla da spartire.
Gli autori
Elettra Stamboulis. Vive e lavora a Ravenna dove si occupa di progettazione culturale, curatela e organizzazione di eventi espositivi. Socia fondatrice dell’associazione Mirada, ha curato, tra le altre, le mostre di Marjane Satrapi, Joe Sacco, Danijel Zezelj, e il Festival Internazionale del fumetto di realtà Komikazen. Come sceneggiatrice ha pubblicato le graphic novel Cena con Gramsci (BeccoGiallo, 2012), L’ammaestratore di Istanbul (Giuda Edizioni, 2013), Officina del macello (Edizioni del Vento, 2009).
Gianluca Costantini. Disegnatore e artista visivo che indaga il reale da più di 15 anni. Ha pubblicato le graphic novel Cena con Gramsci (Becco Giallo, 2012), Julian Assange dall’etica hacker a Wikileaks (Becco Giallo, 2011), Cattive Abitudini (Giuda Edizioni 2013), L’ammaestratore di Istanbul (Giuda Edizioni, 2013), Vorrei incontrarti (Fernandel, 2006), Diario di un qualunquista (Fernandel, 2007), Ultimo. Storia di ordinaria guerra civile (Edizioni del Vento, 2007), Officina del macello (Edizioni del Vento, 2009).
La casa editrice
BeccoGiallo è una giovane casa editrice italiana che progetta, realizza e pubblica fumetti d'impegno civile. Pubblica in otto diverse collane, storie reali, dal carattere sociale e storico, biografie, cronaca estera e nera.