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Politica
maggio, 2013

Renzi riparte per prendersi il Pd

Una convention a Milano, a settembre. Per lanciare la sfida finale in vista del congresso. La mossa del sindaco di Firenze alla vigilia dell'assemblea nazionale del partito (sabato) che sceglierà solo un segretario transitorio

La corsa di Matteo Renzi riparte da Milano. A settembre. In attesa dell'assemblea di sabato, mentre il Pd si agita nelle acque correntizie alla ricerca di un reggente che lo traghetti fino al congresso di ottobre, il delfino toscano scalda i motori e pensa al futuro.

Matteo Richetti, neoparlamentare molto vicino al sindaco toscano, parla da tempo dell'ipotesi di un nuovo partito: una forza politica che nasca dalle ceneri di un pd malato e ormai in stadio terminale e che catalizzi parte del vecchio elettorato deluso, drenando nuovi voti grazie alla figura di Renzi.

Ma l'operazione è rischiosa. I sondaggi scricchiolano e anche qualche mese potrebbe giocare una differenza sostanziale, nel gradimento pubblico del sindaco.

La minaccia di 'rottamazione' del periodo caldo delle primarie si è stabilizzata ora su un patto esplicito di non ostilità tra il sindaco e il segretario Bersani. Nel loro ultimo incontro Renzi ha assicurato che non porrà veti sulla figura del reggente del partito, come la Finocchiaro ad esempio.

Ma è chiaro che non può accontentarsi.

Ecco perché Milano può essere un punto da cui ripartire, a un mese dal congresso che si terrà presumibilmente a ottobre. Proprio qui, Renzi, dovrebbe fare la sua prima tappa di presentazione del nuovo libro 'Oltre la rottamazione', in uscita per Mondadori.

Il progetto a cui sta lavorando lo staff renziano, con le sue risorse milanesi, è una specie di Leopolda (la stazione fiorentina in cui renzi ha riunito le sue convention) ma di un giorno appena, al teatro Franco Parenti della città.

Il menu dell'incontro sarà tutto declinato sul lavoro. Con panel sull'occupazione, che tenga in considerazione anche le difficoltà delle piccole e medie imprese che arrancano nel burocratico tessuto industriale nazionale.

Soluzioni politiche, o quantomeno ipotesi di strade praticabili, per sciogliere alcuni nodi del mercato del lavoro di oggi: defiscalizzazione, incentivi, nuove formule contrattuali, robusto rinnovamento delle organizzazioni sindacali.

Per questo sono stati chiamati a intervenire volti già familiari del circle renziano e di una certa “sinistra riformista”: dall'economista Tito Boeri al giuslavorista Pietro Ichino (ultimamente passato con scelta Civica, ma a cui renzi guarda ancora con interess).

Mentre, per allargare l'orizzonte italiano, si è pensato di invitare un ospite europeo, come il laburista David Miliband, ex ministro del governo Blair.

Luca Lotti, neo-onorevole ed ex capo di gabinetto del sindaco di Firenze, si occuperà di coordinare l'organizzazione dell'evento, come già fece prima a Firenze, e durante il tour in giro per l'Italia, all'epoca delle primarie.

Tra i politici coinvolti nella Leopoldina, Ermete Realacci, neopresidente della Commissione Ambiente alla Camera, e il vicepresidente del Pd Ivan Scalfarotto che già qualche mese fa ammoniva: «Renzi non andrà via dal Nazareno, anzi, lo trasformerà dall’interno sull’onda di ciò che accade nei grandi partiti americani o inglesi, dove convivono più anime sotto lo stesso tetto politico. Ma il partito, non sbagli per la seconda volta e non perda il treno del rinnovamento».

Lo staff non vuole trascurare neanche l'aspetto sociale del rinnovamento: lo spazio dedicato ai diritti civili, nei programmi politici dell'ultima campagna elettorale, non ha certo brillato. È anche lì, dunque, che 'occorre riempire un vuoto'.

Aspetto sociale che non perda, però, la rotta cattolica nella quale si è formato Renzi: ecco perché si pensava di invitare a intervenire don Gino Rigoldi, fondatore di Comunità nuova, o Don Antonio Mazzi.

Lo spazio ludico e musicale dovrebbe essere occupato, tra gli altri, dalla partecipazione di Jovanotti, che il sindaco aveva già tentato di coinvolgere in precedenza.

Infine, alle latitudini politiche milanesi, i rumors segnalano il tentativo di inserire anche la presenza dell'ex assessore alla Cultura del comune di Milano, Stefano Boeri. Silurato dal sindaco Pisapia qualche mese fa, non senza polemiche, starebbe cercando di riaccreditarsi in una nuova veste, proprio sotto l'ala renziana.

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