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Cultura
agosto, 2014

Formidabili, quegli anni Cinquanta

In una mostra a Parigi la stagione aurea della moda d'Oltralpe: da Givenchy a Balmain, da Dior a Grès, da Chanel a Fath

Negli anni Cinquanta, le madri alto-borghesi frequentavano le sfilate per aggiornare il guardaroba e cambiarsi perfino cinque volte al giorno. Nel frattempo, le figlie cominciavano a girare in scooter con indosso pullover, blue jeans e ballerine.

Anni di opulenza economica ma anche di contraddizioni sociali, che oggi la mostra “Les années Cinquante, la mode en France 1947-1957”, fino al 2 novembre al Palais Galliera a Parigi, ripercorre con attenzione. «Nei miei progetti amo alternare l’estetica contemporanea con la rilettura del passato. Fra tutti i periodi del Novecento, sono i “Fifties” a rappresentare meglio l’eleganza», ha dichiarato in una recente intervista Olivier Saillard, curatore della mostra e già ideatore della retrospettiva su Azzedine Alaïa.

[[ge:rep-locali:espresso:285128870]]C’è un link sottile fra queste due esposizioni: nel 1959 viene lanciata la rivoluzionaria fibra, lo spandex, con cui il creatore tunisino più tardi, negli anni Novanta, darà forma ad alcune delle sue più memorabili creazioni.

La mostra dedicata alla stagione aurea dell’alta moda francese permette anche di far luce sul nostro momento storico, perché racconta antichi fasti e nuove tecnologie. L’evoluzione passa anche attraverso i cento abiti d’alta moda messi in mostra, firmati Givenchy, Balmain, Fath, Lanvin, Balenciaga, Chanel, Dior, Grès, Jean Dessès e altri: abiti originali, divisi per occasioni d’uso.

E sulle ultime passerelle dell’alta moda ne abbiamo visto delle riattualizzazioni. A Parigi sia Donatella Versace, con la linea di alta moda “Atelier”, che il direttore creativo di Elsa Schiaparelli haute couture, Marco Zanini, hanno rievocato il mood ottimista del tempo: la prima con abiti scultorei che sembrano emulare la lezione del sarto americano Charles James, il secondo con il revival surrealista post bellico della stilista romana. Dal canto suo Raf Simons, da Dior, interprete di quel New Look che apre la mostra, traduce in architetture moderniste le iconiche silhouette della maison che segnarono la decade.

L’esposizione è corredata anche da alcune proiezioni, tra cui scene tratte dal celebre musical “Gli uomini preferiscono le bionde” con Marilyn Monroe e Jane Russell. Intanto nei cinema va in scena il musical “Jersey Boys” diretto da Clint Eastwood, su un gruppo di musicisti anni Cinquanta fra genio e follia, mentre in televisione si conclude la serie “Mad Men” che, con i costumi di Janie Bryant, ha contribuito in modo sostanziale alla mania retrò per quegli anni.

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