Il primo album registrato all'interno della Cappella Sistina è entrato in classifica. Un risultato straordinario per una pubblicazione che contiene brani dal gregoriano al Cinquecento

Non tutti possono permettersi una copertina simile, che ritrae il luogo delle incisioni: il Cristo del Giudizio universale della Cappella sistina, affrescata dal Michelangelo. Ma il cd “Cantate Domino” (Universal) deve aver conquistato i giovani anche per motivi musicali, se a pochi giorni dalla pubblicazione entra al 67o posto della classifica dei dischi più venduti (top of the music Fimi -GfK).

L'album è il primo a essere registrato all'interno della Cappella Sistina, avendo per protagonista la Cappella Musicale Pontificia Sistina, il coro personale del Papa, diretta da Don Massimo Palombella, sacerdote cattolico salesiano e musicista di vaglia. Il cd, che è composto da brani del canto gregoriano e del compositore cinquecentesco Giovanni Pierluigi da Palestrina, si trova così a essere inopinatamente inserito in una classica che lo vede interporsi fra un disco di Madonna – almeno nel nome il sacro si è insinuato anche nella star statunitense – e i Negramaro.

[[ge:rep-locali:espresso:285612309]]Non mancano nell'album autentiche chicche che possono affascinare il melomane meno agguerrito: il celebre “Miserere” di Gregorio Allegri nella sua versione originale. Questa è una composizione a nove voci per due cori ed è generalmente riconosciuta come uno dei migliori esempi di polifonia rinascimentale. Tre copie autorizzate vennero distribuite fuori dalla Cappella Sistina prima del 1770: una a Leopoldo I d'Asburgo, una al re del Portogallo e una al poeta Giovanni Battista Martini. Il quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart, in visita a Roma, ascoltò il “Miserere” di Allegri l'11 aprile 1770 durante il servizio del Mercoledì Santo.Quello stesso giorno, lo trascrisse interamente a memoria, ritornando nella Cappella Sistina il venerdì successivo, 13 aprile, per fare piccole correzioni e quindi facendolo conoscere al resto del mondo.

Venendo agli interpreti, la Cappella Musicale Pontificia, detta “Sistina”, è la più antica istituzione corale del mondo. Dai primi secoli del Cristianesimo, attraverso varie vicissitudini, ha seguito la vita liturgica dei Papi fino ad oggi. Ha avuto tra i suoi cantori compositori del calibro di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Luca Marenzio, Cristóbal de Morales, Costanzo Festa, Josquin Desprès, Jacob Arcadelt e lo stesso Gregorio Allegri.

I brani musicali contenuti in questa incisione seguono il cammino dell’anno liturgico della chiesa cattolica, dal tempo di Avvento alla solennità dei Santi Pietro e Paolo. Troviamo così fra gli altri l’introito gregoriano “Rorate caeli” e l’offertorio “Ad te levavi” (Palestrina), tipici del tempo di Avvento; il “Magnificat VIII toni” (Orlando di Lasso) e l’antifona gregoriana “Lumen ad revelationem gentium”. Il mottetto “Super flumina Babylonis” di Palestrina, l’offertorio della domenica delle palme “Improperium exspectavit cor meum” (Palestrina), come dicevamo il famoso “Miserere” di Allegri (nella versione originale, secondo il Codice Sistino del 1661), il Graduale gregoriano “Christus factus est” e la seguente versione polifonica di Anerio, il “Popule meus” (Da Vittoria) e l’”Adoramus te, Christe” a voci pari maschili, ancora di Palestrina.

LEGGI ANCHE

L'edicola

25 aprile ora e sempre - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 18 aprile, è disponibile in edicola e in app