NON UOMINI, CATEGORIE. Dopo l’amour fou per i commissari alla spending review - uno per uno scomparsi con le pive nel sacco - ora la passione divampa per i prefetti. Vanno così di moda che ?è partita la caccia grossa; al settimo cielo chi ?ne acchiappa uno come ospite intorno al desco. ?I prescelti da Palazzo Chigi seguono anche un’estetica precisa. Allampanati e con la stessa autorevole cinta di capelli grigi superstiti, Franco Gabrielli, super commissario per il Giubileo, ?e Francesco Paolo Tronca, commissario straordinario della Capitale post Marino, i prefetti più sexy del momento - geni speriamo in legge e ordine - potrebbero essere facilmente scambiati per consanguinei. Anche nella versione parenti-serpenti, qualcuno già insuffla: si vedrà. ?Viva i prefetti, dirigenti perfetti?
ADESSO TOCCA A LORO. Da più di vent’anni ?nel Paese intere categorie vanno e vengono ai vertici delle istituzioni. A dare il la è stato Silvio Berlusconi, che ha inondato il Parlamento di suoi simili, imprenditori di vario pelo sullo stomaco e natura. Negli anni, poi, ha preferito categorie più allegre. Dopo di lui, ecco l’economista, da Carlo Azeglio Ciampi a Romano Prodi, per dire i capifamiglia. Poi il professorone alla Mario Monti. Infine l’amministratore pubblico, con l’ex sindaco di Firenze. A livello meno celeste, si sono avvicendati magistrati, avvocati, conduttori televisivi, che ora sono assai caduti in disarmo.
INTANTO L'INVASIONE degli ultra prefetti e dei sub prefetti, ennesimo tentativo da «Sono mister Wolf, risolvo problemi», marcia inesorabile. Così, quando Gabrielli ha annunciato i nomi dei sub commissari da affiancare a Tronca, la congregazione dei prefetti ha fatto la ola. Sarà stato Sant’Ambrogio, patrono che ci sa molto fare, ma su sei nominati i vice prefetti sono ben cinque. È finita che, al posto dell’immaginazione, al potere ci stanno andando i prefetti.