Il sindaco di Roma, ospite di La7, risponde alle critiche e accusa: «La foto delle immersioni è un falso». Conferma l’«ottimo rapporto con Renzi» ma non risparmia una stoccata al Pd locale. Il consiglio comunale, intanto, approva il piano di opere per il Giubileo

Tanto per cominciare la foto dell’immersione «è stata scattata da un istruttore circa sei anni fa», dice Ignazio Marino, «è stata scattata in un altro emisfero. È un falso. In quella foto non ho nemmeno la barba e non poteva ricrescere in così poco tempo».

Ospite di Lilli Gruber, a Otto e mezzo su La7, Marino riparte dalla foto che gli è costata tante battute, pubblicata da il Tempo e ripresa da tg e siti: «Il numero di querele che ho fatto ai giornali in due anni mi consentirà una serena vecchiaia, visto che non ho il vitalizio», ha detto sarcastico. Durante la pubblicità Marino ha però svelato alla conduttrice un particolare che Gruber ha giustamente definito «inquietante». La foto sarebbe lo screensaver del computer del Sindaco e quindi ai giornali sarebbe arrivata da lì.

Si difende, Marino. Il sindaco rivendica e anzi spiega le due settimane di vacanza negli Usa: «Desideravo, realmente 14 giorni di vacanze con mia moglie e mia figlia. Perché se ho un difetto è che sto sempre al lavoro come accadeva quando stavo al Gemelli e i miei colleghi mi dicevano: "'A Marino nun ce l'hai una casa"».

Marino ha anche detto di aver voluto vivere qualche giorno senza scorta: «Negli ultimi mesi ho ricevuto diverse minacce di morte con lettere scritte a me, a mia moglie, a mia figlia e buste con pallottole», ha detto, «ho iniziato il mio mandato andando in bicicletta. Adesso devo muovermi con tre macchine e sei uomini di scorta». Tutto ragionevole. Però le polemiche ci sono state: «Pentito?», gli chiede Gruber, «Assolutamente no, perché io sono stato in contatto con il mio staff, credo di avere uno straordinario vicesindaco, sette assessori sono rimasti in quelle settimane, la città è stata assolutamente sotto controllo», risponde impassibile Marino.

Insomma, anche la polemica sul funerale di Casamonica è stata per Marino eccessiva: «Non c'era davvero nessuna emergenza, perché quel che è accaduto è un funerale in cui una famiglia ha voluto manifestare e spettacolizzare la morte di un essere vivente per mandare dei messaggi ai vivi e quel giorno pochi minuti dopo che si è appresa la notizia, sono stato informato e siamo intervenuti subito con delle dichiarazioni di condanna».

«Il Comune di Roma non può impedire funerali», ha detto, e sì, «ci sono stati fatti gravi, con l'elicottero che ha sorvolato Roma gettando petali di rosa che poteva essere una sostanza tossica, ma non è compito del Comune né sorvegliare i cieli di Roma né controllare le organizzazioni criminali». «Non abbiamo radar, non abbiamo caccia». Con la stessa forza Marino ha smorzato il conflitto, in realtà evidente, con il prefetto Gabrielli, commissario per il Giubileo: «Gabrielli ha esperienza di servizi segreti, di polizia e di grandi eventi. Quindi sono felice della presenza del prefetto che rappresenta lo Stato».

Anche del rapporto con Renzi, Marino ha detto benissimo: «Con Renzi non ho avuto nessun problema. Il mio rapporto con il governo si misura con gli atti, li ritengo rapporti ottimi con il governo». Diversa è magari la questione con il partito locale. Marino si toglie un sassolino: «Se avessi seguito i loro consigli io non sarei qui a parlare da sindaco, perché avrei nominato come vicesindaco - come mi chiedevano - una persona che è agli arresti e come capo della polizia locale un’altra persona agli arresti».

La difesa di Marino arriva nel giorno in cui l’aula Giulio Cesare - sede del consiglio comunale -, rientrata dalle vacanze, ha approvato la variazione di bilancio che sfrutta il maggior margine nel patto di stabilità concesso dal governo per il Giubileo. Il Comune di Roma potrà quindi avere circa 50 milioni di mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per aprire i cantieri h24 in vista dell’8 dicembre: arredo urbano, mobilità (dalle rotatorie sull’ardeatina alla riapertura della metro Vigna Clara-San Pietro), manutenzione delle aree verdi e di alcune piazze monumentali, il rifacimento della stazione Ostiense, di quella San Pietro e dei Lungotevere. «Sono sicuro che ce la faremo», dice il sindaco, ottimista.

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