Economia
29 settembre, 2015

Svalutare per vendere: lo strano caso Ferrovie

ferrovie, treno, treni, trasporti, trenitalia
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Da tempo si parla di un collocamento del 40 per cento, per garantire al tesoro un incasso di 6 miliardi. Il problema è il valore della rete dei binari, 40 miliardi investiti dallo stato in un periodo lunghissimo

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Da un paio d’anni a questa parte ogni sei mesi arriva l’annuncio: lo Stato vuole vendere le Poste, oppure le Ferrovie o l’Enav, la società che controlla il traffico aereo. Poi, immancabilmente, giungono i rinvii. Qualcosa ?è stato fatto, anche se si trattava di operazioni semplici (il 5 per cento dell’Enel, ?già quotata, è stato venduto quest’anno con un incasso di 2,1 miliardi) oppure di aziende controllate da società statali, che hanno potuto decidere ?in autonomia (come il 40 per cento di Cdp Reti, incasso ?di 2,4 miliardi, o di Ansaldo Energia, 400 milioni). Nel 2016, ammesso che le Poste si quotino, dovrebbe toccare a Ferrovie e Enav.

il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, quando ha dovuto annunciare un ritardo, si è spesso trincerato dietro la necessità di «aspettare ?il momento giusto». In realtà i problemi sono parecchi. L’Enav è un monopolio naturale che opera con tariffe regolamentate, che non possono essere alzate troppo per non danneggiare il traffico ma che, in caso di cessione, dovrebbero consentire a chi investe di contare su un flusso di dividendi affidabile.
 
il caso più difficile ?è però quello delle Ferrovie. Da tempo si parla di un collocamento del 40 per cento, per garantire al tesoro un incasso di 6 miliardi. Il problema è il valore della rete dei binari, 40 miliardi investiti dallo stato in un periodo lunghissimo. Il paradosso ?è che, con un tale patrimonio, le Ferrovie dovrebbero assicurare un dividendo insostenibile per potersi presentare agli investitori con un accettabile rapporto tra patrimonio e rendimento.
 
Di qui il rebus: che fare? molti, compreso il ministro graziano delrio, hanno ipotizzato una scissione ?della rete, invisa alle ferrovie. ?ma anche le altre opzioni presentano ostacoli: dalla quotazione di trenitalia ?- la società che gestisce ?il servizio, che darebbe ?un incasso inferiore - ?alla svalutazione per legge ?del valore che la rete ha ?nel bilancio delle ferrovie. svalutare per vendere: un’idea davvero contraria ?al senso comune.

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