Wrongonyou. La Municipal. Saber Système. E altri nuovi cantanti italiani da ascoltare in questo periodo. Alla faccia di radio e tv che danno spazio solo ai soliti noti

Le radio, si sa, non sono più libere come un tempo. I negozi di dischi da cui farsi consigliare qualcosa di originale sono mosche bianche. I juke-box poi non ci sono più. E allora ecco una lista di esordienti italiani scelti per voi per canticchiare qualcosa di nuovo e dare spazio a voci un po’ fuori dal coro. E per cercarli sui palchi dei festival di agosto. Una selezione dichiaratamente estiva, allegra, leggera, pop. Che nasce dall’abbuffata di dischi ascoltati per votare al premio Tenco, ma vuole premiare anche chi, alla fine, sotto i riflettori del premio non ha trovato posto.

Wrongonyou. Partiamo da un "italiano in incognito". Non solo per lo pseudonimo che ha scelto, per il look post-grunge e per la lingua in cui canta – rigorosamente l’inglese – ma anche per la musica di riferimento. I critici hanno citato Bon Iver, lui si dichiara fan di John Frusciante, a noi ricorda gli Imagine Dragons. Da sentire dal vivo (il 25 agosto ad Assisi, il 30 a Montebelluna, il primo settembre a Padova…) per rendersi conto che quell’accoppiata di voce e chitarra è proprio sua, senza aiutini. Un assaggio? La ballereccia “Shoulders” e la più impegnata “Family of the year”, scelta come sigla del gay Pride Week.

La Municipal. Sono esordienti da più di un anno, ma dopo il disco del 2016, "Le nostre guerre perdute", hanno lanciato solo singoli. Che stanno lasciando il segno: con "Italian Polaroid" la band guidata dai fratelli salentini Carmine e Isabella Tundo, cantori privilegiata della vita quotidiana dello studente fuorisede, ha conquistato subito un posto nella classifica di Spotify.

Paola Rossato. Con il suo cd autoprodotto "Facile", la cantautrice goriziana è arrivata tra i finalisti del Tenco. Le canzoni sono tutte disponibili all'ascolto su Youtube. Sono istantanee di vita quotidiana tradotte in poesia ben cantata e ben arrangiata, su ritmi d'importazione: provate "Il fiore col codice a barre", dal Sudamerica al supermercato.

Saber Système. Sono sette, hanno tra 18 e vent'anni,vengono da Cuneo ma cantano in francese, spagnolo, occitano, italiano e dioulà, la lingua della Costa d'Avorio. E sono altrettanto eclettici nel suono: strumenti della tradizione occitana accanto a musica elettronica, ritmi africani e dance. Si ascoltano e si ballano volentieri, e sono già stati accusati di essere un'operazione commerciale: ma nell'Italia di oggi una band come questa diventa subito scandalosamente impegnata. Guardare per credere il video della loro canzone manifesto, "La libertat".

Chiara Padellaro. Molto jazz e molta ironia per il disco di debutto di questa cantautrice romana. Il cd si intitola "Acqua" e ha un pregio raro: gli strumenti suonati benissimo, tra virtuosismi, divertissement e citazioni colte, non schiacciano la voce della solista. Che del resto, come molti altri esordienti, è arrivata solo ora al primo cd ma ha alle spalle una lunga carriera.

Davide Campisi. Anche lui ha alle spalle una lunga strada come percussionista. "Democratica", esordio da solista di Campisi, è la risposta a chi continua a pensare che la musica dialettale non possa raccontare l'attualità, a chi la snobba come un fenomeno di nicchia geografica, legato sia nella musica che nei contenuti al folklore e alla nostalgia.

Carl Brave. Adesso che il video di "Fotografia", con Fabri Fibra e Francesca Michielin, è in rotazione su DeeJay Tv, lo conoscono tutti. Ma è dal 2016 che il rapper romano e i suoi (il nome completo è Carl Brave x Franco 126) lanciano singoli tratti dal primo cd, "Polaroid". Canta in un romanesco orgogliosamente esagerato, ma - a differenza di tanti pur bravi protagonisti della vivacissima scena capitolina - funziona anche fuori dal Gra.

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