Tony Renis sembra Bono che imita Bracardi, Fiorello regala un monologo sull'urologia, Amadeus spruzza vernice sul palco e poi dà una passata di straccio per pulire, Francesca Maria Novello, detta la fidanzata di, parla come la signorina Carlo della Marchesini e Tiziano Ferro ride a prescindere.
È il Sanremo situazionista, il Festival delle Libertà del celebre sketch di Guzzanti e Marcoré nell'Ottavo nano in cui ognuno fa un po' come gli pare, tanto con degli ascolti del genere ce lo possiamo permettere con serenità.
Per l'omaggio a Mollica in platea si abbracciano e chiacchierano come se fossero in salotto. Ghali precipita dalle scale ma poi si toglie la maschera e si centuplica, su un palco che fino a ieri mai avrebbe pensato di incoronarlo ospite d'onore. I baci in bocca non si contano, e poi pupazzi ventriloqui e teste di conigli, in un'atmosfera di giocosa surrealtà che fa reggere anche il fuori tempo massimo della scaletta i cui tempi dilatati diventano un'abitudine a cui sembra essersi assuefatti, con la notte che diventa mattina in un continuo festivaliero che probabilmente durerà fino a Natale.
Fiore guarda le tette alla Clerici che racconta i suoi bicchieri di vino e Achille Lauro omaggia la Marchesa Casati Stampa, si sente nell'aria quell'euforia un po' brilla che sai porterà a qualcosa. Ma vai a sapere cosa.
Così quando Bugo lascia il palco silente nel bel mezzo dell'esibizione dopo gli insulti di Morgan letti su Ipad appoggiato alle tastiere, con Amadeus che sembra John Travolta nel celebre meme stralunato alla ricerca dell'altra metà del duo, resta solo una certezza.
Che nel bilancio generale della serata, la squalifica per abbandono in diretta con le polemiche che seguiranno sarà stata solo una ciliegina all'alchermes, poggiata su una torta che entrerà a buon diritto nei manuali della storia del festival, il tomo da studiare all'università della vita di Twitter.