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Attualità
marzo, 2020

Coronavirus, «No strette di mano e almeno 2 metri da chiunque»: la lettera di Borrelli

Ci scrive il capo della Protezione Civile: «Siamo in una fase cruciale dell’emergenza. Bisogna non solo lavarsi molto le mani ma anche tenere sempre a distanza tutte le altre persone e gettare i fazzoletti usati in un cestino ben chiuso» 

Da quando il governo ha dichiarato lo stato d'emergenza affidandomi il compito di coordinare gli interventi di protezione civile ho sottolineato spesso che quello che abbiamo davanti è uno scenario in continuo mutamento.

La trasmissione del coronavirus in alcune zone del paese non ci ha trovato impreparati: tutte le componenti e le strutture operative sono al lavoro giorno e notte nel tavolo del Comitato Operativo per assicurare il concorso ed il supporto del Sistema nazionale di protezione civile sulla base delle indicazioni di carattere sanitario definite dal Ministero della Salute e di un Comitato tecnico-scientifico appositamente costituito per affrontare al meglio questa delicata situazione.

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Sono numerose le attività di prevenzione che abbiamo messo in campo in queste settimane. Grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato di protezione civile, abbiamo verificato la temperatura a oltre 3 milioni di passeggeri che sono transitati nei nostri aeroporti. Per dare un supporto concreto al sistema sanitario ed allo scopo di alleggerire le attività dei pronti soccorso, abbiamo installato circa 300 tende per il pre-triage davanti agli ospedali e ai penitenziari italiani. Siamo intervenuti per reperire anche dall'estero i dispositivi di protezione individuale necessari specialmente per il personale sanitario e i pazienti affetti dal Coronavirus.

Ora siamo entrati in una fase nuova dell'emergenza, probabilmente la più cruciale.

Sono consapevole che la diffusione del Coronavirus ha creato in alcuni momenti un senso di incertezza dei cittadini, specialmente nei comuni della Lombardia e del Veneto dove sono state prese misure di contenimento importanti per limitare i contagi nella popolazione. Ma proprio dalle cosiddette “zone rosse” di quelle località è arrivata una risposta positiva e una piena collaborazione. Il senso di grande responsabilità e di fiducia nelle istituzioni che hanno mostrato le comunità di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D'Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e Vo' credo debba rappresentare un esempio virtuoso per tutta la nazione.
Angelo Borrelli

Per diminuire quel senso di incertezza di cui accennavo prima, è importante da parte di tutto il sistema nazionale della protezione civile continuare a fornire un'informazione corretta e puntuale. Credo, quindi, che non serva seminare panico ma agire comunque con prudenza senza sottovalutare nessun aspetto. Il Coronavirus ha un tasso di mortalità inferiore ad altri virus, nella maggior parte dei casi i pazienti affetti non necessitano di assistenza ospedaliera, ma superano la malattia restando nelle proprie abitazioni e nei casi più critici il servizio sanitario nazionale sta garantendo tutte le cure necessarie.

Come sottolinea il Ministero della Salute, il coronavirus si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso.

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Per questo occorre adottare alcune buone pratiche che consentano a tutti - e non solo a chi vive nelle zone dei focolai della malattia – di continuare a condurre la propria vita con serenità grazie ad alcune importanti precauzioni. 

È importante perciò adottare misure di igiene come starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso.

Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono la chiave principale per prevenire l'infezione.

Manteniamo se possibile una certa distanza – almeno due metri – dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre.

Proviamo a salutarci con un sorriso anziché con la mano: sarà un esercizio utile per affrontare con il giusto approccio questa situazione. 

Solo con il giusto coinvolgimento di tutti, saremo in grado di dare le risposte migliori e più adatte in base all'evoluzione dei fatti.

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