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Attualità
ottobre, 2021

«Avanti tutta finché la dittatura non sarà distrutta»: su Telegram le strategie no Green Pass

«La manifestazione di sabato a Roma era solo un assaggio» scrivono nelle chat. Ma i loro piani per il 15 ottobre sono ancora confusi

«L’Italia è governata da criminali assassini. Mattarella, Draghi, Speranza vogliono ucciderci tutti quanti». Il post è fissato in cima ad uno dei tanti gruppi Telegram utilizzato dai no green pass per scambiare opinioni, informazioni e tattiche organizzative in vista del prossimo 15 ottobre, il giorno in cui la certificazione verde - che attesta la vaccinazione anti-Covid, l’avvenuta guarigione dal virus o l’esito negativo del tampone - diventerà uno strumento indispensabile per l’accesso al lavoro per 14,6 milioni di dipendenti di aziende private, 3,2 milioni di dipendenti pubblici e 4,9 milioni di autonomi.

«Siamo contro l’obbligo del passaporto sanitario e dal 15 ottobre bloccheremo tutto a oltranza» scrivono gli utenti del social fondato dal russo Pavel Durov. «I vaccini uccidono o rendono disabili», «questi sieri contengono dei parassiti. Con il tempo il 50% dei parassiti esce dal corpo e va nelle falde acquifere mentre il restante 50% resta nel corpo. Loro, in questo modo, vogliono sia parassitare l’uomo ma anche l’intera terra, noi non glielo permetteremo» «Se non vi ribellate a tutto quello a cui ci sta sottoponendo il governo piangerete lacrime amare, ma molto amare». Segue un elenco di regole che i lavoratori senza certificazione dovrebbero rispettare, almeno secondo gli amministratori del gruppo esercenti no green pass, per mettere in difficoltà i datori di lavoro e per evitare che venga notificata loro la sospensione dall’incarico professionale, come non rispondere alle email e cancellarsi dalle chat aziendali.

Secondo uno dei 13 mila iscritti a Io Apro Italia anche fare il tampone sarebbe pericoloso perché è un procedimento per identificare chi non ha fatto il vaccino, fare in modo che il test al Covid19 risulti falsamente positivo e così riportare l’Italia in zona rossa addossando la colpa ai no vax.

 

Sono tante le teorie del complotto che i detrattori della certificazione verde diffondono attraverso i social, da quelle secondo cui i vaccini causano danni geneticamente irreversibili all’organismo umano o portano verso l’estinzione di massa fino alla cospirazione di stato: il Covid19 è un’invenzione della classe politica che ci tratta come bestie. «La mascherina è la museruola che rende mansueti, il vaccino il marchio per identificarci. Ma noi non siamo animali e ci ribelliamo». Così hanno gridato al microfono alcuni speaker durante la protesta nazionale dei no green pass, sabato scorso a Roma, iniziata come sit-in pacifico, autorizzato, terminata con l’assalto alla sede del sindacato Cgil, la guerriglia urbana in centro città e l’assalto al pronto soccorso del policlinico Umberto I. Ai piedi di un camion che rimpiazzava il palco in Piazza del Popolo, una folla sventolava le bandiere italiane al grido di «no green pass» e «libertà». «Noi siamo il popolo italiano, prendiamoci Roma» ha strillato Sergio Castellino, leader romano di Forza Nuova prima che il corteo si dirigesse verso la Cgil.

 

«Quello che è successo sabato è stato solo un assaggio», «dobbiamo sfondare e dare fuoco a tutte le sedi Cgil d’Italia», «avanti tutta finché la dittatura non sarà distrutta».

I 12 arresti effettuati dopo gli scontri con la polizia, tra cui i leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Castellino, Pamela Testa che aveva chiesto l’autorizzazione per il sit-in alla questura di Roma, Biagio Passaro, alla guida del movimento IoApro, e i 600 manifestanti identificati, non sono bastati a fermare la rabbia no vax che, però, non ha ancora preso la forma di un piano preciso e uniforme. Le manifestazioni continuano nelle principali città italiane ma, mentre a Trieste i lavoratori portuali sono decisi e si dicono pronti a bloccare il porto dal 15 ottobre fino a quando l’obbligo di green pass non verrà ritirato, il resto di Italia procede per tentativi: IoApro aveva proclamato un blocco stradale da martedì 12 ottobre che poi è stato ritirato, su Telegram alcuni chiedono che un blackout globale di 21 minuti venga effettuato come dimostrazione di forza e di coraggio nei confronti del Covid19, lo sciopero a oltranza dei lavoratori più volte annunciato per il 15 ottobre non è ancora confermato.

 

 

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