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Attualità
giugno, 2021

Gli sfruttati del Green: L’Espresso in edicola e online da domenica 27 giugno

L’inchiesta sui lavoratori senza diritti, le nuove rivelazioni sul Russiagate che coinvolge la Lega, le lacune dell’Oms sul diffondersi del Covid-19. Ecco cosa trovate sul nuovo numero e gli articoli in anteprima per gli abbonati digitali

Uomini in piedi, nelle loro tute arancioni usurate, con la schiena e le spalle dritte, nonostante tutto. Sono «gli sfruttati del Green» come titola il nuovo numero dell’Espresso, che con un reportage di Tommaso Giagni e il servizio fotografico di Alessandro Penso racconta le condizioni di precarietà lavorativa e di sicurezza per quelle schiere di interinali immigrati nel “verde” Trentino. La raccolta differenziata della regione passa per le loro mani, ma a nessuno sembra importare del loro destino.

 

E quello del lavoro, insieme al dibattito delle idee, è il lato dimenticato dalla sinistra in Italia, come spiega Marco Damilano nell’editoriale, con uno Smart Pd rimasto ancorato solo alla rete di potere istituzionale, mentre invece dovrebbe sforzarsi di evolversi. Al contrario di chi, invece, è in prima linea per la dignità dei lavoratori, come Aboubakar Soumahoro che nel suo articolo tratteggia le linee di un Paese che proprio da questo punto di vista sta sprofondando. E il caso dell’uccisione del sindacalista Adil Belakhdim è lì a dimostrarlo.

 

Se da una parte affonda, dall’altra l’Italia raggiunge vette altissime con il suo debito pubblico che crescerà ancora se non si attuano riforme ora che la fiducia nei suoi mercati è risalita grazie al premier Mario Draghi, come analizza Eugenio Occorsio. Un presidente del Consiglio con un’utopia rappresentata da due parole (“moneta” e “pianeta”) spiegata da Giuseppe Genna.

 

Questa settimana un’inchiesta esclusiva con cui L’Espresso torna sul Russiagate, il viaggio in Russia della Lega del 2018:  Paolo Biondani rivela che tra i commensali di Savoini nell’incontro all’hotel Metropol di Mosca, dove l’emissario di Matteo Salvini chiese i fondi per il partito, c’era anche una spia di Putin
 

Il Covid, intanto, ha messo in luce le mancanze e le lacune dell’Oms e di quei “responsabili” posti sotto la lente d’ingrandimento da Fabrizio Gatti. La pandemia si sta lasciando dietro anche un far west ricostruito da Antonio Fraschilla e Gianfrancesco Turano, con bar e ristoranti in espansione nelle città italiane e alla disperata ricerca di camerieri. Fraschilla che, insieme alle foto di Rocco Rorandelli, svela un mercato che si pensava sparito: il contrabbando di sigarette. Mentre Floriana Bulfon firma un articolo sull’inventiva e sulla flessibilità delle narcomafie.

 

Uscendo per un attimo dal nostro paese, Simone Pieranni narra della guerra di Pechino contro i Bitcoin, che consumano troppa energia e sfuggono al suo controllo diretto. Mauro Mondello, invece, direttamente da Bishkek, racconta l’incubo delle donne kirghize costrette a sposarsi, rapite e violentate.

 

Altan si concentra su particolari dubbi esistenziali, Makkox su quelli di Papa Francesco in merito al Ddl Zan, Antonio Rezza si interroga sul razzismo legato a sottili questioni geografiche, Evelina Santangelo sulla parola “ritrovarsi” mentre Serra parla delle classiche vacanze dei vip. Bottura approfondisce i temi caldi della settimana, dagli inginocchiamenti in campo alle colorazioni degli stadi.

 

E L’Espresso chiude con il colloquio di Laura Pugno con gli scrittori spagnoli Elvira Lindo e Manuel Vilas, Paolo di Paolo riscopre la signora dell’autofiction Lalla Romano, Sabina Minardi guarda alla riapertura dei palcoscenici teatrali per la stagione estiva, con un occhio di riguardo verso Pompei, mentre Francesca De Sanctis dialoga con Stefano Ricci e Gianni Forte. Pierluigi Vito, invece, rispolvera la storia di Giuseppe Taliercio, ucciso dalle Br nei primi anni ’80, e Concetto Prestifilippo, insieme alle foto di Giuseppe Leone, espone l’epopea della Sicilia negli ultimi 70 anni. La serie “Celebrity Hunted” è esaminata da Beatrice Dondi e a Fabio Ferzetti spetta il film “Io, lui, lei e l’asino”.

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