C’è un altro museo, oltre a quello dedicato da Ascanio Celestini a Pier Paolo Pasolini con il suo spettacolo teatrale. Il museo che inaugurerà il 5 marzo, nel centenario della nascita del grande intellettuale, a Casa Colussi, l’abitazione di sua madre Susanna a Casarsa della Delizia, una manciata di chilometri da Pordenone. Tappa obbligata per chi vuole conoscere più a fondo Pasolini, che qui abitò durante l’infanzia e l’adolescenza, già oggi sede del Centro studi. D’ora in poi saranno visitabili anche la pinacoteca con i quadri di Pasolini e la mostra temporanea con i disegni da lui realizzati nella laguna di Grado durante le riprese del film “Medea” (1969). Prende forma un percorso museale che comprende gli arredi e una grande mole di documenti, prime edizioni e edizioni rare, stesure autografe di testi, manifesti, fotografie e lettere.
Allontanandosi dal Friuli, tra libri, spettacoli teatrali, podcast (“Tracce, forme di vita e di morte di Pier Paolo Pasolini” in dieci puntate sulla piattaforma Storytel) e mostre, tutto il 2022 sarà scandito dagli appuntamenti per celebrare la ricorrenza. A cominciare dalla fotografia: al Palazzo Ducale di Genova la mostra “Pier Paolo Pasolini – Non mi lascio commuovere dalle fotografie” (a cura di Roberto Carnero e Marco Minuz, fino al 13 marzo) esplora l’universo del poeta e scrittore attraverso alcune sezioni a tema: la città di Roma, i ragazzi delle borgate, il concetto di corpo, l’esperienza del cinema. «Alle fotografie è sufficiente dare una occhiata. Non le osservo mai più di un istante. In un istante vedo tutto», disse Pasolini, che ebbe con le immagini un rapporto privilegiato. Tra gli autori Letizia Battaglia, Piergiorgio Branzi, Mario Dondero, Toti Scialoja, Nino Migliori.
Inoltre, a Roma, la mostra “Pasolini centenario. Ipotesi di raffigurazione”, durante il Festival di Fotografia (fino al 9 marzo) celebra PPP attraverso le opere di cinque artisti contemporanei e foto d’archivio. Negli anni Cinquanta, infatti, appena arrivato a Roma, Pasolini scattava fotografie come sopralluoghi per case di produzione cinematografiche e registi, fra cui Federico Fellini. Tra le mostre, da segnalare anche “Pier Paolo Pasolini. Folgorazioni figurative” (1 marzo-16 ottobre) organizzata dalla Cineteca di Bologna, a cura di Marco Antonio Bazzocchi, Roberto Chiesi, Gian Luca Farinelli: dipinti, prime edizioni, foto d’artista, materiale audiovisivo, una retrospettiva cinematografica e un convegno per esplorare il rapporto tra il poeta e il capoluogo emiliano, sua città natale.
Sempre nella capitale, per Officina Pasolini (Teatro Eduardo De Filippo), il Laboratorio creativo di alta formazione e HUB culturale della Regione Lazio, il 9 marzo alle ore 21 andrà in scena "Pier Paolo Pasolini: canzoni in forma di rosa", un'idea di Elisabetta Malantrucco, Piero Fabrizi e Luciano Ceri, una serata per raccontare il rapporto tra il poeta e la musica, con particolare riferimento al mondo della canzone. Intervengono Dacia Maraini e Enrico de Angelis.
I cento anni di Pasolini sono l’occasione anche per segnalare alcune interessanti uscite in libreria, a cominciare da “PPP poesie per Pasolini” (Mondadori, pp. 204 € 20), a cura di Roberto Galaverni, una raccolta di componimenti in cui quasi tutta la poesia italiana dal secondo dopoguerra a oggi - da Arbasino a Zanzotto - viene chiamata in causa, attraverso il rapporto degli autori col poeta che è l’oggetto o il destinatario dei versi.
Riflette invece sull’eredità lasciata dall’intellettuale Fulvio Abbate nel suo “Quando c’era Pasolini” (Baldini+Castoldi, pp. 384, € 18), in cui prova a restituire la vita, i luoghi, la sostanza umana, familiare e storica di Pasolini, affidandosi alle parole di chi ne ha condiviso il breve viaggio, fra cui Laura Betti, Bernardo Bertolucci, Dario Bellezza. Si concentra invece sulla lingua Marco Antonio Bazzocchi nel suo “Alfabeto Pasolini” (Carocci, pp. 192, € 15), in cui propone un dizionario in cui passa in rassegna i lemmi fondamentali. E se Renzo Paris indaga il legame tra due grandi intellettuali nel suo “Pasolini Moravia due volti dello scandalo” (Einaudi, pp. 232, € 15,50), ovvero le loro diatribe pubbliche e private, l’editore Guanda pubblica una raccolta dei più importanti scritti di Marco Belpoliti in “Pasolini e il suo doppio” (uscita il 24 marzo, pp. 172, € 17), per ripercorrere l’esperienza letteraria e umana del poeta a partire dagli anni Sessanta. Il volume contiene quattro saggi fotografici dedicati ad altrettanti artisti che hanno rappresentato Pasolini: Paolo Di Paolo, Dino Pedriali, Mario Dondero e Ugo Mulas. Da venerdì 4 a domenica 6 marzo, invece, il Castello di Rivoli Museo d’Arte contemporanea, vicino a Torino, presenta l’opera intellettuale (“Il Vangelo secondo Matteo” di/su Pier Paolo Pasolini) realizzata nel 1975 dall’artista e amico di Pasolini, Fabio Mauri.
A partire dall’autunno, inoltre, un grande progetto espositivo a Roma, dal titolo “Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo” ispirato alla frase pronunciata dal saggio Chirone nel film Medea (1969), in tre sedi: al Palazzo delle Esposizioni (17 ottobre-20 gennaio 2023); alle Gallerie Nazionali di Arte Antica in Palazzo Barberini (28 ottobre-13 febbraio 2023) e al Maxxi (16 novembre-12 marzo 2023). Un’altra mostra, infine, sempre nella capitale: “Pasolini pittore” alla Galleria d’Arte Moderna (14 ottobre-16 aprile 2023): duecento opere, provenienti in gran parte dal Gabinetto G.P. Vieusseux di Firenze, partendo dagli inizi pittorici che vanno di pari passo con le prime prove poetiche in friulano.