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Attualità
ottobre, 2023

Guerra Israele-Hamas: è allarme sicurezza in tutta Europa

Gli esiti della visita di Biden, i finanziamenti americani all'Ucraina, la sospensione di Shengen per il pericolo sulla sicurezza. I fatti del giorno da conoscere

Egitto: “Ok al passaggio 'sostenibile' di aiuti via Rafah” 
L'Egitto ha annunciato il passaggio «in maniera sostenibile» degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, mentre centinaia di camion umanitari sono ancora parcheggiati davanti ai cancelli dell'enclave incessantemente bombardata da Israele. «Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi e quello statunitense Joe Biden hanno concordato la fornitura di aiuti umanitari alla Striscia attraverso il valico di Rafah in maniera sostenibile», ha detto il portavoce della presidenza Ahmed Fahmy in un comunicato stampa senza specificare una data. C'è bisogno che tali aiuti siano sicuri e «consistenti», dell'ordine di 100 camion al giorno: lo ha sottolineato Martin Griffiths, sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza dell'Onu.  

 

Biden: “Obiettivo chiave raggiunto” 
Il presidente americano Joe Biden si è detto soddisfatto della visita effettuata in Israele, sottolineando come sia stato raggiunto l'obiettivo chiave di sbloccare gli aiuti per Gaza. A riferirne è la Cnn. L'Air Force One è atterrato alla base aerea di Andrews alle 12:14 ora locale, precisa l'emittente. In base all'accordo annunciato ieri, 20 camion carichi di aiuti per Gaza inizieranno a muoversi attraverso il valico di Rafah con l'Egitto venerdì. Secondo funzionari della Casa Bianca, l'Egitto deve prima riparare la strada attraverso il confine che è stata colpita negli attacchi aerei israeliani. Più di 200 camion e circa 3mila tonnellate di aiuti sono in attesa al valico di Rafah, l'unico collegamento di Gaza con l'Egitto, ha spiegato il responsabile della Mezzaluna Rossa per il Sinai settentrionale, Khalid Zayed 

 

Ucraina: missili russi su oblast Mykolaiv, due morti 
Un attacco missilistico russo sul villaggio di Stepove nella regione ucraina meridionale di Mykolaiv ha ieri sera ucciso due persone e ferito una terza, secondo quanto riferiscono le autorità locali. Sul suo canale Telegram il governatore Vitalii Kim afferma che le forze russe hanno lanciato l'attacco sul villaggio alle 20:30 ora locale, distruggendo una struttura di ristorazione e danneggiando condomini e strutture agricole. I soccorritori hanno recuperato dalle macerie due vittime e un ferito, ha confermato il ministero degli Interni ucraino citato dai media di Kiev. 

 

Biden vuole destinare 60 miliardi dollari a Kiev 
Il presidente americano Joe Biden intende chiedere al Congresso di stanziare circa 60 miliardi di dollari per l'assistenza all'Ucraina, riferisce il canale televisivo Nbc News citando sue fonti. La maggior parte del previsto pacchetto di 100 miliardi di dollari destinato a Ucraina, Israele, Taiwan e alla protezione dei confini americani per la crisi migratoria andrà dunque a Kiev, secondo le fonti dell'emittente Usa. Il pacchetto non è ancora stato concordato ma Biden prevede di annunciarlo entro questa settimana, afferma la Nbc. 

 

Allarmi bomba e timore attentati in tutta Europa  
Diversi scali francesi chiusi per ore; stessa cosa in Belgio a causa di segnalazioni e falsi allarmi mentre l'Europa blinda i confini, con l'Italia che intensifica i controlli alla frontiera slovena. Aumenta il livello di minaccia terroristica in tutto il continente e almeno nove Paesi dell'Unione, compresa l'Italia, hanno notificato alla Commissione la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen contro il rischio di attentati dovuto alle tensioni in Medio Oriente. A dare la misura della sensibilità del livello di allerta così alto è il caso della reggia di Versailles, costretta per la terza volta in cinque giorni ad evacuare i visitatori a causa di un allarme bomba. Nelle ultime ore, nel mirino delle segnalazioni sono poi finiti anche gli aeroporti francesi: quelli di Nizza, Nantes, Lille, Lione, Tolosa e Beauvais sono stati costretti ad evacuare per poi riaprire gradualmente. Stessi provvedimenti per l'aeroporto di Ostenda in Belgio, dove a Bruxelles solo due giorni fa l'attentatore Abdesalem Lassoued ha ucciso due persone. In Italia, a sottolineare i rischi per la sicurezza è Guido Crosetto, soprattutto alla luce della vicenda dell'ospedale distrutto a Gaza: «quell'incidente può portare magari cinque, dieci, cento persone a pensare di dover vendicare una cosa che magari non sappiamo neanche da chi sia stata causata e questo è imprevedibile», spiega il ministro, secondo il quale «basta una persona che si forma al computer e esce per strada con un coltello o un'altra che decide di farsi esplodere». Ed è giallo sull'allarme bomba scattato anche al Ghetto ebraico di Roma: la segnalazione è arrivata alle forze di polizia e la scuola della comunità è stata evacuata a scopo precauzionale, con gli studenti portati in un posto sicuro. Poco dopo però, la stessa Comunità, che aveva fatto sapere dell'allarme, ha precisato che si era trattato di un'esercitazione. E sempre nella capitale momenti di paura sono stati vissuti per l'accoltellamento in strada di un ragazzo da parte di un marocchino di 29 anni: l'aggressore è stato bloccato dalla polizia dopo un tentativo di fuga e sull'episodio è al lavoro anche la Digos, ma al momento non emergerebbe alcuna matrice terroristica. I riflettori sono invece puntati su una cinquantina di radicalizzati in Italia e per questo attenzionati dagli investigatori: «non si stratta solo di richiedenti asilo - spiegano fonti investigative - ma anche anche di persone integrate che vivono stabilmente qui». Dall'inizio di quest'anno già in 54 sono stati espulsi per motivi di sicurezza dello Stato: l'ultimo è un 28enne gambiano sbarcato in Italia nel 2016. 

 

L’Italia e altri 8 paesi si blindano e sospendono Schengen 
Il nostro Paese, che sta monitorando al suo interno 28mila obiettivi sensibili oltre ai principali snodi, sta per attivare controlli temporanei (dal 21 ottobre per un periodo di dieci giorni) al confine con la Slovenia. Sospendendo di fatto Schengen così come fatto da Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia per alcune loro frontiere. «Il livello di minaccia di azioni violente è aumentato anche all'interno dell'Unione», fa sapere in una nota Palazzo Chigi, dove ieri si è tenuto un altro vertice tra governo e intelligence sul rischio terrorismo. La scelta di chiudere i confini con la Slovenia, dice il governo, ha una precisa motivazione: «le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta». Per il ministro Ciriani si tratta di «una decisione che permette di controllare meglio il flusso di persone in entrata ed in uscita nel contesto della rotta balcanica». Il rafforzamento della vigilanza italiana riguarda inoltre i confini con altri territori, come Austria e Svizzera, e in particolar modo il potenziamento della sorveglianza dei flussi migratori: sono previste identificazioni anche sulle navi di linea con apparecchiature per il foto segnalamento, «per ridurre a zero la possibilità che siano trasferite da Lampedusa alla terraferma persone di cui ignoriamo l'identità», ha detto il prefetto Valerio Valenti, commissario delegato allo stato di emergenza per i migranti. «Il quadro - sottolinea Palazzo Chigi - è ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l'Italia è soggetta, via mare e via terra: 140 mila arrivi sulle coste italiane, +85% rispetto al 2022».

 

Cgil verso lo sciopero sulla manovra 
«La manovra del governo è sbagliata e inadeguata». È un giudizio netto quello con cui la Cgil boccia la legge di bilancio e si prepara allo sciopero generale. Il governo però incassa l'intesa, non scontata, delle Regioni, che plaudono alle misure per sanità e trasporti. La manovra intanto non è ancora arrivata in Parlamento: il governo punta a un iter blindato e per accontentare però le richieste di deputati e senatori avrebbe messo sul tavolo un tesoretto da 400 milioni di euro. Fondi che dovrebbero essere utilizzati con un provvedimento successivo o parallelo alla legge di bilancio, così da garantire l'esame sprint della manovra nelle aule parlamentari. L'obiettivo resta quello di dare il via libera entro il 14 dicembre. Le scelte del governo non convincono le opposizioni che preannunciano battaglia e neanche l'assemblea generale della Cgil. È «una manovra sbagliata» che non tutela i salari e le pensioni, che non introduce il salario minimo, che non combatte l'evasione, che non tassa la rendita e i profitti, che taglia la sanità pubblica e la scuola, sintetizza il segretario Maurizio Landini. La risposta è già tracciata. «Per quanto ci riguarda siamo pronti ad arrivare anche allo sciopero generale», dice Landini, che invia una lettera ai segretari generali di Uil e Cisl, Pierpaolo Bombardieri e Luigi Sbarra, indicando la disponibilità ad un incontro «nei prossimi giorni per definire percorso e modalità della mobilitazione» La Uil, che ha espresso ieri il suo "giudizio negativo", si è già detta pronta ad avviare un percorso unitario di mobilitazione con scioperi regionali. Resta invece cauta la Cisl, che riunirà i propri organismi nei prossimi giorni quando ci sarà il testo definitivo della manovra. 

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