Saccheggiati magazzini Onu a Gaza
Gaza alla fame ha preso d'assalto i centri di distribuzione umanitari dell'Onu e costretto i panettieri a farsi proteggere dalla polizia. Una situazione cha ha spinto le Nazioni Unite a lanciare l'allarme: «L'ordine pubblico a Gaza sta cominciando a crollare». Nel nord della Striscia l'esercito israeliano, con tank e truppe di terra, continua invece a martellare Hamas e gli scontri sono violenti: tra questi si è registrato il primo tra soldati e miliziani islamici sbucati all'improvviso da uno dei tanti tunnel vicino al valico di Erez. «Migliaia di persone - ha annunciato l'Onu ieri - sono entrate in diversi magazzini e centri di distribuzione dell'Unrwa nella Striscia di Gaza centrale e meridionale. È un segnale preoccupante che l'ordine pubblico stia iniziando a crollare dopo tre settimane di guerra e un rigido assedio a Gaza». Le immagini circolate per tutto il giorno hanno mostrato la gente uscire dai magazzini con sacchi di farina e altri prodotti. È dovuta intervenire la polizia di Hamas, che secondo fonti locali è riuscita dopo qualche ora a recuperare buona parte delle quantità saccheggiate. Del resto va segnalato che dal valico di Rafah - tra l'Egitto e Gaza - finora sono stati appena 80 i camion di aiuti entrati nell'enclave palestinese. «Pochissimi camion, processi lenti, ispezioni rigorose, forniture che non soddisfano i requisiti dell'Onu e delle altre organizzazioni umanitarie, e soprattutto il divieto sull'ingresso di carburante sono la ricetta per il fallimento», ha denunciato il direttore degli affari dell'Unrwa a Gaza Thomas White. La situazione, ha sintetizzato lo stesso segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, sta «diventando sempre più disperata di ora in ora». Ma invece di un cessate il fuoco umanitario, è stato il nuovo affondo di Guterres, Israele ha intensificato le sue operazioni militari. Per un allentamento della pressione sulla popolazione di Gaza sono intervenuti anche gli Usa che - secondo il Wall Street Journal - hanno esortato Israele a ripristinare le comunicazioni a Gaza. Un intervento a quanto sembra piuttosto deciso visto che da stamattina telefoni e internet - che Israele aveva isolato al momento del blitz nel nord della Striscia - hanno ripreso a funzionare
Assalto antisemita in un aeroporto in Daghestan. 60 gli arresti
Almeno 60 persone sono state arrestate in Daghestan in relazione all'assalto antisemita avvenuto ieri sera in aeroporto. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno della repubblica caucasica russa, secondo cui «sono stati identificati oltre 150 partecipanti attivi all'assalto e 60 di loro sono stati arrestati». Il governatore Sergei Melikov ha condannato l'assalto avvenuto ieri nell'aeroporto di Makhatchakala, capitale della repubblica russa a maggioranza musulmana, da parte di un gruppo di manifestanti violenti che "cercavano ebrei" dopo l'atterraggio di un volo proveniente da Tel Aviv. Una ventina di persone sono state ferite, civili e agenti di polizia, e una decina hanno dovuto essere ricoverati in ospedale, secondo il ministero della Sanità locale. Di questi, due sono gravi. Queste azioni rappresentano «una flagrante violazione della legge - ha denunciato il governatore - non c'è coraggio nell'aspettare persone disarmate che non hanno fatto nulla di vietato, non c'è onore nell'insultare gli stranieri, mettere le mani nelle loro tasche e cercare di controllare i loro passaporti, non ci sono buone intenzioni nell'attaccare donne con bambini che stanno ricevendo cure all'estero». «Tutti i daghestani sono solidali con la sofferenza delle vittime delle azioni di persone e politici ingiusti e pregano per la pace in Palestina, ma ciò che è accaduto nel nostro aeroporto è vergognoso e deve essere valutato in modo adeguato dalle forze dell'ordine. E questo sarà fatto», ha concluso il governatore nel suo post su Telegram.
Tajani: "Due donne incinte tra gli italiani a Gaza"
«Ci sono anche due donne incinte» tra i 14 italiani nella Striscia di Gaza, insieme ai loro familiari. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a 'Non stop news' con Enrico Galletti su Rtl 102.5. «Stiamo seguendo minuto per minuto i 14 italiani, più i loro familiari, che non sono nella zona rossa e sono stati tutti contatti dal nostro consolato a Gerusalemme». Il ministro ha anche annunciato che questa mattina partirà il primo aereo di aiuti italiani che arriverà in Egitto destinati alla Striscia di Gaza: attraverso la Mezzaluna russa saranno inviati al valico di Rafah. «Continueremo domani a inviare aiuti umanitari per cercare di aiutare la popolazione palestinese che nulla a che fare con Hamas», ha detto.
Crosetto: «La guerra sarà lunga, Israele duro ma è necessario»
«Gli europei non si illudano, la guerra purtroppo sarà lunga. Israele sta facendo quello che ha detto da giorni di voler fare. Andranno avanti». Così in una intervista alla Stampa il ministro della Difesa Guido Crosetto. «Certo - aggiunge - Israele non è Hamas. La reazione, per quanto dura, è la reazione di uno Stato democratico e di diritto che vuole colpire i terroristi di Hamas, non la popolazione palestinese. A chi in questi giorni mi dice che Israele diventa come Hamas - aggiunge - rispondo: se Hamas avesse avuto in questi anni il potenziale bellico di Israele, Israele non esisterebbe più e non ci sarebbe più un ebreo in Palestina». «Finora non abbiamo ancora visto bene cosa è accaduto» a Gaza «perché è stato paralizzato l'accesso a Internet. Israele ha bloccato tutto con un attacco cyber fortissimo, ma credo che nelle prossime ore dobbiamo attenderci un'intensa attività social da parte di Hamas. Sappiamo tutti che le guerre si combattono anche con i social». «Chiunque conosca Israele, avendo visto i massacri di civili inermi, sapeva che la reazione sarebbe stata durissima. Israele ha la necessità di mostrare la sua forza perché la sua stessa sopravvivenza è legata alla capacità di deterrenza. Hanno messo in conto il fatto che pagheranno un prezzo altissimo, umano e mediatico«. Rispetto al posizionamento degli attori internazionali, Crosetto afferma: «Putin mi ha sorpreso, ma fino a un certo punto». Quella di Erdogan è «una posizione molto più difficile da capire. Ho intenzione di visitare Ankara a brevissimo per capire di persona la loro posizione».
Attesa per la manovra. Questo pomeriggio il vertice di maggioranza
Avrebbero dovuto parlare solo di premierato e sfiducia costruttiva, invece torneranno a confrontarsi anche sulla cedolare secca sugli affitti brevi e sulla possibilità di vendere gli immobili che hanno usufruito del superbonus. La maggioranza prova a 'chiudere' sulla Legge di bilancio, domani, nel vertice dei leader, convocato in origine da Giorgia Meloni per discutere del 'pacchetto riforme'. L'appuntamento con i vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, e il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, è fissato dopo le 16, a Palazzo Chigi. Gli sherpa stanno lavorando per trovare la fatidica 'quadra' sugli ultimissimi nodi, la Manovra poi dovrebbe essere trasmessa in Parlamento gia' nella giornata di domani, come ha annunciato la presidente del Consiglio (la commissione Bilancio del Senato è stata pre-convocata per martedì alle 13.30, per l'apertura della sessione di Bilancio). All'incontro dovrebbe partecipare anche il capo politico di Noi moderati, Maurizio Lupi. Per quanto riguarda il testo, resta confermato l'impianto del provvedimento circolato nei giorni scorsi. Si profila la conferma, anche nel 2024, di 'Quota 103' per andare in pensione anticipatamente (ovvero almeno 62 anni di età e 41 di contributi), con un assegno massimo attorno ai 2.200 euro. Accantonata quindi l'ipotesi 'Quota 104' come chiesto dalla Lega di Salvini. Resta confermato, invece, allo stato, l'innalzamento al 26%, rispetto all'attuale 21%, dell'aliquota della cedolare secca sulle locazioni brevi, contro cui si batte Forza Italia.
Arrestate moglie e suocera del parlamentare Soumahoro
Agli arresti domiciliari la moglie Liliane Murekatete e la suocera Marie Therede Mukamatsindo del parlamentare Aboubakar Soumahoro. È quanto disposto dal gip di Latina nell'ambito della gestione di cooperative che si occupavano della gestione di migranti e di minori non accompagnati nella provincia di Latina. Le misure sono state effettuate dalla Guardia di Finanza. Oltre alle due donne, i militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad una terza misura cautelare, l'obbliga di dimora, per un figlio della suocera del deputato. Le misure riguardano, quindi, appartenenti al consiglio di amministrazione della cooperativa sociale integrata "Karibu". Nei loro confronti le accuse sono, a vario titolo, di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) e autoriciclaggio. La Gdf, coordinata dalla procura di Latina, ha effettuato inoltre un sequestro preventivo a fini di confisca, anche per equivalente, del profitto del reato nei confronti degli indagati. "Le cooperative Karibu e Consorzio agenzia per l'inclusione e i diritti italia (in sigla Consorzio a.i,d. italia), nonché la Jambo Africa (per il tramite della Karibu) hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi Enti (Prefettura, Regione, Enti locali etc.) destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, fornendo tuttavia un servizio inadeguato e comunque difforme rispetto a quello pattuito", spiega una nota della Gdf. «Prendo atto della misura applicata a mia moglie Liliane, null'altro ho da aggiungere o commentare, se non che continuo a confidare nella giustizia. Ribadisco, come è agli atti, la mia totale estraneità a tutto e chiedo nuovamente di rispettare la privacy di mio figlio», il commento del deputato Aboubakar Soumahoro.