CHI SALE
AUGUSTO BARBERA
Nella stagione della destra, la Corte costituzionale ha eletto presidente un giurista che ha una storia tutta a sinistra e che anche nella battaglia referendaria per il maggioritario ha sempre dimostrato di pensare con la sua testa, conquistandosi la stima degli avversari politici. Lo conferma la sua elezione, all’unanimità e con una sola scheda bianca: la sua. Per sgombrare il campo da ogni timore, ha subito avvertito che «oggi non è possibile nessuna occupazione della Corte».
ANNA PAOLA CONCIA
Richiamata in patria dal suo buen retiro tedesco dal ministro dell’Istruzione per un incarico senza compenso, non ha fatto in tempo a ringraziare per la designazione perché Valditara s’è rimangiato tutto. Ma lei l’ha presa con eleganza, forse più amareggiata per la mancata difesa della sinistra che per il voltafaccia della destra. E ha pure accettato l’invito di Giorgia Meloni a partecipare a un dibattito alla festa di Fratelli d’Italia, mostrando un coraggio che altri non hanno avuto.
ZLATAN IBRAHIMOVIC
Visto che in campo faceva tutto lui, il Milan ha creato per lui un ruolo senza precedenti. Sarà «senior advisor» – ovvero il consigliere più ascoltato – dell’azionista di controllo, ma avrà anche «un ruolo attivo nelle operazioni sportive» e curerà pure «lo sviluppo dei calciatori». In pratica dovrebbe dare consigli a Cardinale, istruzioni a Pioli e lezioni di vita ai giocatori, anche nello spogliatoio. Molti hanno sognato di farlo, nessuno ce l’ha mai fatta. Ci riuscirà Ibra?
CHI SCENDE
BIBI NETANYAHU
Il suo esercito continua ad avanzare a Gaza, ma la trattativa per la liberazione degli ostaggi si è interrotta, l’Assemblea generale dell’Onu ha chiesto un cessate il fuoco immediato e persino il suo più fedele e potente alleato – il presidente degli Stati Uniti – gli ha detto che sta sbagliando tutto, avvertendolo che con l’ostinato rifiuto della prospettiva dei due Stati e con «i bombardamenti indiscriminati» sulla Striscia sta «perdendo il sostegno del mondo». Ora è davvero solo.
GIUSEPPE VALDITARA
Prima nomina Anna Paola Concia – l’organizzatrice di Didacta – nel comitato incaricato di promuovere «l’educazione alle relazioni» nelle scuole, poi la annulla perché la Lega gli rinfaccia di aver scelto «una attivista Lgbt» accanto a una suora e a una ultraconservatrice. Dimenticando di essere ministro, oltre che dell’Istruzione, anche del Merito, è diventato il protagonista della più spettacolare marcia indietro del governo Meloni. Seduto su una poltrona che ormai traballa.
GAETANO MANFREDI
Il sindaco di Napoli ha patteggiato davanti alla Corte dei Conti un risarcimento di 210 mila euro a favore dell’Università Federico II, chiudendo con uno sconto del 70 per cento il procedimento nel quale era stato accusato di aver svolto «innumerevoli incarichi professionali» mentre era rettore e docente a tempo pieno, «in spregio della normativa sul cumulo di impieghi». Una vecchia storia che però ora gli viene rinfacciata, in una città dove la furbizia non è più una virtù.