Fece scalpore quando nel 2006 Philippe Karl, grande cavaliere francese per anni Ecuyer al Cadre Noir di Saumur, pubblicò il libro sui maltrattamenti che subiscono i cavalli “Derive del dressage moderno”. Un pensiero il suo, che si è trasformato in una scuola, L’Ecole de La Légèreté, che insegna il rispetto del cavallo. La scuola del maestro francese si è presto diffusa in tutto il mondo dell’equitazione e anche in Italia.

«Cercare di assecondare la natura del cavallo e fare un allenamento progressivo tenendo conto di quello che per il cavallo è logico e comprensibile», spiega così i punti di forza Franco Melpignano, istruttore della Scuola della Leggerezza che si batte da anni in tutto il Paese per portare una ventata di benessere nella vita di questi animali bellissimi. «Il cavallo non nasce con un uomo sulla schiena», spiega durante una pausa tra una lezione e l’altra, «serve una ginnastica, una decontrazione fisica e mentale, affinché porti il peso del cavaliere con il minor sforzo possibile».

La Scuola delle Leggerezza è rivolta a tutti i cavalieri e le amazzoni, a cavalli di qualsiasi razza ed età e per qualsiasi disciplina sportiva. Alla base di tutto ci deve essere il benessere del cavallo. Certo, le cose sono molto cambiate e in fretta negli ultimi dieci anni, anche se nel mondo professionistico si registrano ancora le maggiori resistenze al cambiamento. «Ogni impiego del cavallo, anche il più banale, è da considerarsi un atto di addestramento, positivo o negativo secondo i casi, perché si inscrive nella sua psiche», scrive il maestro Karl che si ispira ai maestri del passato e alla scienza moderna per divulgare un modo rispettoso di montare a cavallo che allunga la sua vita sportiva e previene infortuni.

Ma ci vuole più tempo, più attenzione, più sensibilità, più voglia di capire l’essenza del cavallo. Siete disposti a farlo? Gli amici bestiali ringraziano.