Meloni rompe il silenzio: «Il caso La Russa? La politica resti fuori»
Dalla sala stampa allestita al LitExpo di Vilnius la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rotto quel silenzio finito nel mirino delle opposizioni «per fare un po’ di chiarezza» perché «ci sono state molte polemiche e ho letto cose abbastanza curiose». Sul tavolo diversi argomenti: lo scontro governo-magistratura e i casi riguardanti il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, La ministra del Turismo, Daniela Santanché, e il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
«Comprendo da madre la sofferenza del presidente del Senato, anche se non sarei intervenuta nel merito della vicenda», ha detto la premier rispondendo a una domanda sull'accusa di violenza sessuale nei confronti del figlio di La Russa. «Tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che denuncia. Poi bisogna andare nel merito, capire esattamente cosa sia accaduto e mi auguro che la politica ne resti fuori. Quello che posso fare è ricordare che come Governo abbiamo approvato un provvedimento contro la violenza sulle donne», ha aggiunto. Sulla vicenda giudiziaria relativa alla ministra Santanchè la premier ha sottolineato che «un avviso di garanzia non determina le dimissioni di un ministro, a maggior ragione con queste modalità». Poi si è detta «obiettivamente molto colpita» anche dalla richiesta del Gup di Roma di imputazione coatta a carico del sottosegretario Delmastro, che ha definito «un'altra anomalia»: «È una questione politica, riguarda un esponente del governo nell'esercizio del suo mandato».
Anm, Santalucia: minano la nostra credibilità
«Le ferite restano profonde, perché con una nota anonima, oggi rivendicata, si è accusata la magistratura di collusione sovversiva con una fazione politica. Ma colgo nelle parole della premier anche incoraggianti spunti di dialogo»: è quanto ha detto in un'intervista al quotidiano La Stampa Giuseppe Santalucia, presidente dell'Associazione nazionale magistrati. La Anm si tranquillizzerà, come chiede la premier? «Non ne vedo la necessità. Noi siamo tranquilli, abbiamo solo risposto ad accuse gravissime e infondate. Sulle riforme esprimiamo una ragionata contrarietà» ha spiegato. Santalucia ha precisato di non avere «la pretesa di interpretare» il pensiero di Meloni. «Apprezzo che dica di non volere uno scontro con la magistratura e di voler fare le riforme non contro di noi, ma con il nostro contributo. È un passo avanti», ha commentato. Perché? «Leggo il riconoscimento della legittimazione dell'Anm a intervenire nel dibattito pubblico, come interlocutore qualificato. Cosa che era stata negata».
Borsellino: «Eliminare il concorso esterno vuol dire tradire mio fratello»
«Smantellare il concorso esterno in associazione mafiosa, come annunciato da Nordio, vuole dire sconfessare apertamente la legislazione voluta da Falcone e Borsellino». Così in una intervista a Repubblica il fratello del giudice Paolo, Salvatore. «Depotenziare il concorso esterno - dice ancora - vuol dire colpire i nostri martiri, quelli che il governo di destra dice di voler commemorare». «È l'ennesimo segnale di un gravissimo attacco all'indipendenza della magistratura e alla ricerca della verità l'annunciata riforma sulle intercettazioni porterà un grave danno anche alla lotta alla mafia. Partendo da un reato minore si possono ad esempio scoprire le mosse dei nuovi mafiosi. La questione è semmai relativa a registrazioni riguardanti terze persone che finiscono sui giornali. Credo che questo reato abbia rappresentato uno strumento fondamentale per ottenere condanne importanti, poi passate in giudicato. Voglio ricordare i processi che hanno portato alle condanne degli ex senatori Marcello Dell'Utri e Antonino D'Alì. Il concorso esterno resta fondamentale per colpire i colletti bianchi che colludono con l'organizzazione mafiosa». Alle manifestazioni per il 31° anniversario dell'eccidio di via D'Amelio «spero che non venga nessun politico impresentabile, come il sindaco Lagalla, che presiede una giunta sostenuta da Cuffaro e Dell'Utri. Se accadrà, manifesteremo il nostro dissenso come sempre abbiamo fatto, in modo pacifico, dandogli le spalle e alzando le agende rosse».
Nuovo attacco russo con droni a Kiev: una vittima, 4 feriti
Un civile è morto e altri 4 sono rimasti feriti in seguito a un attacco lanciato dalle forze russe nella notte su Kiev: la contraerea ucraina ha abbattuto una decina di droni, i cui detriti hanno provocato anche danni a diversi edifici. Il corpo carbonizzato del civile è stato trovato all'interno di un codominio in fiamme, ha spiegato il sindaco della capitale, Vitaly Klichko. Tra i feriti, ci sono una ragazza di 19 anni e un uomo di 23 anni, entrambi colpiti da schegge di vetro provocate dalla caduta dei detriti dei droni abbattuti. Il capo dell'amministrazione militare della città, Sergiy Popko, ha parlato di un «massiccio attacco», spiegando che i droni «sono entrati nella capitale da diverse direzioni».
Il G7 blinda Zelensky. Nato: «L’Ucraina mai così vicina»
Il G7 blinda l'Ucraina con un sistema di garanzie e protezioni in attesa dell'adesione alla Nato che avverrà solo dopo la fine della guerra. «Kiev non è mai stata così vicina», dice il segretario generale Stoltenberg al termine del vertice di Vilnius. Il presidente Zelensky incassa il risultato e riconosce la linea degli alleati, ma aggiunge che «nulla vale come l'adesione». Nella dichiarazione finale del summit, nasce una sorta di Guerra fredda 2.0: l'Alleanza ridisegna la sua strategia e torna a difendersi dalla Russia, guardando anche Pechino. «Abbiamo unito il mondo per sostenere Kiev. La compattezza sia un modello per tutte le sfide», dice il presidente americano Joe Biden all'università di Vilnius. La replica di Lavrov: «La Nato è tornata agli schemi della Guerra Fredda. Mosca risponderà alle minacce al meglio delle sue possibilità».
India: piogge monsoniche, bilancio sale ad almeno 66 vittime
Il bilancio delle piogge monsoniche che si abbattono da giorni sull'India settentrionale è aumentato ad almeno 66 vittime. Lo hanno riferito le autorità locali, aggiungendo che le piogge hanno causato il crollo di ponti e l'interruzione di strade, col conseguente isolamento di diverse aree del Paese, specie nelle regioni himalayane dello Stato di Himachal Pradesh, dove decine di turisti stranieri - perlopiù cittadini russi e malesiani - sono rimasti isolati. Nei giorni scorsi Nuova Delhi è stata investita in 24 ore da 153 millimetri di pioggia, un record per il mese di luglio che la capitale indiana non registrava da circa 40 anni a questa parte.