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Politica
luglio, 2023

Giorgia Meloni smentita anche sull’auto sovranista

La presidente del Consiglio voleva un mezzo prodotto nel nostro Paese. Alla fine l’hanno convinta ad usare una Audi

Alla fine Meloni viaggiò sull’Audi. Appena insediata a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni tuonò: «Voglio una macchina italiana». Panico tra i responsabili dell’autorimessa governativa: essendo le vetture quasi tutte tedesche, recuperare un’auto tricolore era un’impresa. Comunque, qualche Alfa Romeo c’era ancora, oltre a qualche vecchia Lancia Thema: morale della favola, la scelta cadde sulla Stelvio. Un suv, decisamente ingombrante, che «è meglio non far entrare nel portone del palazzo altrimenti si rischia di danneggiarlo a causa delle dimensioni, specie andando di corsa». Chi amava arrivare nel cortile con la Lancia era Bettino Craxi. Altri tempi: ora si parcheggia sulla piazza, davanti alla colonna di Marco Aurelio (i tubi di scappamento sono sempre rivolti verso il monumento, purtroppo). Il tempo passa e bisogna essere pragmatici: tutti ricordano Roberto Fico che da presidente della Camera voleva spostarsi in città a piedi e sui mezzi pubblici, ma che dopo qualche giorno venne «vivamente consigliato» di utilizzare l’auto blindata per esigenze di sicurezza (sua e della scorta).

 

Analoga situazione con Meloni premier: c’è un’auto straniera «imbattibile, che non si ferma mai e non deve stare ogni settimana in officina, si chiama Audi». Che poi è la marca cara al Quirinale, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che usa proprio uno dei prodotti di punta della casa di Ingolstadt. E così, anche Giorgia ora viaggia su Audi. Comunque siamo in buona compagnia: le auto del governo britannico saranno prodotte fuori dal Regno Unito, perché la catena di approvvigionamento è ostacolata dalla Brexit. Dalle Jaguar per il governo alle Audi il passo è stato breve. E Meloni si vanta dell’amicizia con il premier inglese Rishi Sunak.

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