Un sarto innamorato del proprio lavoro, e non solo di quello. Una donna che vive con lui e conosce ogni suo segreto. Una terza persona che si affaccia per caso in quel delicato ménage… No, non è “Il filo nascosto” di P. T. Anderson. È l’ammaliante “Il caftano blu” della marocchina Maryam Touzani, classe 1980, già nella shortlist degli Oscar 2023. Traguardo notevole trattandosi di un film sull’omosessualità, ancor oggi reato in Marocco. La regia del resto è un prodigio di elusività. Un intarsio di sguardi, gesti, silenzi, penombre, più eloquente di qualsiasi dialogo (e più erotico di tanto sesso ostentato), sorretto con grazia da tre attori straordinari: la belga di origini berbere Lubna Azabal, il palestinese Saleh Bakri, star del cinema arabo. E il marocchino Ayoub Missioui, l’apprendista preso a bottega dal sarto Halim. Dove scoprirà molto altro oltre ai segreti di quel mestiere nobile e moribondo.
Mina infatti non è la sorella di quel grande artigiano, come nel “Filo nascosto”, ma sua moglie. Una moglie che forse la sa lunga ma non fa storie se Halim si attarda all’hammam. Anzi è innamoratissima di quel sarto dalle mani d’oro, vere protagoniste del film. La voce infatti può sviare, gli occhi possono ingannarsi, ma le mani no. Che sfiorino un tessuto, che carezzino un seno ferito, che guidino un’altra mano nel taglio, le mani dicono sempre la verità.
Una verità da costruire e proteggere giorno per giorno, perché l’amore fa sempre scandalo, soprattutto se disegna figure impreviste. Ma fermiamoci qui. Allusivo e vibrante come un mélo hollywoodiano anni 50, “Il caftano blu” sa chiudere un mondo in pochi ambienti e svelare con squisita lentezza tutto ciò che ha da svelare. Un occhio fisso su un’intimità esplorata con rara eleganza. L’altro puntato sulla comunità. I caffè, l’hammam, i vicini, una processione che passa sotto le finestre. Perché non c’è gioia, non c’è vita, se non nella reciprocità, nell’accettazione. Per diversi che si possa essere. Come ci ricorda anche quel bellissimo finale nelle strade di Casablanca.