Istituzioni, autorità politiche e regolatori devono lavorare insieme per garantire un equilibrio

Ormai da tempo il panorama bancario europeo, e in particolare quello italiano, si sta trasformando in una sorta di partita a risiko. Il recente annuncio di UniCredit riguardante un’offerta d’acquisto per la Commerzbank, per poi volgere l’attenzione verso Banco Bpm, segna un punto di svolta importante e significativo in un contesto dove le logiche di consolidamento sono diventate essenziali per la sopravvivenza e la competitività delle banche stesse. L’analisi del settore bancario italiano non può prescindere dall'osservare i profondi cambiamenti che lo hanno rimodellato in questi anni, influenzati da fattori come la digitalizzazione, l'intensa regolamentazione e un mercato sempre più competitivo. Il termine “risiko”, mutuato dal noto gioco da tavolo, ci sembra riassumere perfettamente la strategia di queste operazioni, dove fusioni e acquisizioni non sono più semplici manovre aziendali, ma tappe fondamentali in una gara, a suon di miliardi, alla ricerca di posizioni di predominio sia a livello nazionale sia internazionale. In questo contesto, il ruolo dei governi e della politica diventa cruciale. Senza dubbio, l'esecutivo italiano sta esaminando attentamente queste operazioni, consapevole degli impatti economici e sociali che possono derivare da un processo di consolidamento così profondo. Ma mentre Meloni e Tajani parlano apertamente di «operazione di mercato», pur accennando allo stesso tempo agli strumenti in mano al governo per eventualmente intervenire, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha usato toni più muscolari facendo intendere col leader della Lega Matteo Salvini che il dossier verrà monitorato da molto vicino.

 

Intanto a livello europeo UniCredit fa i conti con la Bce. Il gruppo italiano infatti attende il via libera da Francoforte per aumentare la sua quota in Commerzbank, sempre che la Germania non si metta di traverso. Le autorità antitrust giocano l’altra partita fondamentale in questo risiko: la necessità di garantire una concorrenza leale è più pressante che mai. La paura di un oligopolio bancario potrebbe non solo danneggiare i consumatori, ma anche frenare l’innovazione, elemento essenziale in un mercato che, di fronte ai rivoluzionari sviluppi dell'intelligenza artificiale e dei big data, deve necessariamente evolversi. L’intelligenza artificiale, in particolare, è destinata a diventare un fattore chiave in questo contesto. Le banche che sapranno sfruttare al meglio i propri data lake avranno un vantaggio competitivo non indifferente. Potranno non solo anticipare le esigenze dei clienti ma anche sviluppare servizi innovativi, rispondendo così a un mercato in continua evoluzione. Le applicazioni di budgeting, i chatbot per la consulenza finanziaria e i sistemi di analisi predittiva rappresentano solo alcune delle opportunità a portata di mano. Ma, come in ogni strategia di risiko che si rispetti, è imperativo giocare le proprie carte con saggezza. E così in questo risiko bancario è fondamentale che le istituzioni, le autorità politiche e i regolatori lavorino insieme per garantire un equilibrio tra consolidamento e innovazione, potenza economica e responsabilità sociale. Solo così il settore bancario potrà non solo sopravvivere, ma prosperare in un'epoca caratterizzata dalla rapidità del cambiamento e dalla complessità dei mercati.