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Attualità
maggio, 2024

Per la prima volta una Università statunitense annuncia il boicottaggio di Israele. Ma il presidente viene sospeso

La visita di Putin a Pechino. L'attentato al premier Slovacco Fico, ora fuori dal pericolo di vita. Roberto Salis contro il governo. Le notizie del giorno

L'università di Sonoma in California annuncia il boicottaggio Israele ma il presidente viene sospeso
La California State University ha messo in congedo il presidente del campus statale di Sonoma, Mike Lee, che aveva accettato le richieste dei manifestanti di essere coinvolti nel processo decisionale universitario e di escludere Israele dalle partnership con l'ateneo. Martedì Lee aveva inviato una nota a tutto il campus in cui faceva sapere di aver fatto diverse concessioni agli occupanti di un accampamento filo-palestinese. La nota è stata inviata "senza le opportune approvazioni", ha fatto sapere con un comunicato la cancelliera della CSU Mildred Garcia, aggiungendo che lei e il consiglio dei 23 campus stanno "esaminando la questione", scrive Politico. «Per ora, a causa di questa insubordinazione e delle conseguenze che ha portato al sistema, il presidente Lee è stato messo in congedo amministrativo», ha detto Garcia.

La punizione segna forse l'azione disciplinare più dura contro un rettore o un presidente di un campus in California per la gestione delle proteste contro la guerra a Gaza. Sottolinea inoltre la riluttanza a disinvestire dai produttori di armi israeliani - come i manifestanti filo-palestinesi in tutto il Paese hanno sempre più chiesto negli ultimi mesi - da parte dei leader del sistema CSU e del sistema gemello dell'Università della California. Le università della California, tra cui l'UC Riverside, l'UC Berkeley e la Sacramento State, hanno accettato di prendere in esame il disinvestimento e così hanno fatto alcune università della costa orientale, ma nessuna è arrivata fino alle iniziative prese da Lee. Il boicottaggio accademico di Israele deciso dal presidente del campus statale di Sonoma prevedeva, tra l'altro, che le proposte di studio in Israele sarebbero state rimosse dagli opuscoli universitari. Lee ha anche accettato di lavorare con una sezione locale del gruppo di attivisti 'Studenti per la Giustizia in Palestina' per formare un consiglio consultivo su alcune decisioni. Lee si e' inoltre impegnato a rivedere i contratti della scuola e un fondo di investimento specifico per il campus chiamato Sonoma State Foundation per i legami con Israele "per determinare una linea d'azione che porti a strategie di disinvestimento che includano la ricerca di alternative etiche". "Nel mio tentativo di trovare un accordo con un gruppo di studenti, ho emarginato altri membri della nostra popolazione studentesca e della nostra comunità", ha scritto Lee in un messaggio di follow-up ai membri del campus mercoledì. "Mi rendo conto del danno che ciò ha causato e me ne assumo la piena responsabilità. Mi rammarico profondamente per le conseguenze involontarie delle mie azioni". 

 

Putin a Pechino: "Con Cina asse di ferro" 
Russia e Cina stanno lavorando insieme per creare un ordine mondiale "più giusto" e basato sul diritto internazionale e sull'equilibrio degli interessi di tutti i Paesi. Lo ha indicato il presidente russo, Vladimir Putin, in seguito al colloquio con il suo omologo cinese, Xi Jinping. "Entrambi i Paesi stanno perseguendo una politica estera indipendente. Stiamo lavorando insieme per formare un ordine mondiale multipolare più giusto e democratico, che dovrebbe basarsi sul ruolo centrale delle Nazioni Unite e del suo Consiglio di Sicurezza, sul diritto internazionale, sulla cultura e sulla civiltà", ha affermato Putin, auspicando che il nuovo ordine garantisca "un equilibrio degli "interessi" di tutti i membri della comunità internazionale. Mentre Il presidente cinese ha detto che Pechino spera che l'Europa torni presto alla pace e alla stabilità e che la Cina svolgerà un ruolo costruttivo.. La Cina aveva avanzato una proposta per la pace in Ucraina nel 2023. 

 

Slovacchia, vice premier a Bbc: Fico non è più in pericolo di vita 
Il primo ministro slovacco Robert Fico non è più in pericolo di vita, ha detto il vice primo ministro Tomas Taraba alla Bbc, spiegando che l'intervento chirurgico di Fico è andato "bene". "Credo che alla fine sopravviverà", ha aggiunto. In precedenza, il ministro della Difesa slovacco Robert Kalinak aveva detto che Fico stava "lottando per la sua vita" dopo essere stato gravemente ferito ieri in un attacco con arma da fuoco nella piccola città di Handlova. Un sospetto è stato arrestato sul luogo della sparatoria. Il ministro degli Interni Matus Sutaj Estoka lo ha descritto come un tentativo di omicidio motivato politicamente. Dopo la sparatoria, Fico è stato portato d'urgenza in ospedale e ha trascorso diverse ore in sala operatoria "lottando per la sua vita", secondo il ministro della Difesa Kalinak, che ha parlato in una conferenza stampa dall'esterno dell'ospedale dove Fico era ricoverato. Le sue condizioni restano comunque molto gravi e, dopo l'operazione, il capo del governo è stato posto in coma farmacologico. Dalle dichiarazioni del ministro della Difesa Kalinak non ci sono stati aggiornamenti ufficiali sulle condizioni del primo ministro, ma il suo vice ha dichiarato al programma Newshour della BBC che Fico "non si trova in una situazione di pericolo di vita in questo momento". "Per quanto ne so, l'operazione è andata bene e credo che alla fine sopravviverà", ha detto Taraba, aggiungendo che il primo ministro è stato colpito "da molto vicino" e che "un proiettile ha attraversato lo stomaco e il secondo ha colpito un'articolazione".

 

Roberto Salis: «Mia figlia fuori grazie al clamore, non al governo»
«Finché mia figlia resta in Ungheria io non sono tranquillo. Al telefono ci siamo detti che sarà meraviglioso riabbracciarci. Era molto contenta. Entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere. Sono stati mesi molto duri». Così alla Stampa Roberto Salis, padre di Ilaria. "Mi sento di escludere" che ci sia stato un intervento del governo, dice: "Da quando mia figlia ha accettato la candidatura con Avs tutti i canali di comunicazione esistenti con la diplomazia italiana si sono completamente chiusi. È calato il silenzio più assoluto". Oggi prevale "la delusione. Sono profondamente ferito dall'atteggiamento delle istituzioni italiane. Eccetto una: il presidente della Repubblica, che forse è stato l'unica figura istituzionale da cui ci siamo sentiti tutelati, che ci ha trasmesso un profondo senso di rispetto nei confronti dello Stato". Salis ha rilasciato una intervista anche al Corriere della Sera: "La concessione dei domiciliari sarà operativa dopo il pagamento della cauzione - spiega - Appena mi comunicheranno su quale conto corrente farò il versamento. Spero il prima possibile. Dopodiché non dovrebbero esserci altri ostacoli. Penso che abbia pesato moltissimo la forte mobilitazione popolare in Italia, l'attenzione dell'opinione pubblica, averla fatta diventare un fatto mediatico. Anche con la candidatura alle elezioni europee". Anche Repubblica ha parlato col padre di Salis: "Io penso che il merito sia dei giornalisti che hanno sollevato il caso, della mobilitazione popolare che è nata dopo la diffusione delle immagini di Ilaria in catene al processo e della mobilitazione politica, compresa la scelta della candidatura - spiega - contro un processo che da subito è stato politico". Rispetto al ruolo del governo ribadisce: "Tutta questa attenzione io francamente la vedo ancora molto nebulosa. Li dovrei ringraziare? Lasciamo stare. Io non ho dei sassolini nelle scarpe, ho i piedi sanguinanti e prima o poi svuoterò i cassetti di quel che ho da dire. Noi non abbiamo visto alcuna volontà concreta né da parte di Tajani né da parte di Nordio".

 

Liguria sotto inchiesta. Cellini: "Spinelli è un tirchio che vive in uno show"
"Aldo è tirchio come una capra, lo conosco meglio delle mie tasche, non credo a una riga delle accuse di corruzione che gli vengono mosse: tutte minchiate, si è solo fatto fregare dalla politica". Così Massimo Cellino, in una intervista a Repubblica, non crede a una immagine di Aldo Spinelli come grande corruttore della tangentopoli ligure secondo i magistrati di Genova. Lo stesso proprietario del Brescia è uscito da una vicenda giudiziaria "prosciolto da tutto", lo scorso febbraio. "Io ho incontrato giudici preparati, non posso parlare male della Giustizia: lui si fidi dei magistrati, non faccia il capro espiatorio, continui a parlare" afferma. "Lavorare da imprenditori con il pubblico comporta rischi sempre più gravi, ecco la verità, ecco perché questa storia mi terrorizza. Ma Aldo è soprattutto un uomo solo, non ha mai avuto il tempo per gli amici, non ha retto la perdita della moglie, una donna straordinaria. Lavora ininterrottamente da 84 anni, il giorno che smette di lavorare muore. Ha solo pensato ancora a rilanciare, ancora una volta". E spiega che "a Montecarlo Spinelli ci va da 30 anni, è casa, ormai non paga più un euro e neanche gioca più. È uno che si è fatto un mazzo così per tutta la vita, figuriamoci se va a buttare via tutto in questo modo. È una macchietta, piuttosto, che ha sempre sbagliato a pensare di potersi permettere di dire tutto", "lui ha sempre vissuto così, in commedia. Una volta in vacanza a Portorico lo portai in clinica per curare una congiuntivite, non lo seguivano e lui si mise a urlare di volersi comprare tutto l'ospedale. Quando in Serie A si decise di passare dai due ai tre punti a vittoria, in riunione di Lega fece una scenata perché aveva appena firmato Scoglio come allenatore. 'Belin quello mi va avanti di soli pareggi, son rovinato'. Tutti a ridere, tutto show". Toti? "Non lo conosco, Spinelli sì. Non so chi abbia finanziato, ma so bene ha imparato a conoscerli a fondo, i politici. Tutti così, promettono e non mantengono. Vuole non lo sapesse, uno che lavora con le concessioni portuali da una vita, dopo tutti i pacchi che si è preso?

 

Inchiesta disciplinare contro Christian Raimo per aver criticato il ministro Valditara
L'ex assessore alla Cultura del Municipio III di Roma, ora candidato con Alleanza Verdi e sinistra alle Europee, docente e scrittore, Christian Raimo racconta di aver ricevuto la notifica di un provvedimento disciplinare da parte del ministero dell'Istruzione per un post in cui criticava Giuseppe Valditara per non averlo difeso, facendo avviare un approfondimento interno su di lui dopo che aveva affermato in tv: "Cosa bisogna fare con i neonazisti? Per me bisogna picchiarli". "C'è una notizia che mi riguarda, che sarebbe grottesca, ridicola, se non fosse forse grave, e un po' preoccupante. Mi è arrivata qualche giorno fa la notifica di un provvedimento disciplinare da parte dell'ufficio scolastico regionale, ossia del mio datore di lavoro, il ministero dell'istruzione e - sic - del merito. Il 21 maggio mi devo presentare alla sede nell'Usr- scrive Raimo sui social -. Ci andrò con un avvocato e il sostegno del sindacato, che per fortuna mi appoggiano pro bono, credendo che questa sia una battaglia almeno di libertà per tutti". A Raimo viene contestata la violazione del codice etico a cui sono sottoposti i docenti della scuola pubblica. In particolare l'articolo 10 che recita: "Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative con pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta, né menziona la posizione che ricopre nell'amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino e non assume nessun altro comportamento che possa nuocere all'immagine dell'amministrazione".

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