Nel tracciare nuove rotte, il Paese sta evolvendo nella lotta al cambiamento climatico attraverso una strategia integrata tra agricoltura e fonti energetiche rinnovabili

Il Brasile sta vivendo una vera e propria rivoluzione caratterizzata da un approccio sostenibile all'agricoltura e dalla promozione di tecnologie energetiche avanzate. Tra queste, spiccano la produzione di bioenergia e biogas, la realizzazione di parchi eolici, sia onshore che offshore, e la costruzione di centrali solari. Inoltre, il Paese sta puntando sulla produzione di idrogeno verde, con l'obiettivo di diventare uno dei principali produttori mondiali. 

 

Il governo ha anche incentivato la produzione di etanolo, sostenendo la mobilità sostenibile: “A partire da quest'anno, alcune case automobilistiche inizieranno a produrre veicoli elettrici ibridi alimentati da biocarburanti,” ci racconta l’Avv. Gianluca Cicchiello, esperto agroalimentare presso l’Ambasciata d’Italia in Brasile. Il Brasile, grazie alla sua vasta superficie coltivata, è soprattutto un grande produttore agricolo e tra le principali colture utilizzate per la produzione di energia vi sono la canna da zucchero, impiegata per produrre bioetanolo, e l'olio di palma e di soia, utilizzati per la produzione di biodiesel. 

 

Dall'insediamento del Presidente Lula a gennaio 2023, il Brasile ha rilanciato il suo ruolo nel processo di transizione energetica mondiale. Nel 2023, il tasso di deforestazione amazzonica è diminuito di oltre il 50% rispetto al 2022. Il governo ha aumentato i fondi pubblici per il contrasto al cambiamento climatico fino a quasi 3 miliardi di euro. Sono state adottate politiche per il recupero di oltre 12 milioni di ettari di vegetazione nativa, la rivitalizzazione di 40 milioni di ettari di pascoli degradati e la creazione di 607mila ettari di parchi nazionali: “Probabilmente, anche per tali ragioni, alcuni mesi fa la città amazzonica di Belém è stata ufficialmente scelta per ospitare nel 2025 la COP 30, la più importante conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente”. Il mix energetico del Brasile è già tra i più puliti al mondo, con il 44,8% dell'energia totale proveniente da fonti rinnovabili, rispetto alla media mondiale del 14,7%. 

 

Il governo prevede di aumentare questa percentuale al 50% entro il 2030, consolidando ulteriormente la posizione del Paese come leader nella transizione energetica: “La matrice energetica del Brasile è già oggi tra le più pulite al mondo,” ha affermato l’Avv. Gianluca Cicchiello,” e l'obiettivo è aumentare ulteriormente questa percentuale entro il 2030.” Il Brasile offre, infine, numerose opportunità per le aziende italiane con know-how tecnico nei settori agricolo ed energetico. Le aziende agricole brasiliane cercano collaborazioni con leader nella produzione agricola 4.0, specializzate nell'analisi dei big data, nei sistemi di alimentazione animale gestiti dall'intelligenza artificiale, nei droni e nella tracciabilità degli alimenti basata sulla tecnologia blockchain. 

 

In campo energetico, ci sono ampie opportunità nelle energie rinnovabili, in particolare solare ed eolico, e nei crediti di carbonio: “La sostenibilità ambientale è una delle priorità che sia l’Italia che il Brasile hanno messo al centro delle rispettive agende delle Presidenze G7 e G20. Quest’anno, i nostri Paesi svolgono un ruolo di guida nell’impegno della Comunità Internazionale per far fronte alle molteplici sfide del cambiamento climatico”, ci racconta Alessandro Cortese, Ambasciatore d’Italia in Brasile. E conclude: “Collaborano, inoltre, per raggiungere gli obiettivi della riduzione di CO2, dell’aumento della capacità globale di produzione di energia rinnovabile e del sostegno alla transizione energetica. Roma e Brasile stanno quindi lavorando insieme per un coordinamento tra le agende G7 e G20 in modo da assicurare l’armonizzazione delle politiche ambientali delle maggiori economie mondiali, con l’obiettivo di una transizione energetica giusta ed inclusiva”.