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Cultura
luglio, 2024

Fieg-Siae, accordo sull'equo compenso per l'uso di articoli online

Un Comitato di coordinamento definirà le strategie, i contenuti degli accordi da stipulare e le iniziative giudiziarie a tutela delle ragioni delle imprese editrici

Fieg e Siae si alleano sul fronte dell'equo compenso, lo strumento individuato dalla Direttiva Copyright per colmare lo squilibrio nei ricavi tra i colossi del web, che sfruttano commercialmente gli articoli, e gli editori, titolari dei diritti.

 

Con l'accordo siglato il 30 giugno, la Federazione degli editori affida alla società di collecting il mandato di negoziare con le piattaforme digitali quanto dovuto per l'utilizzo online dei contenuti editoriali rilanciati gratuitamente, trattando anche sull'incasso.

 

 

Toccherà a un Comitato di coordinamento, composto da rappresentanti di Fieg e di Siae, definire le strategie per ottenere l'equo compenso, previsto dalla legge sul diritto d'autore, fissare i contenuti degli accordi con le piattaforme e curare le iniziative giudiziarie a tutela degli editori. 

 

Un accordo "fondamentale e strategico", per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'informazione e all'editoria, Alberto Barachini. E un altro passo avanti dopo che qualche giorno fa l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha determinato per la prima volta - in base al regolamento approvato l'anno scorso - l'equo compenso che Microsoft, gigante della rete, deve sborsare a Gedi per l'uso delle pubblicazioni giornalistiche del gruppo sul motore di ricerca Bing: un importo calcolato in circa 730mila euro, per la precisione 335.330 euro per il 2021 e 393.510 per il 2022.

 

«Dopo essere stati promotori nell'adozione della Direttiva Copyright e del suo recepimento in ambito nazionale, gli editori della Fieg sono convinti che la collaborazione con Siae garantirà un'equa remunerazione alle centinaia di testate e agenzie di stampa i cui contenuti sono ancora utilizzati, senza compenso, dalle piattaforme online»,  ha commentato Andrea Riffeser Monti, presidente degli editori. 

 

Soddisfatta anche la Siae, già in campo per la tutela dei diritti nei confronti dei big del web, come dimostra il lungo braccio di ferro con Meta per l'uso della musica italiana su Facebook e Instagram. «Siamo fieri che la Fieg abbia scelto di dare a noi mandato per riconoscere il giusto valore del lavoro delle imprese editrici che rappresenta e per tutelarlo: Siae - ricorda il presidente, Salvatore Nastasi - è nata 142 anni fa esattamente con questa vocazione, che si ravviva in sempre nuovi percorsi, nel dialogo con sempre nuove realtà, in accordi per la valorizzazione della proprietà intellettuale. Siamo stati in prima linea sin dall'inizio per il recepimento della Direttiva Copyright, impegnandoci in difesa della cultura e della creatività, e l'accordo di oggi conferma che siamo, insieme, sulla strada giusta».

 

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