Luigi Mangione è stato incriminato a livello federale per l'omicidio di Brian Thompson: un altro passo verso la pena di morte

La procuratrice generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, aveva già chiesto la pena capitale per il 26 enne (che si è sempre detto "non colpevole" per l'assassinio del ceo di UnitedHealtcare)

Un altro passo verso la pena di morte. Ieri - 17 aprile - Luigi Mangione è stato incriminato da un gran giurì federale per l’omicidio di Brian Thompson, il ceo della compagnia assicurativa sanitaria UnitedHealthcare, avvenuta a Manhattan lo scorso 4 dicembre. Oltre che di omicidio, il 26 enne di origine italiana è accusato anche di stalking e di possesso di armi da fuoco. E l’omicidio con arma da fuoco, a livello federale, è un reato che prevede la pena capitale. Ma Mangione dovrà difendersi anche a New York, dove l’ufficio del District Attorney di Manhattan gli ha contestato un omicidio di primo grado per compiere un atto di terrorismo, reato che comporta l'ergastolo senza sconti di pena. L’incriminazione è un passaggio necessario per consentire ai pubblici ministeri di chiedere la pena di morte per l’imputato: l’Attorney General Pam Bondi, la procuratrice generale degli Stati Uniti, aveva già dato indicazione ai procuratori federali di Manhattan di richiederla per il 26 enne.

 

“L'omicidio di Brian Thompson, uomo innocente e padre di due bambini piccoli, da parte di Luigi Mangione, è stato un assassinio premeditato e a sangue freddo che ha scioccato l'America - aveva scritto Bondi in una nota, lo scorso primo aprile - dopo un'attenta valutazione, ho chiesto ai procuratori federali di chiedere la pena di morte”. La procuratrice generale statunitense ha anche sottolineato l’esigenza di portare “avanti l’agenda del presidente Trump che punta a fermare i crimini violenti e rendere l’America di nuovo sicura”. Mangione, oggi in carcere a New York in attesa del processo, si è dichiarato non colpevole per tutti gli 11 capi d’imputazione che gli vengono contestati, dall’omicidio a scopo terroristico al possesso illegale di armi da fuoco. Arrestato una settimana dopo al McDonald’s di Altoona, in Pennsylvania, intorno a Mangione si è scatenato un vero e proprio effetto idolatria, con migliaia di messaggi di solidarietà sui social network e con una campagna di raccolta fondi per coprire le spese legali che ha superato i 500 mila dollari, a metà strada dall’obiettivo finale di un milione. La richiesta di Bondi per Mangione è in linea con la direttiva fatta circolare dalla segretaria alla Giustizia il suo primo giorno di incarico, che aveva indicato il ripristino della pena di morte e la revoca della moratoria federale sulla pena, ordinata dall'amministrazione Biden nel 2021. La prima amministrazione Trump aveva riattivato la pena di morte federale dopo una pausa di 17 anni e negli ultimi mesi del suo mandato era avvenuta l'esecuzione di 13 detenuti.

 

"Il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti chiederà la pena di morte per Luigi Mangione, accusato dell'omicidio di Brian Thompson. Una richiesta che - secondo esplicita dichiarazione della procuratrice generale - rientra nell''agenda del Presidente Trump contro il crimine e per la sicurezza - ha dichiarato il vicecapogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, primo firmatario di un’interrogazione sul caso -. Dunque, una pena esemplare, dai fini schiettamente politici. Che va in parallelo con l'intenzione della Ministra della giustizia di ripristinare la pena di morte in tutti gli Stati Usa. Riteniamo la pena di morte un'aberrazione del diritto e, soprattutto, riteniamo mostruoso che la vita e la morte di un uomo - qualunque sia il suo crimine (ancora da dimostrare) - possano essere utilizzate per fini propagandistici. Giustizia non è mai vendetta. Mangione ha la doppia cittadinanza statunitense e italiana e in casi analoghi i Ministri della giustizia italiani sono sempre intervenuti per scongiurare la pena di morte, abolita nel nostro Paese. Attendiamo gli interventi tempestivi di Tajani e Nordio e auspico che la Presidente Meloni durante il colloquio con Trump abbia sollevato la questione".

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