Nulla c'è più da scoprire di Gstaad, capitale delle Alpi Bernesi, della bellezza dei luoghi, dell'eleganza e del lusso (che spesso non coincidono), dell'efficienza degli impianti, della pulizia delle strade, della cortese indifferenza degli svizzeri, dello stile dell'ospitalità. Tuttavia manca la tavola d'eccezione. Appena corretto, quasi deludente, il decantato Chesery, è una piacevole sorpresa la cucina del Grand Hotel Park, una delle case storiche di Gstaad, hotel di estrema raffinatezza: cortesia, ordine, puntualità, un grande ma non enorme chalet (un centinaio di camere e suite, con grande terrazza, tenute come gioielli), la spa, il centro fitness, ecc. E vi si mangia particolarmente bene, forse come in nessun altro posto a Gstaad. C'è il Marco Polo, con piatti giapponesi e orientali, e anche tante citazioni mediterranee. E c'è Le Grand Restaurant, dal décor belle époque, che non è un ristorante 'in' albergo, come per esempio La Pergola dell'Hilton, ma è un eccellente ristorante 'di' albergo, nel senso migliore e più classico del termine, per la gioia dei clienti interni ed esterni (numerosi) che ogni giorno vi trovano una carta varia e intelligente: prodotti di primissima scelta a partire da pesci e crostacei, cotture di precisione millimetrica e tutte espresse, piatti classici ma anche 'giovani' e moderni, con una felice impronta orientale, data dallo chef svizzero Franz Faeh, una quindicina d'anni di lavoro in Estremo Oriente, un grande, solido signore dei fornelli, che sa mettere in tavola, ugualmente ineccepibili, una profumata crema di pollo alla thailandese o un intenso coq au vin. La cantina è degna della cucina, mentre il servizio risente della presenza ingombrante di qualche anziano e rumoroso capetto. Ma pare che anche questo piaccia a certi clienti. Conto del tutto corretto: menù del giorno a 95 franchi svizzeri, alla carta 120-140.

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Dove & quando
Grand Hotel Park
Gstaad
Tel. 0041 (0) 337489800
Chiuso: sempre aperto, da dicembre a marzo e da metà giugno a settembre