La nuova Italia del miracolo economico vista dal grado di diffusione degli elettrodomestici: è l'approccio innovativo della giovane storica Enrica Asquer
image/737424.pjpegLa modernizzazione dei consumi e dei comportamenti nella nuova Italia del 'miracolo' osservata dall'oblò della lavatrice: è questo il tema con cui si misura Enrica Asquer, una giovanissima studiosa di storia, con un libro che si distingue per la freschezza dell'approccio. ('La rivoluzione candida. Storia sociale della lavatrice in Italia (1945-1970)', Carocci, pp. 202, ? 18). Più che in altri paesi, da noi lo sviluppo della produzione degli elettrodomestici ha comportato conseguenze vaste sul piano della trasformazione sociale: ha visto all'opera nuove imprese; ha cambiato gli standard della comunicazione pubblicitaria, creando messaggi rivolti alle donne; ha rivoluzionato la sfera della vita familiare, della "domesticità", come preferisce dire Asquer, modificando il ruolo femminile.
Prima della lavatrice, lavare i panni identificava un ambito più sociale e collettivo, spesso anche rituale, del lavoro delle donne; dopo, la dimensione della vita domestica si restringe entro le mura di casa e si privatizza. Le donne si ritrovano così emancipate da un'attività che per loro era stata costosa in termini di tempo e di fatica. Ma lo spazio che ora diviene disponibile, sottolinea Asquer, non è a loro disposizione. La pubblicità tende ad assegnare alla donna un compito che passa anche attraverso il controllo delle nuove macchine, innovando e rafforzando il ruolo della casalinga. L'alleviarsi del peso delle faccende di casa dischiude nuove possibilità di impiego per il lavoro femminile, senza però che vengano meno i compiti tradizionali. La vicenda delle lavatrici e della loro diffusione illumina così il profilo ambivalente della modernizzazione italiana.
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