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29 marzo, 2007

Quanto vale un Lingotto

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La Bicocca, Pirelli, gli stabilimenti Fiat a Torino. Un itinerario, fra passato e presente, nelle fabbriche italiane, le stesse che hanno fatto la storia della nostra economia

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Che cosa resta delle fabbriche che hanno fatto la storia dello sviluppo economico italiano del Novecento? Forse più di quanto non si creda di solito, in un'epoca in cui troppi sono inclini a pensare che i luoghi dell'industria siano ormai usciti dalla nostra prospettiva. Intanto l'Italia rimane, fra i paesi sviluppati, uno di quelli che mantiene una percentuale più elevata di lavoratori industriali sul totale degli occupati. E poi le attività legate all'industria, per quanto trasformate rispetto agli standard delle manifatture del passato, continuano a costituire una risorsa economica primaria.

Il viaggio di Antonio Galdo nelle fabbriche italiane di ieri e di oggi è dunque una sorta di ricognizione in un mondo molto spesso percepito in bilico fra storia e presente. I grandi complessi produttivi che hanno scandito le tappe della crescita italiana, come la Bicocca, la fabbrica milanese della Pirelli, e il Lingotto, il primo stabilimento per la lavorazione in serie delle auto costruito dalla Fiat a Torino, hanno abbandonato la loro funzione originaria per diventare spazi simbolici dei processi di terziarizzazione che hanno investito le città maggiori. Ma, accanto alle fabbriche che sono state dismesse, ne sopravvivono o ne vengono create altre, spesso non nelle aree di industrializzazione più tradizionale, ma nella "terza Italia" della provincia marchigiana o veneta, come dimostrano i casi di Merloni e Riello.

Quanto al futuro della fabbrica, lo scenario si fa più incerto. Galdo sembra identificare nei grandi call center, come quello di Atesia a Roma, la discendenza legittima dell'organizzazione industriale e dei suoi modelli di disciplina lavorativa. C'è da chiedersi, tuttavia, se non siano oggi il territorio, la dimensione metropolitana a fungere di per se stessi come una forma organizzativa di processi di lavoro che abbattono i confini fra la fabbrica e la società.

Antonio Galdo,
'Fabbriche. Storie, personaggi e luoghi di una passione italiana',
Einaudi, pp. 153, euro 14,50

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