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A partire dalla giovinezza trascorsa a Cincinnati, nella provincia americana dove l'omosessualità di White, ben presto assunta consapevolmente nell'adolescenza, dà luogo alle sue prime esperienze con gli analisti e diventerà poi anche uno dei centri vitali della sua immaginazione di narratore. Ma questa originaria diversità dalla provincia americana si amplia poi nell'interesse appassionato per l'Europa, in una acuta riflessione critica sulla cultura statunitense, nell'amore per Parigi, nella decisione di farsi biografo di Jean Genet in un libro che ha avuto importanti riconoscimenti. Su tutto, anche nell'autobiografia, si impone lo stile del White narratore, che suscita un moto immediato di simpatia - un tratto che, se pensiamo per esempio a Tondelli, sembra spesso caratteristico della scrittura di autori gay.