
Il nuovo corso partirà proprio dal palazzo di giustizia di Napoli dove oggi De Magistris è giudice. In un paio di anni e per circa 100 milioni, la maggior parte dei documenti giudiziari confluirà in un archivio telematico. Torda fino al 2005 è stato un dirigente dell'assessorato Attività produttive della Calabria. Nel 2004 fu intercettato mentre seguiva con attenzione la sorte di un contributo di 5 milioni alla Digitaleco di proprietà di Lorenzo Cesa dell'Udc, Fabio Schettini, segretario dell'allora ministro Frattini, e di Giovanbattista Papello, uomo di An già iscritto alla massoneria. Schettini e i suoi lo definivano "l'uomo della provvidenza". Torda andava a Roma per consigliare agli amici le vie per non perdere il contributo. La società non aveva rispettato gli obiettivi occupazionali e - per la Procura di Catanzaro - non doveva avere i soldi. Per questo Cesa e soci sono indagati, mentre Torda è rimasto testimone. Lui e Schettini gravitavano attorno alla Free Foundation presieduta da Brunetta, perquisita nel 2006 perché Schettini era delegato a operare sul suo conto corrente e perché il pm sospettava fosse utilizzata "per consolidare rapporti di tipo pure massonico".