Nella lista pubblicata dal sindaco mancano i nomi per oltre 300 mila euro di donazioni. «Non mi hanno autorizzato a riferirli», si difende lui. Ma nel suo giro qualcuno rivela: «Gli sponsor nascosti sono Diego Della Valle, Oscar Farinetti e il multimiliardario francese François-Henri Pinault»
Aveva promesso una cesura netta con la gestione passata del Pd, e la fine dei giochi di prestigio sul finanziamento opaco dei partiti.
Poi c'è voluto qualche mese, molte polemiche, e le richieste hanno trovato soluzione: Matteo Renzi ha pubblicato l'elenco dei finanziatori della sua Fondazione 'Big Bang', con tanto di cifre a sostegno della campagna elettorale per le scorse primarie.
Partita importante, quella della trasparenza, proprio mentre non si placa il polverone sollevato dalla puntata di Report della scorsa domenica, dedicata al finanziamento ai partiti. “È tutto on line”, ha risposto proprio il sindaco di Firenze, nell'intervista in cui si chiedeva conto del bilancio complessivo dei fondi raccolti.
Eppure, all'appello mancano circa 300 mila euro, sul totale degli oltre 814 mila, dichiarati nella cifra resa pubblica.
L'ex rottamatore si è difeso, citando la legge sulla privacy, e l'impossibilità di rendere noti i nomi di chi non ha concesso l'autorizzazione alla trasparenza.
Da voci interne al circuito renziano, tuttavia, risulta che tra i finanziatori non citati c'è anche l'imprenditore Diego Della Valle, che avrebbe aperto i cordoni della borsa versando al delfino ben 80 mila euro. Cifra piuttosto ragguardevole, per l'azionista di Rcs che più volte ha sollevato accuse molto dure alla fallimentare gestione del paese dell'attuale classe politica.
Poco di meno avrebbe destinato un altro noto imprenditore di successo italiano, Oscar Farinetti, già da tempo vicino al sindaco di Firenze. Il re di “Eataly”, che sta per aprire una succursale a Milano, avrebbe effettuato un bonifico da 50 mila euro.
Stessa somma versata dalla storica famiglia aristocratica fiorentina Guicciardini, sostenitrice fin dalla prim'ora della scalata renziana al Pd.
Anche Brunello Cucinelli, a capo dell'impero del cachemire italiano, con natali nella provincia di Perugia, guarderebbe con un certo interesse al sindaco, avendogli donato qualche decina di migliaia di euro.
Interesse che, nel circuito della finanza, non si fermerebbe ai soli confini nazionali. Stando a quanto riportano le gole profonde renziane, infatti, avrebbe aperto il portafoglio anche il nuovo proprietario della storica azienda italiana di alta moda Gucci: François-Henri Pinault, oggi a capo della holding Kering (ex Pinault-Printemps-Redoute).