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Attualità
luglio, 2010

Non avrai altro Grillo

Tra i seguaci del comico genovese c'è un po' di maretta. E volano le accuse di 'vecchia politica' o addirittura 'voto di scambio'

Caro Beppe, non vorremmo trovarci in una struttura in cui le linee politiche e l'agenda vengano decise solo da te e il tuo staff attraverso il controllo del simbolo. Firmato: un gruppo di grillini del Meetup di Napoli. Segue invito a incontrarsi e vari post di commento, come quello di Francesco: "Già il fatto di dover scrivere una lettera, conferma che gli slogan sono falsi". Mentre dalla Campania prendono carta e penna per chiedere più democrazia dal basso, dal suo blog Beppe Grillo continua a pontificare sull'inutilità dei leader e le miserie italiane. Democrazia orizzontale, autonomia dai partiti, massima trasparenza. Doveva essere la formula magica: peccato che focolai di polemica mettano già in crisi la rivoluzione della neonata galassia dei grillini. Non ci fosse la missiva collettiva di Napoli, ci sarebbero le divisioni nel movimento in Emilia Romagna.

Là dove, alle Regionali, il risultato è stato clamoroso, 7 per cento e due eletti, smaltita la sbornia hanno cominciato a litigare. Il primo consigliere, Giovanni Favia, eletto sia a Modena che a Bologna, deve scegliere per quale collegio optare: a seconda di questo, entra in Consiglio regionale il secondo di una città o dell'altra. Per scegliere, selezione tramite "secondarie": diffusione di cd e video dei due pretendenti, sottoposti al voto di 40 "grandi elettori". Risultato: 31 a 8 per il grillino bolognese, Andrea De Franceschi, e strascico di polemiche per l'esclusione della modenese Sandra Poppi, che aveva preso il doppio delle schede nelle urne. "Sono i giochi della vecchia politica", sbottano a Modena. Finisce a schifìo: interviene Grillo a estromettere dal movimento un militante furibondo che accusa i compagni di voto di scambio. E che per questo lo vogliono denunciare. Per fortuna che sono il nuovo...

Anche l'idillio con l'Italia dei valori sembra già finito. Le prime avvisaglie quando Luigi De Magistris, plebiscitato dal mondo della Rete alle Europee, propone di "fare passi concreti" per dialogare insieme. "I passi se li faccia da solo", risponde acido via blog Grillo: "De Magistris parla a nome del Movimento 5 stelle senza averne l'autorità". Fatto fuori uno, arriva la disfida con l'eurodeputata Sonia Alfano, già candidata con Grillo alla presidenza della Sicilia. Ha scritto una lettera aperta al comico, per chiedergli "le ragioni del comportamento che negli ultimi mesi hai avuto nei miei confronti": prima l'indifferenza, denuncia, poi "veri e propri attacchi alla mia persona". E dire, ricorda, che fu lui a insistere perché si candidasse: "Se una risposta non dovesse mai arrivare, potrei essere legittimata a pensare che convincermi a candidarmi in Europa fosse solo un modo per mettermi fuori gioco. De Magistris è stato il primo ad essere attaccato da Grillo. Poi io. Domani a chi toccherà: a Salvatore Borsellino? A Travaglio?", incalza.

I grillini entrati in Consiglio Regionale, in Emilia e in Piemonte, guadagnano titoli con le loro parole d'ordine, in primis taglio agli stipendi della politica: per dare l'esempio, a Bologna si sono ridotti la paga a 2.500 euro anziché 7-8mila. Una bella rinuncia: pazienza se in campagna elettorale il giovane Favia prometteva di accontentarsi di 1.300. Cominciano a ragionare sugli appuntamenti elettorali del 2011: a Torino stanno lavorando per individuare un candidato sindaco. E così a Bologna, dove per la prima volta non precludono un dialogo col Pd, "solo se le nostre idee e proposte diventassero le loro". Invece lui, il comico genovese, anima e fondatore del movimento, dal blog predica una "rivoluzione" per "mandare via tutta questa gente".

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