Attualità
aprile, 2011

Ricordare L'Aquila, due anni dopo

Alle 3.32 della notte del 6 aprile del 2009, l'Abruzzo veniva devastato dal terremoto. Per non dimenticare le 309 vittime delle scosse, una lunga fiaccolata oggi attraverserà la città. Senza simboli di partito, bandiere o o passerelle. L'unico benvenuto, il presidente Napolitano

Il cuore di tutto sarà ancora la fiaccolata, come un anno fa. Il lungo fiume di torce che dalla Fontana luminosa scorrerà rischiarando le vie di una città spenta da due anni. Per fermarsi a piazza Duomo e contare, uno ad uno, i rintocchi delle campane e i 309 nomi delle vittime del 6 aprile 2009 a L'Aquila. Accadrà alle 3 e 32 di questa notte, l'ora esatta dell' "orrendo scossone", come l'ha chiamato il giornalista Giustino Parisse, che nel sisma perse due figli e il padre a Onna, in uno dei suoi toccanti reportage dei giorni successivi al terremoto.

Prima e dopo L'Aquila si aprirà all'Italia per condividere il dolore di una tragedia e la speranza di fare passi avanti. Senza troppo chiasso però. L'appello è stato ben chiaro nelle scorse settimane, lanciato dal presidente dell'associazione 309 martiri Vincenzo Vittorini: tutte le iniziative organizzate nel secondo anniversario del terremoto aquilano saranno senza bandiere né simboli di partito.

E se davanti a Montecitorio  ci sarà chi manifesterà con la bocca chiusa in una eloquente rivolta del silenzio, in solidarietà col popolo abruzzese, i politici che a L'Aquila vorranno essere presenti dovranno usare la stessa discrezione: stare in mezzo alla gente, ascoltare, senza fare passerella. Solo il presidente della Repubblica è il benvenuto. E Napolitano ci sarà. Arriverà a mezzogiorno di mercoledì, in tempo per la messa nella basilica di Collemaggio celebrata dall'arcivescovo Molinari.

Insieme contro l'illegalità

Storie d'Italia è il titolo dell'incontro nazionale che si terrà oggi in piazza Duomo alle 16 e 30 organizzato da Antonietta Centofanti del comitato "Famigliari delle vittime della Casa dello studente". Saranno una ventina le associazioni e i comitati no-profit da tutta Italia sotto il tendone di fronte alla chiesa delle Anime sante. I parenti delle vittime dei più recenti disastri accaduti in Italia, da Viareggio alla Thyssen, da Scaletta Zanclea a San Giuliano di Puglia, incontreranno i comitati aquilani per unire le forze e mettersi in rete e fare fronte comune contro l'illegalità che uccide: "Domani stenderemo insieme una bozza di statuto – spiega la Centofanti – che ciascuno presenterà alla propria associazione o direttivo per essere approvato. L'intento è quello di costituire un'associazione di volontariato per sostenerci a vicenda, anche dal punto di vista legale, attraverso un'informazione dettagliata e capillare. Vigiliare e puntare il dito contro l'illegalità, perché noi siamo qui a causa di questo, per delle morti che potevano essere evitate".

Una rete che nasce dalla Rete: internet e le sue piattaforme di condivisione più popolari, soprattutto Facebook, sono stati uno strumento fondamentale per trovarsi, unirsi, diffondere informazioni e organizzare eventi. "E' un modo anche per sentirsi meno soli – conclude la presidente del comitato – perché L'Aquila è una città che non esiste più e con essa i suoi abitanti non sono più parte di una collettività: portare avanti le nostre battaglie è difficile".

Le White
Tra gli aderenti a questo "patto" contro l'illegalità ci sarà anche il Comitato inquilini via C. Feltrinelli di Milano, protagonisti della lotta per la bonifica delle "White", le case bianche rivestite di amianto nella periferia del capoluogo lombardo, dove risiedevano fino a due anni fa. Il documentario di Simona Risi "Le White", che sarà proiettato alle 21, racconta la battaglia degli abitanti di questa palazzina che per 25 anni hanno respirato l'amianto dei pannelli di rivestimento e per i quali si contano una cinquantina di morti dal 1985 a oggi (GUARDA). 

L'Unità d'Italia vista dalla parte degli aquilani
Il cortometraggio Memoriter 1797, prodotto dalla compagnia teatrale Animammersa con la regia dell'aquilano Luca Cococcetta, parla del tricolore in questa chiave: la tragedia come filo che unisce un paese, nord e sud accomunati dalla morte e dai disastri colposi. Alle 19.30 nel tendone di piazza Duomo. (GUARDA)

Paesaggi
In una terra ferita da un terremoto tutto ha un carattere provvisorio fino a che non diventa parte del paesaggio: da un'impalcatura che sostiene l'arco di ingresso a un paese fino agli oggetti abbandonati e dimenticati nelle strade nella paura dell'emergenza. Frammenti di realtà temporanea documentata in due anni di emergenza dal fotografo Massimo Mastrorillo. Temporary? Landscape è il titolo della sua mostra fotografica (le immagini realizzate assieme ai ragazzi aquilani del Collettivo invisibile) che avrà come galleria i margini della zona rossa di L'Aquila e di alcuni dei paesi del cratere.
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Prevenzione, la cultura che è mancata
La fondazione "6 aprile per la vita" ha organizzato, per il pomeriggio di mercoledì (alle 16.30 a piazza Duomo), il convegno "La cultura della prevenzione", al ridotto del Teatro comunale. Una serie di interventi per porre all'attenzione di tutti il valore, dimenticato prima della terribile notte di due anni fa, della sicurezza in materia sismica.

Ju tarramutu
L'anteprima del film-documentario di Paolo Pisanelli, "Ju tarramutu", che racconta le mistificazioni e la sottomissione di una città ferita, sarà questa sera alle 20 a Roma, al nuovo cinema Aquila. Il 6 invece sarà proiettato proprio a L'Aquila al Movieplex e in altre 20 città in tutta italia. (GUARDA)

Onna, verso la ricostruzione
Un grande passo verso la ricostruzione della frazione del piccolo borgo, devastato dal terremoto e che ha avuto 40 dei suoi 300 abitanti tra le vittime del sisma. L'ambasciatore tedesco in Italia Michael H. Gerdts consegnerà alle 15 del 6 aprile il Piano per la ricostruzione. È il primo tutto il territorio comunale dell'Aquila. Un masterplan completo di disegni e progetti: Onna com'era e dov'era, come la vogliono i suoi abitanti, ma senza le criticità che hanno reso le sue case una trappola mortale per chi ci viveva. Il governo tedesco, che ha già finanziato il nuovo centro polivalente della frazione, sosterrà anche la ricostruzione della chiesa e del vecchio asilo nido. I mandorli dell'Università Anche l'ateneo aquilano ricorda la tragedia con alcune iniziative in ricordo degli universitari morti sotto le macerie dei palazzi del centro storico e della Casa dello studente. Al polo di Coppito, nella zona ovest della città, alle 11 saranno piantati giovani mandorli come simbolo di speranza e poi un concerto di musica classica.

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