Attualità
novembre, 2012

Edifici scolastici, i numeri dell'emergenza

Ecco cosa emerge dai dati del Miur, di Legambiente e di Cittadinanzattiva pubblicati negli ultimi mesi: le nostre scuole sono vecchie. E soprattutto non sono sicure

Le nostre scuole sono vecchie, hanno bisogno di manutenzione sia ordinaria che straordinaria ma, soprattutto, non sono sicure. A delineare questo quadro sono una serie di dati, emersi dalle indagini del Miur, di Legambiente e di Cittadinanzattiva, pubblicati negli ultimi due mesi. Mancano certificazioni di agibilità, collaudi statici, certificazioni antincendio e soprattutto murature idonee a resistere a eventuali terremoti. Una situazione preoccupante soprattutto quando calano gli investimenti e i trasferimenti del Governo agli enti locali che di questi edifici dovrebbero curare la manutenzione e la sicurezza.

Il rapporto del Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca sull'edilizia scolastica ha censito nel 2012 un totale di 36.220 edifici. La maggioranza (83,8 per cento) sono di proprietà dei comuni, l'11,5 per cento delle province, il 2,8 di fondazioni o società private e il resto appartengono allo Stato, alle regioni o ad altri enti pubblici e a enti religiosi.

Sempre secondo il rapporto del Miur, una buona percentuale possiede il documento di valutazione rischi ma solo il 17,7 per cento quello sulla prevenzione degli incendi.

Il rapporto di Legambiente "Ecosistema scuola" pubblicato pochi giorni fa disegna, per il tredicesimo anno consecutivo, un quadro poco lusinghiero sullo stato degli edifici scolastici, in particolare nei comuni capoluogo di provincia (l'anno di riferimento è il 2011). Dati a campione che si discostano di poco dalle rilevazioni del ministero. Cominciando dalla vetustà dei fabbricati. La maggior parte (quasi il 60 per cento) è stato costruito prima del 1974, il cinque per cento risale a inizio secolo o addirittura prima. Alla metà degli edifici mancano i certificati che riguardano i collaudi e idoneità statica, il 42 per cento non ha quello di agibilità e oltre il 65 non possiede il certificato di prevenzione antincendio.

Per usare un aggettivo, lo stato delle nostre scuole è precario. "Esiste in tutta Italia una sperequazione territoriale, una differenza negli interventi non solo tra Nord e Sud" spiega Vanessa Pallucchi, responsabile Scuola di Legambiente "ma anche all'interno delle stesse regioni. Per esempio l'Emilia Romagna è una regione virtuosa, che ha però il capoluogo Bologna sotto la media riguardo all'impegno per gli edifici scolastici. in Campania allo stesso tempo Napoli sta facendo degli sforzi enormi".

Il problema però è del sistema. Sul capitolo investimenti Legambiente ha registrato un calo di 40 milioni nel 2011 rispetto al 2010, nonostante gli edifici a necessitare di interventi urgenti siano il 35 per cento. La provocazione dell'Unpi (l'unione provincie italiane) di spegnere i riscaldamenti per tagliare i costi è indicativa: gli enti che dovrebbero occuparsi della manutenzione e della messa in sicurezza sono gli stessi che patiscono i tagli da parte del Governo. E vista l'aria che tira il prossimo anno non potrà che andare peggio. "Questo è un elemento che influenza sicuramente, assieme alla mancata programmazione e ai finanziamenti a singhiozzo e a pioggia che vengono erogati. Soldi promessi ma che si assottigliano sempre di più. Insomma finora sullo Stato non si è potuto contare".

La maggior parte degli alunni delle nostre scuole passa sei o otto ore al giorno dentro mura potenzialmente pericolose, se è vero che la verifica di vulnerabilità sismica è stata eseguita solamente nel 27,7 per cento degli istituti e, restringendo il campo alle zone a più alto rischio sismico (zone 1 e 2) sul 32,4 per cento.

Per quanto riguarda invece gli edifici scolastici di competenza delle province, i dati sono meno allarmanti ma comunque non buoni. Anche qui troviamo edifici vecchi (il 65 per cento costruito prima del 1974, ben il 15 per cento prima del 1900). Il 47,7 per cento ha il certificato di collaudo statico e il 31 quello di agibilità.

Un dato che fa riflettere è quello sul rischio sismico, che riguarda l'82,6 per cento delle scuole. Soprattutto se comparato alla quota di edifici costruiti con criteri antisismici: solo il 18 per cento.

Secondo Cittadinanzattiva, che ha presentato un report a settembre, il 21 per cento delle scuole presenta "uno stato di manutenzione del tutto inadeguato" mentre gli interventi richiesti, sia a livello di manutenzione che strutturale nella maggior parte dei casi analizzati non ha ricevuto risposta.

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