Altro che Europei: un liveblogging segue passo per passo lo storico successo dei Mondiali. I commenti di Bearzot, le polemiche, gli articoli dei giornali, come se i futuri campioni stessero per scendere in campo. Un lavoro magistrale da nerd del pallone

Il presidente della Federcalcio, Federico Sordillo, è scettico: «Se giocheremo così, le illusioni di passare il turno verranno distrutte». La Spagna, infastidita dalle polemiche, giocherà due amichevoli a porte chiuse. Intanto la stampa è impietosa contro la prestazione di Paolo Rossi, che nell'ultima partita non ha toccato palla. I nomi non sono sbagliati, non si parla del match tra Italia-Spagna degli europei 2012 né di Abete e Balotelli e questo non è neppure un capitolo di qualche libro nostalgico sui trent'anni del mondiale iberico dell'82. Sono tre tweet, tre cinguettii. Proprio così, arrivano dal liveblogging che un gruppo di fanatici del calcio si è inventato. Mentre tutti discutono se schierare dal primo minuto Di Natale, loro stanno ricostruendo giorno dopo giorno la cavalcata degli azzurri di Bearzot dalle polemiche al titolo. E lo fanno resuscitando articoli di giornale, raccogliendo i retroscena, riportando le dichiarazioni.

Si tratta di un lavoro da veri nerd del pallone. Ogni giorno riportano quello che succedeva trent'anni fa. Per esempio, l'arrivo a Vigo degli azzurri? Eccolo, il 4 giugno. L'8 giugno 1982 la nazionale giocò l'amichevole contro lo Sporting Braga? L'8 giugno 2012 su twitter arrivano le formazioni, come se i futuri campioni del mondo stessero per scendere in campo dopo pochi minuti e non l'avessero fatto tre decadi fa. Una vera chicca, piena di curiosità da intenditori: «Solo Tardelli ha una singola perché "Schizzo" soffre di insonnia», «Ieri il Brasile ha segnato 26 gol in due partite al Mairena, allo stadio c'erano 3mila persone e 38 gradi», le foto di Chinaglia e Zoff a bordo di un pedalò quando il primo ancora non doveva scappare dalla polizia italiana e il secondo non aveva gli occhiali.

Dietro a questo Mundial in 140 caratteri ci sono scrittori, blogger e attivisti accomunati solo dalla passione per lo sport e da tanta nostalgia. Futbologia nasce dall'idea di Cristiano Presutti e Luca di Meo, amici dai tempi del collettivo artistico Luther Blissett che imperversava in quel di Bologna. Non a caso Blissett era un calciatore, un giamaicano acquistato dal Milan nell'83, mai rimpianto dal pubblico rossonero. «La nostra è un'iniziativa utopica-futbolistica» è la presentazione che ci fa Presutti, «L'intento è di organizzare in ottobre un convegno sul calcio da una prospettiva comparata e ragionata». In parole povere, raccontare un calcio diverso, senza i soliti nomi e da un altro punto di vista, quello dei collegamenti tra sport, società e politica.

Tra coloro che hanno già fatto sapere di partecipare ci sono Gianni Minà, Valerio Mastandrea e Diego Bianchi, ma anche gente conosciuta solo dai fanatici. Come ha scritto Presutti su uno dei blog "associati" «non ci interessa il solito discorso sul calcio fatto di figurine e santini, sterili biografie cronologiche e ammiccate poetiche alla Bartoletti. Ci interessa uno storico come John Foot, che ha scritto una storia del Calcio italiano che, quanto a completezza e riferimenti metacalcistici, è paragonabile soltanto all'opera di Ghirelli del '54». Insomma, oltre che nostalgici del mondiale che fu, trasudano anche parecchia nostalgia politica. Non a caso il primo nome del convegno era «Calcio e Rivoluzione», poi si sono ridimensionati. A breve faranno partire anche un crowdfunding, una raccolta fondi popolare per l'organizzazione. Intanto si sono aperti a un nuovo progetto, le fantacronache anticipate delle partite dell'Europeo, stavolta di quello in corso. Tra le imprecazioni di Ribery e le espulsioni prepartita di Mario Balotelli, qui più che lo sport vince l'ironia. E, ovviamente, qua e là hanno piazzato qualche sprezzante commento socio-politico.