Al centro dell'inchiesta le presunte pressioni per far accogliere il ricorso del governatore contro la legge Severino. Il magistrato inquisito stilò la sentenza che sollevò dubbi sulla costituzionalità del provvedimento
Vincenzo De Luca di nuovo sotto i riflettori per effetto della legge Severino. Ma stavolta per un'inchiesta della Procura di Roma che lo vede indagato insieme al suo capo segreteria Nello Mastursi e il giudice del tribunale di Napoli Anna Scognamiglio, l'estensore della sentenza che la scorsa estate “congelò” la sospensione del governatore campano e inviò gli atti alla Consulta.
Concussione per induzione, l'ipotesi di reato formulata nei confronti del magistrato dai pm di Roma, competenti sui colleghi del distretto giudiziario partenopeo
Stessa accusa per Mastursi che è anche vicesegretario del Pd in Campania e che lunedì si era dimesso dall'incarico (ufficialmente per troppi impegni di lavoro). Proprio lunedì, infatti, i poliziotti della Squdra mobile di Napoli avevano perquisito il suo appartamento e il suo ufficio a Salerno e quello alla Regione.
L'indagine, avviata a Napoli e poi trasferita a piazzale Clodio per competenza, coinvolge oltre allo stesso De Luca, anche il marito del giudice Scognamiglio, l'avvocato Guglielmo Manna, presidente del Comitato unico di garanzia dell'ospedale pediatrico Santobono, due infermieri e il coordinatore delle liste civiche per De Luca nell'avellinese.
Secondo quanto emerso da un'intercettazione, infatti, il consorte del magistrato, parlando con Mastursi, avrebbe promesso di intervenire presso la moglie in cambio di incarichi o favori in ambito sanitario. Millanteria o meno, di fatto lo scorso 22 luglio i tre giudici della prima sezione del tribunale di Napoli all'unanimità emisero un'ordinanza di 25 pagine che - oltre ad accogliere il ricorso di De Luca, congelando la sua sospensione da governatore - inviava le carte alla Consulta sollevando dubbi di costituzionalità sulla legge Severino.
“L'applicazione della sospensione”, secondo i magistrati, avrebbe comportato un danno non riparabile né risarcibile” e “la lesione irreversibile” di un suo diritto soggettivo. De Luca, dal canto suo, che ieri aveva parlato di “ricostruzioni fantastiche politiche e giudiziarie" in merito alle quali non aveva intenzione di perdere “neanche dieci secondi”, dopo la notizia del suo coinvolgimento ha annunciato per oggi una conferenza stampa per spiegare la sua versione dei fatti.