Massimo Cioffi era sceso volontariamente di sella dopo l’indagine della Procura di Nocera Inferiore per abuso d’ufficio. Dopo un mese e mezzo deposita una memoria e torna in carica. Le polemiche non mancheranno
Il direttore generale dell'Inps,
Massimo Cioffi, torna in pista dopo aver passato un mese e mezzo ai box.
Il manager pubblico si era autosospeso volontariamente il 17 febbraio 2016 dall'incarico, in pieno accordo col presidente Tito Boeri, «avendo appreso da alcuni articoli che sarei indagato dalla Procura di Nocera Inferiore per abuso d'ufficio nell'ambito della gestione di una ispezione Inps in Enel, ispezione che ha evidenziato mancati versamenti per 40 milioni».
La vicenda era stata sollevata in particolare dal quotidiano
Libero, che l'Inps ha querelato per aver «avviato una campagna di stampa dai contenuti palesemente diffamatori e gravemente lesivi della reputazione dell'Istituto».
Il periodo di autosospensione doveva servire al direttore generale del colosso delle pensioni anche per preparare una “memoria” da consegnare alla Procura campana. Il memoriale lo ha scritto e depositato, e oggi ha deciso di sospendere l'autosospensione.
Una decisione destinata a rinfocolare le polemiche. Che del resto non sono mai mancate da quando, nel febbraio del 2015, l'ex direttore del personale dell'Enel è stato chiamato da Boeri al vertice dell'Inps.
La nomina di Cioffi ha, tra l'altro, interrotto la trentennale tradizione di cooptare un direttore generale tra soggetti interni alla cosiddetta “tecnostruttura” dell’Istituto di previdenza.