Da una rilevazione dell'istituto Demopolis tra gli under 35 emerge che le relazioni contano più del merito
31 marzo 2017
Le relazioni contano più del merito? Ne è convinta un’ampia maggioranza dei giovani italiani. Il dato emerge da un sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis tra gli under 35 italiani dopo le polemiche suscitate dalle affermazioni del ministro Poletti.
È un frangente, quello che stiamo vivendo, caratterizzato da una profonda sfiducia. Il 67 per cento pensa che in Italia per entrare nel mondo del lavoro conti soprattutto la rete di relazioni e di conoscenze personali. Il 51 per cento cita l’incidenza dell’appartenenza familiare. Ben più, nel nostro Paese, della preparazione e delle competenze professionali indicate dal 49 per cento e della motivazione, ritenuta importante da 4 giovani su 10 intervistati dall’Istituto diretto da Pietro Vento. Giovani-Demopolis-jpg In che condizione si immaginano fra dieci anni? Appena il 40 per cento - secondo l’indagine Demopolis - si immagina tra 10 anni con un lavoro stabile e retribuito. Il 37 per cento “con un lavoro non stabile”; il 23 per cento ipotizza di essere ancora alla ricerca di un lavoro.
Nota informativa - L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per il programma Otto e Mezzo, dal 27 al 29 marzo, su un campione stratificato rappresentativo dell’universo dei giovani italiani tra i 18 ed i 34 anni, con metodologia integrata cawi-cati. Approfondimenti e metodologia sul sito www.demopolis.it