Il racconto di Amalia Bonagura, dopo il successo a teatro, diventa un romanzo che verrà presentato a Roma il 15 giugno. Si aggiunge così un altro tassello al 'Progetto Nora', creato per sensibilizzare gli adolescenti al dramma della violenza di genere
«Non c’è nessuno. Solo noi, lì, a guardare il mare. E' domenica: ancora non è tempo di fare il bagno, c’è vento forte e fa freddo. Eppure scendiamo in spiaggia. Una lunga passeggiata sulla riva, con i piedi nell’acqua gelata, le scarpe in mano e la felpa addosso. Raccolgo un pugno di sabbia e glielo tiro contro. Lui mi rincorre, gli scappo, mi afferra, si getta per terra con me e mi abbraccia. Forte. Quasi non riesco a muovermi. Poi, con una risata, si solleva, corre un po’ più in là, raccoglie un bastone di legno, torna verso di me e dice: - Guarda! – e scrive sulla sabbia -Io ti amo-. Anch’io ti amo. Secoli. E’ stato secoli fa, oppure ieri. Non riesco a quantificare il tempo. C’è una dilatazione o una contrazione o tutte e due insieme. Quanto tempo è passato? Secoli? Minuti?»
La voce narrante è quella di Nora, una donna come tante. Conosce l'amore, progetta un futuro condiviso, lo sposa. Ignara della storia che la attende. Una storia che invece non ha nulla a che fare con l'amore, ma piuttosto con la sopraffazione, la violenza, i silenzi. Nora è una delle 116 vittime che ogni anno in Italia muoiono per mano di un compagno assassino. E poco importa che sia un personaggio di finzione, Nora potrebbe essere ognuna di quelle donne.
Ed è la protagonista dello spettacolo teatrale omonimo, nato da un racconto di Amalia Bonagura che ha debuttato lo scorso dicembre al Teatro Roma nel corso di una serata-evento di promozione del "Progetto Nora per le Scuole e le Università” contro la violenza di genere ed il femminicidio.
Il progetto, di Amalia Bonagura e Stefania Cioccolani, è stato patrocinato dall'Associazione Nazionale Differenza Donna e dalla Polizia di Stato, si è avvalso della collaborazione tecnico-scientifica della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università La Sapienza ed è risultato vincitore del bando di concorso 2016-2017 del Dipartimento delle Pari Opportunità - MIUR, poiché “mira a contribuire, tramite l'efficace strumento del teatro, alla prevenzione della violenza di genere e alla creazione di una cultura del rispetto nelle scuole”.
La storia di Nora oggi è diventata qualcosa in più: il 26 maggio è stato pubblicato il romanzo breve “Nora. Il silenzio deve tacere” - edizioni Iuppiter, che riprende il primo tassello di tutto il progetto, ovvero la sceneggiatura da cui è stata tratta la pièce teatrale, trasformandola in romanzo.
Nella prefazione della Professoressa Anna Maria Giannini si legge: “Un libro che fa riflettere, che porta in un mondo di emozioni intense, che trasporta nel silenzio assordante di chi non ha voce per urlare il suo dolore, di chi non può respirare. Un libro importante sul piano educativo: uno strumento per arrivare ad attivare emozioni importanti e attraverso di esse condurre ai valori fondamentali alla base della convivenza umana”.
Il Progetto Nora, nel suo proposito di arrivare ad un pubblico adolescente, tenta di trattare il problema della violenza di genere calando lo spettatore ed il lettore nei soprusi che la protagonista vive quotidianamente, facendo percepire sulla pelle cosa voglia dire essere protagonisti di un meccanismo malato nel quale l'amore è una parola svuotata del suo significato. Una mera giustificazione che spesso intrappola, ma da cui ci si può liberare.
«Mi ha presa a schiaffi, senza smettere di urlare, colpiva alla cieca, faccia, testa, spalle, dove capitava, voleva sapere cosa avesse più di lui quel maledetto; mi ha trascinata fino alla scala, mi ha costretta a salire al piano di sopra, tirandomi per un braccio, portandomi di peso se non riuscivo a rialzarmi quando inciampavo sui gradini: la scala interna di legno e la ringhiera in ferro battuto. Era bella la mia casa, l’avevo sempre sognata così, su due piani con la scala di ciliegio… Mi scaraventa sul letto. Il cuscino si macchia, di rosso. Ecco un’altra lavatrice difficile da fare! Il polso mi fa male, un dolore lancinante, si sta gonfiando, lo sento. Chiudo gli occhi. Non dico niente, non riesco a piangere o a urlare. Ti prego, lasciami respirare! Ma non lo dico, non dico niente. Qualunque risposta, qualunque obiezione, qualsiasi preghiera, non lo calmerebbe. Lo so. Non dico niente, cerco solo di non guardarlo: stai ferma, qui, ferma, immobile, cerca di pensare ad altro, Nora, non lo guardare, pensa solo che stavolta magari…non succede.»
Un libro denso, corale, dove le voci intorno alla tragedia di Nora si alternano. Sono delle pagine che squarciano il silenzio in cui le vittime di violenza si sentono circondate. Quel silenzio che appare senza scampo, ma in cui la consapevolezza può diventare la chiave per riappropriarsi della propria dignità.
“Difficile, ma non impossibile. Perché, come diceva Piero Calamandrei, chi ha fede nella giustizia riesce a far cambiare il corso delle stelle…E siccome io ho fede nella giustizia, confido che le stelle possano mostrare un’altra strada e che le mie parole possano incrinare le certezze ed aprire una breccia sufficiente ad ottenere giustizia.”
La presentazione del libro è prevista a Roma per il 15 giugno alle 18, al Bistrot – Foyer del Teatro Vascello in via Carini. Interverranno: l'autrice, il regista Bruno Cariello e il cast dello spettacolo teatrale, Simona Scarpati (scrittrice ed attrice), Anna Maria Giannini, (Prof. Ordinario della Facolta? di Psicologia a La Sapienza), Elisa Ercoli (Presidente di Differenza Donna) e l'avvocato Maria Teresa Manente.