“Novantadue minuti di applausi” a suon di post. La politica rende omaggio battendo le mani - sulle tastiere - a Paolo Villaggio, per tutti il ragionier Fantozzi,
morto stamattina a Roma all’età di 84 anni.
Il presidente del consiglio
Paolo Gentiloni saluta “un talento comico straordinario che ha insegnato a generazioni di italiani a riconoscere i propri tic”. “Paolo Villaggio ci ha fatto ridere del peggio di noi stessi, smascherandolo e trasformando in comico il lato tragico della vita” scrive il presidente del Senato
Piero Grasso su Twitter, mentre da Palazzo Madama
la presidente Boldrini ricorda le “maschere amare di un certo costume italiano entrato nel nostro lessico e nella nostra memoria” che l’attore genovese ha saputo interpretare.
Più lungo il post su Facebook del ministro della Cultura
Dario Franceschini che ricorda un “autore e attore straordinario e poliedrico” che non è stato solo il ragionier Fantozzi: “Dai testi teatrali a quelli per De André, la sua creatività e la sua inventiva si sono espresse senza limiti e confini. Oggi con lui scompare un grande italiano, un interprete capace di restituirci con la sua comicità surreale e la sua satira irridente un'immagine del Paese in cui tutti, in diverse misure, ci siamo riconosciuti”. L’attore genovese “è stato molto più di Fantozzi” anche per
Francesco Rutelli: “Paolo Villaggio non finisce qui perché la corazzata Potemkin continuerà a girare nei cinema di tutto il mondo e sarà lì a ricordare che è tutto una cagata pazzesca”.
“Alzi la mano chi non ha mai riso, sofferto, pensato davanti a un suo personaggio, davanti a una delle sue battute o dei suoi personaggi. Nessuno, non alza la mano nessuno” scrive su Facebook il segretario del Pd
Matteo Renzi. “Buon viaggio immenso Paolo Villaggio! Altro che cinema minore, eri un Numero Uno. Sempre viva la Pina, la Coppa Cobram e il pesce ratto» twitta
il leader della Lega Salvini, seguito dal compagno di partito
Roberto Calderoli “Addio al grande Paolo Villaggio, un grande attore prima che un grande comico, ha saputo raccontare il nostro Paese con i suoi personaggi, ha saputo farci ridere sempre, anche nei momenti in cui magari c'era meno da ridere, ha saputo regalare divertimento pur evidenziando le tante problematiche della nostra società”.
Anche Beppe Grillo si unisce al cordoglio con un post sul suo blog: “Un dolore sordo per la morte di Paolo Villaggio, il mio primo pensiero è stato 'macchè morto, sono balle…'. Ho provato lo stesso dolore quando morì Alberto Sordi, sto parlando di due 'ultraitalianì. Sordi e Villaggio hanno mostrato il nostro peggio, e per questo avvertiamo un dolore così intenso: nel rappresentarci davano la sensazione di capirci”
Tra le fila del centrodestra,
Giorgia Meloni saluta scherzosamente “un eroe della cultura popolare”: “State tranquilli, niente di grave: il ragionier Fantozzi è stato solo convocato dal Megadirettore Galattico e tra poco tornerà alla sua scrivania nell'Ufficio sinistri. Ovviamente questa assenza gli sarà decurtata dal suo miserrimo salario”. Più sobrio
Renato Brunetta: “Hai fatto ridere, riflettere, crescere generazioni di italiani. Ciao Paolo Villaggio. Grande artista, simbolo di un Paese che non c'è più”.
Non poteva mancare il saluto di
Giovanni Toti, presidente della regione Liguria (“Ci hai fatto ridere e riflettere come pochi. Ciao Paolo e grazie di tutto”) né quello del neo sindaco di Genova, Marco Bucci, che saluta “un artista a tutto tondo. Graffiante, mai banale, innamorato della sua Genova, protagonisti del cinema italiano: ha fatto ridere e riflettere, appassionando diverse generazioni”.
Sotto la lanterna anche la Sampdoria e il presidente
Massimo Ferrero “piangono la scomparsa di Paolo Villaggio, tifoso blucerchiato e grandissimo del cinema italiano”, così come
Roberto Mancini, giocatore dei blucerchiati tra anni ’80 e ’90: “sono molto triste per la scomparsa di Paolo Villaggio, un grande amico, un grande attore e tifoso sampdoriano doc. Ciao Paolo!”.