Il 5 agosto del 2015 Andrea Soldi era seduto su una panchina di Torino. Venne preso con la forza per un Trattamento sanitario obbligatorio. Ora è arrivata la condanna in primo grado ai tre agenti e allo psichiatra per omicidio colposo. E la sorella chiede: mai più

C'erano le testimonianze di chi era presente in piazza quel giorno, a raccontare di quell'uomo ucciso in modo ingiusto. C'erano, e restano, il dolore della famiglia, il vuoto degli amici. Ora, è anche una sentenza di condanna in primo grado a confermarlo. I tre agenti della Polizia Municipale che il 5 agosto del 2015 presero Andrea Soldi con la forza per eseguire un Trattamento sanitario obbligatorio, così come lo psichiatra che lo ebbe in carico in ospedale, sono stati condannati a un anno e otto mesi per omicidio colposo dal tribunale di Torino. «La morte di mio fratello deve avere un senso, deve iniziare un percorso», ha detto in lacrime, riporta l'Ansa, Maria Cristina Soldi, la sorella del 45enne ucciso, dopo la lettura della sentenza: «Mi auguro che qualcuno si metta intorno un tavolo e ragioni sui Tso, perché le cose cambino. Mi auguro soprattutto che il cammino sia fatto per aiutare le famiglie».

La condanna arriva nel mese dell'anniversario della Legge Basaglia, la legge che nel 1978 ha chiuso i manicomi in Italia e imposto che i “matti” vengano considerati persone, e siano quindi ascoltati. È quello che chiede Maria Cristina: «i malati vanno ascoltati», dice. Nel caso di Andrea, invece, di suo fratello, quel “gigante gentile” che affrontava da tempo la schizofrenia, su quella panchina d'agosto non è stato usato l'ascolto. Ma solo la forza. Ne è morto. Nelle mani dello Stato. «Noi non abbiamo mai pensato a giorni, mesi, anni. Abbiamo pensato sempre a una condanna morale per il fatto, per chi ha fatto e per chi non ha fatto quel 5 agosto 2015», ha continuato la sorella: «Per noi erano tutti da dover condannare moralmente allo stesso modo, per la sofferenza causata a mio fratello, che era cosciente e ha subito umiliazioni.Quello che è successo a mio fratello non deve succedere mai più a nessuno. Adesso è il momento che quei vigili vengano sospesi». Si tratta di Manuel Vair, Stefano Del Monaco ed Enri Botturi. Il loro avvocato, Stefano Castale, ha detto che faranno ricorso in appello. Dove, dice, «siamo certi che la valutazione degli atti processuali porterà all'assoluzione dei nostri assistiti».

«È una sentenza nei confronti della quale nutriamo il massimo rispetto, così come abbiamo apprezzato come è stato condotto il dibattimento», ha dichiarato invece Anna Ronfani, avvocato dello psichiatra accusato di omicidio colposo e anche lui condannato in prima grado: «Però la consideriamo un segmento di questa vicenda processuale, un passaggio che apre la strada a ulteriori fasi di giudizio perché certamente è una sentenza che sarà appellata».

L'Espresso - che ha raccolto nel tempo molte denunce di casi di Tso gestiti con ingiustificabile violenza - nell'agosto del 2015 aveva steso una cronistoria di quanto accaduto ad Andrea Soldi. Eccola

ANDREA SOLDI, CRONACA DI UNA MORTE PSICHIATRICA
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