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Attualità
maggio, 2019

Nessuna diffamazione contro i neofascisti: il Gip dà ragione a L'Espresso

Avevamo raccontato come il gruppo di estrema destra Generazione Identitaria si stesse addestrando per lo scontro fisico contro i profughi definiti "feccia". Il giudice: «L'articolo ha rappresentato fatti e circostanze in modo oggettivo»

Non vi è stata nessuna diffamazione nei confronti dell’organizzazione di estrema destra Generazione identitaria, il gruppo – presente in nove paesi europei, tra i quali l’Italia – che nel 2017 lanciò la caccia alle navi delle Ong nel Mediterraneo centrale. Il Gip del Tribunale di Velletri Emiliano Picca ha accolto la richiesta del pubblico ministero Giuseppe Patrone di archiviazione della querela presentata dall’organizzazione contro l’Espresso, per l’articolo “’Pugni e calci contro i profughi’: i fascisti di Generazione Identitaria preparano lo scontro.

Il giudice nella motivazione dell’ordinanza che dispone l’archiviazione del procedimento sostiene che “l’autore dell’articolo ha rappresentato fatti e circostanze in modo oggettivo e che trovano, peraltro, conferma nel video allegato proveniente dalla stessa organizzazione citata dalla pubblicazione in questione”.

Per il Gip, quindi, quanto raccontato dall’articolo corrisponde alla “realtà oggettiva dei fatti”. La querela era stata presentata dall’associazione culturale “Generazione identitaria”, con sede a Dresano (Milano), sezione italiana del movimento nato in Francia nel 2012.

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"Pugni e calci contro i profughi": i fascisti di Generazione Identitaria preparano lo scontro
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Il gruppo è stato formalmente fondato – secondo l’atto costitutivo – il 3 novembre del 2015 da Gian Marco Concas (ex ufficiale della Guardia costiera italiana, oggi uscito dal movimento), Marco Malaguti (che ha lasciato l’organizzazione per fondare un nuovo soggetto dell’area identitaria, Progetto Prometeo), Lorenzo Fiato (presidente dell’associazione), Umberto Actis Perino e Roberto Cortis. L’organizzazione era già attiva da diverso tempo e con la sigla Generazione identitaria partecipò al convegno “Mille patrie” organizzato il 28 febbraio 2015 dal think-tank “Il Talebano” di Vincenzo Sofo, oggi candidato al Parlamento europeo con la Lega. Un evento che vide anche la partecipazione di Matteo Salvini.

Due anni dopo Generazione identitaria è divenuta nota in tutta Europa per la missione della nave C-Star, che partendo da Gibuti ha raggiunto il Mediterraneo centrale, organizzando per quasi un mese una sorta di virtuale “caccia” alle navi delle Organizzazioni non governative impegnate nei salvataggi dei migranti a rischio naufragio. Le azioni venivano filmate e immediatamente diffuse sui social, alimentando la campagna di discredito dei salvataggi umanitari. Terminata la missione i dirigenti dell’organizzazione hanno girato per mesi l’Italia – accompagnati in alcuni casi da esponenti della Lega, come a Piacenza dove Lorenzo Fiato intervenne insieme ad Andrea Crippa, oggi deputato del partito di Salvini – diffondendo le immagini delle azioni in mare.

In un incontro a Roma di fine settembre 2017 un esponente del movimento individuò il nemico nei “branchi di profughi, quella che qualcuno chiama feccia e di fatto alcuni di loro sono questo”. Nel video dell’incontro – pubblicato dall’Espresso – l’esponente del gruppo aggiungeva: “Noi abbiamo deciso che Generazione identitaria si baserà anche e soprattutto su un certo tipo di formazione fisica che pone il militante il sostenitore, chiunque ne voglia fare parte, nella situazione in cui, anche solo mentale, di potersi trovare un giorno, che noi speriamo sia il più lontano possibile, ma che naturalmente non possiamo escludere come prospettiva, anche se uno scontro verbale, uno scontro fisico per strada (...)”.

Il legale dell’Espresso Paolo Mazzà ha prodotto, tra l’altro, la copia di un video registrato in una palestra romana, dove gli esponenti del movimento si addestravano al combattimento fisico.

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