Pubblica, «perché deve essere una responsabilità dello Stato garantire le cure ai propri cittadini». Nazionale, perché a tutti i cittadini italiani devono essere offerti gli stessi livelli di cura, da Nord a Sud, e universale, «senza discriminazioni di genere, nazionalità, censo, confessione religiosa», come prevede l'articolo 3 della Costituzione. E ancora: equa, gratuita, di qualità, non profit, «perché in quanto bene di tutti la salute non può essere oggetto di profitto per qualcuno», laica, accogliente, «per garantire il diritto delle persone a veder riconosciuta la propria dignità soprattutto nei momenti di difficoltà e sofferenza». E infine integrata, «perché la salute è il risultato di politiche sanitarie appropriate, ma anche di scelte, azioni e politiche che riducono la disuguaglianza all’interno di una comunità.
L'EVENTO ASCOLTA TUTTI GLI INTERVENTISono le parole-chiave della sanità del futuro che
Emergency ha scelto per il manifesto che sarà lanciato da “Idee che fanno bene. Una società più giusta, una società più sana”. Un evento on line in rete dal 12 al 15 ottobre con incontri, dialoghi, interviste, ma anche la costruzione collettiva di un'idea di cura delle persone, e dunque di società, diversa da quella visto negli ultimi anni di tagli al servizio sanitario e di disfacimento di ciò che è di tutti. Un progetto di comunicazione, in partnership con l'Espresso: l'incontro tra una voce tra le più importanti della nostra società civile, impegnata nella salvezza di vite umane e nella promozione di una cultura di pace e accoglienza da più di un quarto di secolo in diciassette paesi del mondo e in molte periferie italiane, e il nostro settimanale che anche con questa iniziativa festeggia i suoi 65 anni di vita.
Un'operazione civile, culturale, politica: il rilancio della sanità pubblica, un bene comune a disposizione di tutti che non può essere sottoposto alle leggi del profitto, su cui si misura il capitale umano di un Paese, al termine dell'anno del covid che del sistema sanitario nazionale ha messo in luce la grandezza, la fragilità, le contraddizioni, le potenzialità. «Per ricostruire una società più equa e inclusiva», dice la presidente di Emergency Rossella Miccio.
Il primo appuntamento con Gino Strada, fondatore di Emergency, è il 12 ottobre, saremo insieme in un luogo simbolico, la splendida cornice di Ca' Granda a Milano, dove nel 1456 fu fondato il primo ospedale pubblico della Lombardia. Si proseguirà con una lectio sulla sanità diseguale di Michael Marmot, fondatore dell'epidemiologia sociale, e con un monologo di Francesca Mannocchi. Roberto Saviano parlerà di quanto sta avvenendo negli Stati Uniti, Zerocalcare su quanto accade nel nostro paese dei santi, eroi e infermieri, Andrea Pennacchi con il punto di vista del suo personaggio il Pojana. E poi Riccardo Iacona, conduttore della trasmissione Rai Presadiretta, Luca Liverani (Avvenire), la giornalista scientifica Roberta Villa, il racconto dei braccianti agricoli in Sicilia senza diritti e senza assistenza sanitaria di Alan David Scifo, le testimonianze della sanità del mondo a cura di Gianpaolo Musumeci (Radio 24), Massimo Cirri e Chiara D'Ambros, autori del film documentario “Quello che serve. Un viaggio nelle radici del Servizio Sanitario Nazionale", Dario Vergassola, Marianna Aprile.
Ogni giorno dal 12 al 15 ottobre, dalle 15.30 alle 18.30, sui canali web di Emergency e dell'Espresso.