La Fondazione Airc porta avanti una campagna per finanziare la ricerca e combattere la disinformazione sui social. Coinvolgendo i cittadini per vincere la sfida contro i tumori

Sui social girano troppe fake news, tra le più diffuse ci sono quelle che trattano di salute. E in cima alla classifica della disinformazione sanitaria c’è il cancro. Una condizione patologica unica che definisce un insieme di malattie che possono avere cause diverse, colpire tessuti e organi differenti, che richiedono diagnosi diversificate e soluzioni terapeutiche specifiche, ma che sono accomunate dalla moltiplicazione esagerata di alcune cellule che, presentando alterazioni genetiche, proliferano a dismisura e si accumulano fino a diventare un tumore. Teorie del complotto secondo cui esistono cure che vengono nascoste ai pazienti a causa degli interessi economici di gruppi di potere o la descrizione di rimedi fai da te che sarebbero più efficaci delle terapie tradizionali, sono tra le news più condivise dagli utenti.

 

Uno studio pubblicato lo scorso luglio dal Journal of the National Cancer Institute analizza gli articoli più popolari sui social network a proposito di quattro forme di cancro - mammella, colon-retto, prostata, polmone - dimostrando come il 30% delle notizie pubblicate sia falso. E che il 76,9% degli articoli che contengono fake news, inoltre, diffonde informazioni dannose per chi soffre di tumore, invitandolo a posticipare o anche a evitare di sottoporsi a terapie che invece salverebbero la vita.

Proprio per combattere la disinformazione e sostenere la ricerca, la Fondazione Airc porta avanti una campagna di sensibilizzazione dell’opinione dei cittadini, al fine di dare vita a un’informazione corretta su che cosa è il cancro, come fare prevenzione e come curarlo, per mobilitare il paese e arrivare alla formulazione di terapie efficaci.

 

“I giorni della ricerca” sono venti giornate di eventi che coinvolgono le trasmissioni televisive e radiofoniche della RAI, i media, gli stadi di calcio della serie A e della Nazionale, gli studenti delle scuole superiori e i volontari che sabato 6 novembre distribuiranno in 1.200 piazze italiane i Cioccolatini della Ricerca, insieme ad una guida che offre informazioni sui traguardi raggiunti per la cura del tumore del colon e dei linfomi. Il 19 novembre al Palazzo del Quirinale si terrà la cerimonia conclusiva, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di una serie di eventi volti a sostenere il lavoro di oltre 5 mila ricercatori impegnati ogni giorno nella lotta contro il cancro e a celebrare l’importanza della scienza.

«Il momento storico che stiamo vivendo ha messo in evidenza la centralità della ricerca scientifica per il futuro che vogliamo costruire per i nostri pazienti – sottolinea Federico Caligaris Cappio, direttore scientifico di Airc – Il cancro è l’esempio lampante di quanto la ricerca sia essenziale: chi riceve oggi una diagnosi beneficia dei progressi conseguiti grazie a decenni di investimenti. Ricerca significa creatività, innovazione e perseveranza, ma anche rigore nel metodo scientifico che non ammette scorciatoie superficiali, avventate e pericolose».

 

In Italia lo scorso anno sono stati diagnosticati circa 377.000 nuovi casi di tumore, più di 1000 al giorno. In un periodo in cui gli ospedali e il sistema sanitario sono stati sotto pressione a causa del Covid-19, i programmi di screening oncologico sono stati sospesi o ritardati e questo ha inciso negativamente sulla tempestività delle diagnosi precoci che, invece, fino ad ora, hanno portato il nostro paese ad essere tra quelli con il più alto numero di guarigioni in Europa: 3,6 milioni di cittadini a oggi hanno superato una diagnosi di cancro, in molti casi tornando ad avere un’aspettativa di vita paragonabile a quella di chi non ha mai sofferto di tumore.

 

Il sostegno che la Fondazione Airc offre alla ricerca e la promozione della campagna “è questo il momento” per una mobilitazione collettiva, avvicinano il cittadino al progresso e al futuro della scienza e favoriscono la formulazione di una comunicazione corretta anche in ambito oncologico.

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