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Attualità
aprile, 2022

Disinformatja: L’Espresso in edicola da domenica 10 aprile

La guerra di Putin, tra massacri e fake news. La corsa del governo italiano al gas algerino. E Giorgia Meloni tra gioie e dolori. Ecco cosa trovate sul numero in arrivo. E gli articoli in anteprima per gli abbonati digitali

Un palazzo bombardato, un Putin dal sorriso enigmatico, una piramide di schermi di tv e computer. E una parola in russo: “Disinformatja”. La copertina del nuovo numero de L’Espresso gioca con il bianco e nero per raccontare il ritorno a un clima da guerra fredda. Perché rimanda a quegli anni la strategia di disinformazione usata dal Cremlino per tenere i cittadini all’oscuro sui massacri che continuano a insanguinare l’Ucraina. 

 

Come la televisione martella il pubblico con informazioni distorte ce lo racconta Svetlana Ivanova, dopo giorni passati ad ascoltare notiziari in russo. Federica Bianchi svela la strategia criminale che ha portato ai massacri di civili, Simone Pieranni ricostruisce le acrobazie diplomatiche della Cina mentre Massimo Cacciari spiega che l’Europa si è fatta tagliare fuori dal “Grande gioco” della geopolitica.

 

Paolo Biondani e Leo Sisti ricostruiscono il giallo del mega yacht della Gazprom sparito da Pesaro pochi giorni prima dell’invasione. Lirio Abbate nel suo editoriale spiega i pericoli che l’ostruzionismo di Salvini fa correre al Paese. E mentre Michele Serra ride delle ricchezze degli oligarchi, Gigi Riva invita a meditare sulla parola della settimana: informare.

 

Si è aperta intanto la caccia al gas algerino, essenziale per consentire all’Italia di rinunciare a quello russo: ne scrivono Vittorio Malagutti e Carlo Tecce, mentre Gianfrancesco Turano svela le mire della mafia sui rigassificatori e Marta Bellingreri racconta la vita quotidiana degli algerini. E se Marco Grieco fa il punto sui fautori del nucleare, in aumento anche in Italia, il presidente di Legambiente Stefano Ciafani mette in guardia contro i rischi e contro i costi, più alti di quelli delle fonti di energia rinnovabile.

 

Sul fronte interno, Susanna Turco firma un ritratto di Giorgia Meloni, amata dagli elettori ma delusa dagli alleati. Giovanna Casadio spiega perché la pandemia ha riportato i sindaci al centro della scena politica mentre Mauro Palma, garante dei detenuti, propone di accorciare le pene per calcolare la “doppia detenzione” causata dal Covid. E Sabrina Pisu fa il punto su come a Palermo anche i bambini finiscono stritolati dal traffico di droga.

 

L’Italia dei misteri torna sotto i riflettori per l’inchiesta su uno degli uomini chiave dell’attentato a Falcone (ne scrive Enrico Bellavia). Alessandro De Pascale svela i retroscena del traffico di rifiuti tra Campania e Tunisia. E per la serie sull’identità de L’Espresso, Guido Crainz spiega perché il nostro giornale è ancora oggi una fonte fondamentale per chi studia la storia d’Italia.

 

Infine il geniale scrittore olandese Frank Westerman spiega a Giuliano Battiston perché studiare i fossili di ominidi ci aiuta a capire gli uomini del Duemila, Matteo Nucci parte da Tucidide per recensire il nuovo romanzo di Gianfrancesco Turano “Pòlemos”, Leo Gassmann confida a Sabina Minardi che ai social lui preferisce la filosofia. Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni raccontano la protesta dei docenti che da mesi tiene sotto scacco le scuole pubbliche degli Usa. E Angiola Codacci-Pisanelli fa il punto sul museo che racconterà il rapporto dell’Italia con le sue ex colonie: ma lo farà con un linguaggio critico, inclusivo e soprattutto “decolonizzato”.

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