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Attualità
ottobre, 2023

Bruxelles, è morto l'attentatore che ha ucciso due persone

Sono 600mila le persone evacuate a Gaza. Il colloquio tra Netanyahu e Putin. Arriva oggi alla Camera la proposta sul Salario Minimo. I fatti del giorno da conoscere

Netanyahu a Putin: «Guerra a Gaza finché Hamas non sarà distrutto» 
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto al presidente russo Vladimir Putin che Israele non fermerà la sua offensiva nella Striscia di Gaza finché non avrà eliminato le capacità militari e governative di Hamas. Lo riporta Haaretz citando citando l'ufficio del premier. Netanyahu ha detto a Putin che Israele è stato attaccato da assassini vili e crudeli e ha risposto - determinato e unito - lanciando una guerra contro Hamas. - Il Cremlino ha affermato che i due leader hanno parlato dell'escalation del conflitto israelo-palestinese. Il presidente russo ha espresso le più sincere condoglianze ai parenti più prossimi degli israeliani uccisi e ha espresso la sua forte disapprovazione e condanna per qualsiasi azione che faccia vittime tra i civili, comprese donne e bambini, ha affermato Mosca in un comunicato citato dall'agenzia Tass. Putin ha inoltre ha aggiornato il primo ministro israeliano sulle mosse della Russia per contribuire a normalizzare la situazione nella regione, prevenire un'ulteriore escalation di violenza ed evitare una catastrofe umanitaria a Gaza. Israele è stato quindi informato dei punti salienti delle telefonate che Putin ha avuto ieri con i leader palestinese, egiziano, iraniano e siriano. Putin ha anche affermato che la Russia è pronta ad aiutare con una soluzione diplomatica del conflitto, secondo il Cremlino.

 

Gaza: Israele, 600mila evacuati ma ancora 100mila in città 
Secondo il portavoce dell'esercito israeliano Jonathan Conricus, 600.000 abitanti di Gaza hanno evacuato l'area in seguito agli avvertimenti lanciati venerdì scorso dalle Forze di difesa israeliane (Idf) ma alte 100.000 non hanno ancora lasciato la città. Israele ha avvertito la popolazione di lasciare l'area di Gaza City prima di quelle che ha annunciato come «operazioni militari rafforzate» dei prossimi giorni. Conricus ha affermato che tali manovre inizieranno «quando i tempi saranno adatti all'obiettivo». 

 

Bruxelles: sospetto attentatore è morto
L'attentatore di Bruxelles, il quarantacinquenne tunisino che ieri sera ha ucciso due cittadini svedese, è stato "neutralizzato" dalla polizia, durante un'operazione a piazza Eugène Verboekhoven, nel comune di Schaerbeek, in Belgio ed è morto dopo essere stato in rianimazione. A dirlo la ministra dell'Interno Annelies Verlinden. La procura belga ha confermato a La Libre che l'uomo è stato arrestato. L'identificazione formale richiederà tempo ma si ritiene che si tratti dell'assassino, aggiunge il quotidiano, ricordando che sarebbe stata ritrovata un'arma, quella utilizzata nella sparatoria mortale. L'uomo è stato colpito al petto durante l'operazione ed è stato ricoverato all'ospedale Saint-Luc,. Abdesalem Lassoued, questo il nome dell'attentatore, era sotto esame presso la polizia belga già prima dell'attacco terroristico di ieri sera. ” quanto ha spiegato in una conferenza stampa notturna il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne. All'inizio di quest'anno, era stato denunciato da un occupante di un centro d'asilo a Campine (non lontano da Anversa) per minacce via social. Il denunciante aveva inoltre detto alla polizia che Abdesalem era stato già condannato per terrorismo in Tunisia. La polizia giudiziaria di Anversa si era quindi attivata e, prima che avesse luogo l'attentato nel centro di Bruxelles, aveva fissato una riunione sul caso per questo martedì. Nel frattempo le autorità federali avevano indagato sul passato dell'uomo in Tunisia, scoprendo che la condanna era legata a reati comuni e non al terrorismo. Questo dato, ha sottolineato Van Quickenborne, aveva fatto in modo che il caso non fosse trattato come «minaccia concreta o imminente».   

 

Svolta in Polonia, Tusk lavora già al nuovo governo 
Sono attesi per oggi i risultati finali delle elezioni tenutesi in Polonia, con lo stop all'onda sovranista europea. Se sarà confermata l'impossibilità del Pis di Kaczynski, primo partito, di formare un governo, il risultato del voto polacco avrà effetti in Ue e rallenterà nettamente la cavalcata delle destre. Esce vincitrice l'alleanza centrista-europeista dell'ex premier Tusk, che potrebbe contare su una maggioranza di 248 deputati. Gli exit poll dunque hanno indovinato: alle elezioni legislative polacche hanno vinto i tre partiti che sono intenzionati, seguendo l'ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, a porre fine all'arroccamento sovranista della Polonia nel suo angolo di Europa, come pilastro del riottoso gruppo di Visegrad. Ed anche se il mandato esplorativo dovrebbe essere dato inizialmente al nazionalista e conservatore Jaroslaw Kaczynski perché il suo partito "Pis" si conferma primo, è Tusk che può iniziare a pensare a una lista di ministri con cui voltare pagina a Varsavia e nell'Ue

 

Arriva oggi il Salario Minimo alla Camera 
Un Cdm lampo vara la manovra da 28 miliardi: 24 più i 4 della riforma dell'Irpef. Testo blindato, con la maggioranza che si impegna a non presentare emendamenti. Rinnovato il taglio del cuneo; rafforzato il bonus asili nido; lotta alle liste di attesa nella Sanità. Stamani in aula alle 9.30 alla Camera si da via all’esame della proposta di legge sul Salario minimo. «Una misura necessaria ma non sufficiente. In Italia ci sono 3,6 milioni di lavoratori sottopagati. La contrattazione collettiva è infittita da contratti pirata, e ha dimostrato di non riuscire a garantire un Salario minimo». Ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, intervenuto ieri a Bolzano per un appuntamento elettorale in vista delle elezioni provinciali che si terranno domenica prossima. «Si tratta di attuare un principio costituzionale: l'articolo 36 da diritto ai lavoratori ad ottenere un Salario che garantisca un'esistenza libera e dignitosa».  

 

Assalto Cgil: chiesti più di 60 anni di carcere per Castellino e altri imputati 
Roma messa «a ferro e fuoco» per molte ore. Una «azione dissennata e spregiudicata» compiuta da «sconsiderati che hanno colpito un simbolo dei lavoratori e della democrazia: un giorno funesto per l'intera città». Non ha usato mezzi termini la pm di Roma, Gianfederica Dito, nel ricostruire quanto avvenuto nella Capitale il 9 ottobre del 2021 dove un corteo, a margine di una manifestazione indetta per protestare contro le misure anti covid disposte dal Governo, ha raggiunto la sede della Cgil assaltandola e devastandola. «Le immagini successive ci hanno riportato uno scenario simile a quello di un immobile terremotato», ha detto la rappresentante nel corso della requisitoria nel filone principale del procedimento. Sette le richieste di condanna: le più alte, a 10 anni e mezzo di carcere, nei confronti degli storici leader di Forza Nuova, movimento di estrema destra, Roberto Fiore e Giuliano Castellino che hanno avuto un ruolo primario nella «guerriglia urbana che ha stravolto il normale svolgimento della vita cittadina». Nei confronti degli imputati, a seconda delle posizioni, la Procura capitolina contesta i reati di istigazione a delinquere, devastazione e resistenza pluriaggravata. Per le altre posizioni il rappresentate dell'accusa ha sollecitato una condanna sempre a 10 e mezzo per Luigi Aronica, figura legata ai movimenti di estrema destra e 9 anni e 6 mesi per Pamela Testa. Nove anni chiesti per Luca Castellini, Salvatore Lubrano e Lorenzo Franceschi.   

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