Accade oggi
Diciotto missili russi contro l’Ucraina nella notte. Il Consiglio d'Europa a Reykiavik con Meloni. Le reazioni al voto delle amministrative. I fatti da conoscere
di Simone Alliva
Elezioni comunali: al primo turno il centrodestra conquista 4 sindaci, il centrosinistra 2
Ieri si sono chiusi i seggi per l'elezione dei sindaci in 595 comuni, tra cui 13 capoluoghi. Vince il centrodestra in 4 delle 13 città capoluogo ieri al voto per le comunali: Imperia, Sondrio, Treviso e Latina. Due i sindaci eletti dal centrosinistra: a Teramo e a Brescia. In 7 città si andrà invece al ballottaggio, tra due settimane: Ancona, Brindisi, Terni, Vicenza, Massa, Pisa e Siena. Fuori dalla corsa Fdi a Massa, dove contro il centrosinistra correrà il candidato di Lega-Fi.
Boccia(PD): più coraggio nelle alleanze
«Il nostro avversario resta la destra e spero che sarà così per i 5stelle e per il Terzo polo ai ballottaggi». Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato in una intervista a La Stampa sulle amministrative osserva che «l'insegnamento da trarre è che ci vuole più coraggio a fare alleanze prima e non solo ai ballottaggi. Perché quando ci si divide, si manda la destra a Palazzo Chigi e non il centrodestra. Meloni è lì per le nostre divisioni». Del risultato di questa prima tornata «siamo soddisfatti perché partivamo dall'anno orribile che fu il 2018 e da un risultato di nove a cinque: dopo aver vinto a Udine due settimane fa, abbiamo riconquistato al primo turno due città importanti come Brescia e Teramo e per noi tra 15 giorni sarà importante passare da cinque a sei grandi comuni amministrati. Siamo sicuri di riuscirci, perché i numeri sono confortanti e confidiamo nei ballottaggi». Per lui, l'effetto Schlein si è sentito: «Nelle elezioni amministrative contano le proposte dei territori, i leader nazionali sono decisivi per la campagna elettorale quando aiutano le liste dei partiti a crescere. Basta guardare le piazze in cui è stata Schlein e i voti di lista presi dal Pd: in ogni città dove è passata, c'è stato un forte contributo della segretaria, i voti di lista sono sempre superiori ai voti di preferenza dei candidati».
Donzelli, cosiddetto 'effetto Schlein' non c'è proprio
«A me sembra che il cosiddetto effetto Schlein non ci sia proprio. Lo abbiamo visto alle regionali come lo vediamo oggi». Così il responsabile nazionale dell'organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, commenta in un'intervista al Corriere della Sera i risultati delle ultime elezioni amministrative. «Così come non mi sembra che conti molto in questo tipo di elezioni l'alleanza o meno con il Movimento 5 stelle - prosegue -. Sia perché ormai hanno le linee molto simili e si fanno la guerra tra di loro, sia perché il partito di Conte paga sempre una scarsa strutturazione sul territorio». Sulla vittoria del centrosinistra a Brescia, con la candidata Laura Castelletti, Donzelli dice: «Erano uscenti, mi sembra un risultato in linea con le attese».
Rocca, presidente della Regione Lazio: «Non mi associo all'antifascismo fascista»
«Non posso non identificarmi nell'antifascismo nobile, autentico di un uomo straordinario come Sandro Pertini che fece visita a Paolo Di Nella all'Umberto I - un gesto che ci commosse - di Ferruccio Parri e dei fratelli Rosselli. Al tempo stesso non posso associarmi all'antifascismo fascista che mi ha portato via un amico e che colpiva a sprangate sotto scuola chi la pensava in modo diverso». Lo dichiara il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in una intervista al Corriere della Sera. «Ricordo ancora la prima assemblea in quarta ginnasio: provai un moto di simpatia per quelli che volevano parlare, messi a tacere da chi voleva imporre a tutti i costi le proprie idee», conclude Rocca.
Kiev, nella notte 18 missili russi
I russi hanno lanciato nella notte 18 missili contro l'Ucraina, che sono stati tutti abbattuti dalle forze del Paese: lo ha reso noto su Telegram il capo delle Forze armate ucraine, Valeriy Zaluzhny, come riportano i media nazionali. Un totale di 18 "missili aerei, marittimi e terrestri di vario tipo" sono stati lanciati contro il Paese, ha scritto Zaluzhny: «Tutti i 18 missili sono stati distrutti dalle forze e dai mezzi di difesa aerea dell'Aeronautica delle Forze Armate dell'Ucraina», ha aggiunto.
Oggi Consiglio d'Europa a Reykiavik con Meloni, parlerà Zelensky
Due giorni per parlare di Europa e, soprattutto, di Ucraina. Comincia oggi a Reykjavik il quarto vertice dei capi di Stato e di governo dei 46 Paesi aderenti al Consiglio d'Europa (la Russia non ne fa più parte dal 2022), organizzazione nata nel 1949 con l'obiettivo di promuovere la democrazia, proteggere i diritti umani e lo stato di diritto. Il summit, a cui è attesa anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, comincerà alle 16.30 ora locale (le 18.30 in Italia) con l'arrivo dei leader che saranno accolti dalla premier islandese, Katrín Jakobsdóttir, e dalla segretaria generale del Consiglio d'Europa, Marija Pejcinovic Buric. Il titolo del vertice è Uniti 'attorno ai nostri valori' e ad ospitarlo e l'Harpa, sala concerti e centro congressi. Dalle 17.45, dopo l'esecuzione dell'Inno alla gioia, è previsto l'inizio dei lavori con un discorso di apertura del primo ministro dell'Islanda. Quindi, a seguire, gli interventi del presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, del presidente francese, Emmanuel Macron, del Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del primo ministro britannico, Rishi Sunak. La giornata sarà conclusa da una cena di lavoro dall'emblematico titolo 'United for Ucraine'. Nella seconda giornata, che comincerà alle 8 del mattino, sono previste due sessioni di lavoro, il dibattito generale 'United for Europe' e la sessione conclusiva 'United around our values'. Il vertice sarà concluso alle 13 da un pranzo di lavoro e poi da una conferenza stampa del presidente e del segretario generale del Consiglio d'Europa.